Wrigley Field

Wrigley Field

Non c’è bisogno di essere appassionati di baseball per visitare il Wrigley Field. Infatti, pur essendo lo stadio dei Chicago Cubs, la popolarità dell’edificio travalica l’aspetto sportivo. Il “Friendly Confines” o “Cubs Park”, come viene chiamato, si trova a nord della città, nella zona di Lake View, e tra le sue particolarità c’è proprio il fatto di essere tutt’uno col quartiere in cui sorge. Per capire meglio ciò di cui si parla, basti considerare che i tetti degli edifici tutt’attorno lo stadio a partire dagli anni ’80 del secolo scorso sono stati trasformati in “terrazze bar-ristorante” (“Rooftop Seats”) dove, previo pagamento del biglietto, si può assistere a una partita dei Cubs o, meglio ancora, a uno dei concerti che periodicamente vi si svolgono. A essersi esibiti in questo stadio, tra gli altri, i Pearl Jam, il cui frontman, Eddie Vedder, natio di Chicago, è un fan della squadra. Talmente appassionato da avere realizzato un film-documentario, “Let’s Play Two”, in cui la sua storia incrocia quella del team nell’anno della vittoria del titolo di Major League (2016) dopo un digiuno di oltre 100 anni. Per maggiori informazioni consultare i siti: www.cubs.com e www.wrigleyrooftopsllc.com.

Field Museum of Natural History

Field Museum of Natural History

Il Field Museum of Natural History (FMNH) è un’altra tappa imperdibile di una vacanza a Chicago. Motivo? La presenza, al piano principale del museo, di Sue, il più grande esemplare di Tirannosaurus Rex mai rinvenuto (vedi foto). Un’attrazione che affascina indistintamente grandi e bambini anche grazie alla capacità dei curatori di abbinare interesse scientifico e spirito divulgativo. Tra l’altro, Sue, non è l’unico dinosauro presente. La mostra “Evolving Planet”, al secondo piano del museo, ospita altri scheletri di “lucertoloni” vissuti milioni di anni fa. Non è finita qui. Grande spazio, infatti, è dedicato anche all’esposizione “Inside Ancient Egypt”. Si tratta di una serie di mummie egizie perfettamente conservate di cui, attraverso il ricorso a strumenti tecnologici di ricerca non invasivi, è stato possibile scoprire particolari e dettagli fin qui sconosciuti. Come per i dinosauri, pure in questo caso, ci sono altre testimonianze molto interessanti: mummie provenienti dal Tibet, dal Perù e dalle Isole del Pacifico il cui studio comparato ha consentito di scovare straordinarie affinità tra culture distanti migliaia di chilometri l’una dell’altra. Insomma, il Field Museum of Natural History di Chicago vale assolutamente una sosta, tanto più che nel raggio di 500 metri ci sono altre due attrazioni molto frequentate: l’acquario (John G. Shedd Aquarium) e il planetario (Adler Planetarium). Ogni anno queste tre strutture richiamano migliaia di visitatori, contribuendo moltissimo alla fama turistica di Chicago. Da vedere!

Museo d’Arte Contemporanea

Museo d'Arte Contemporanea

Nel panorama artistico-museale di Chicago oltre all’Art Institute va annoverato anche il Museum Contemporary Art (MCA). Questo museo nasce sul finire degli anni ’60 del secolo scorso con lo scopo di avvicinare il pubblico all’arte contemporanea. Per realizzare quest’obiettivo negli anni sono state messe in campo diverse iniziative, compreso l’allestimento di mostre in cui l’artista, insieme alle opere finite, espone anche i lavori non ancora terminati, magari, quando ce ne sono le condizioni, utilizzando proprio gli spazi museali per la loro ultimazione. Quando invece ciò non è possibile non si disdegna l’uso della tecnologia con l’allestimento di mostre multimediali. Non è finita qui, perché il coinvolgimento del pubblico passa anche per conferenze, simposi, tavole rotonde in cui la discussione su pittura, scultura, fotografia inevitabilmente si allarga al contesto locale (il ruolo dell’arte contemporanea a Chicago) e globale (il ruolo dell’arte contemporanea nel mondo). Per maggiori informazioni: www.mcachicago.org. Infine una curiosità: a circa un miglio dal museo c’è l’Original Playboy Mansion, il palazzo dove nel 1959 iniziò l’epopea dell’omonima rivista con le famosissime “conigliette”. In seguito, Hugh Hefner, l’ideatore di “Playboy” spostò sede e affari a Los Angeles. Da vedere!

Navy Pier

Navy Pier

In apertura abbiamo parlato del Millennium Park come di un riuscito progetto di trasformazione urbana in grado di cambiare in meglio il volto della città. Bene, non è l’unico esempio virtuoso di questo tipo che si può fare a proposito di Chicago. Guai a dimenticare il Navy Pier, l’ex molo municipale, dagli anni ’90 del secolo scorso principale attrazione turistica cittadina. I numeri parlano chiaro: nel 2016, anno del centenario, i visitatori hanno addirittura superato i 9 milioni. Sono infatti tantissime le cose da fare e vedere in quest’area di circa un chilometro che corre di fianco al Michigan Lake. Dalla ruota panoramica, al Chicago Shakespeare Theater passando per le giostre hi-tech in questo spazio c’è divertimento assicurato per tutti: grandi e bambini. Soprattutto questi ultimi, in verità, considerando la presenza nei paraggi anche del Chicago Children’s Museum. Da non perdere, durante il periodo estivo, gli spettacolari fuochi pirotecnici che illuminano il lungolago creando un’atmosfera unica. Tornando al discorso iniziale, il Navy Pier in questi anni è al centro di una nuova riprogettazione il cui fine è coniugare la popolarità raggiunta con una maggiore sostenibilità ambientale. Per maggiori informazioni consultare il sito ufficiale: navypier.org.

John Hancock Center

John Hancock Center

Una delle questioni turisticamente più dibattute a Chicago è quale – tra Willis Tower e John Hancock Center – sia il grattacielo col panorama più bello. Va da sé, per farsi un’idea propria tocca vederli entrambi, circostanza tutt’altro che sconveniente considerando che si tratta di esperienze bellissime. C’è anche un altro motivo per cui vale la pena vedere da vicino questi edifici: tutti e due sono stati progettati dalla stessa società, la “Skidmore, Owings and Merrill”, e dagli stessi architetti, Fazlur Khan e Bruce Graham. Tornando al quesito iniziale, si può dire che la vista dall’osservatorio al 94esimo piano del John Hancock Center incontra meno ostacoli rispetto all’altro grattacielo. A incidere positivamente, infatti, c’è il Lago Michigan che occupa una parte importante della visuale. Un dettaglio particolarmente significativo in due casi: al tramonto e nel mezzo di una tempesta, meglio ancora se condita di lampi e fulmini. Altro particolare degno di nota è il TILT, vetrata a tutta parete che inclina orizzontalmente verso Michigan Avenue dando ai visitatori l’impressione di essere sospesi nel vuoto. Il ventaglio di esperienze adrenaliniche al 360° Chicago (così si chiama il punto di osservazione del John Hancock Center) non finisce però qui. Ogni giorno, infatti, ci sono novità, in particolare per gli amanti della fotografia e della pittura. Per maggiori informazioni consultare il sito: 360chicago.com.

Willis Tower

Willis Tower

Secondo grattacielo degli Stati Uniti, preceduto soltanto dal One World Trade Center di New York, Willis Tower è un’altra tappa irrinunciabile di una visita a Chicago. Motivo? Lo spettacolare Skydeck al 103esimo piano. Si tratta di quattro balconi formati da pannelli di vetro e acciaio che sporgono sul versante occidentale dell’edificio dando ai visitatori la sensazione di essere sospesi nel vuoto. Un’attrazione che richiama annualmente quasi due milioni di visitatori che, oltre all’esperienza adrenalinica, apprezzano moltissimo la vista che si scorge da questo punto di osservazione. Il panorama, infatti, non abbraccia soltanto lo skyline di Chicago ma, nelle giornate particolarmente terse, arriva a coprire ben 4 Stati: Illinois, Indiana, Wisconsin e Michigan. Insomma, un’esperienza davvero straordinaria per la quale, considerata la straordinaria affluenza, si consiglia la prenotazione anticipata. Per maggiori informazioni sulla Willis Tower (nota anche come “Sears Tower”) consultare il sito: theskydeck.com.

Art Institute

Art Institute

Raccogliere, conservare e interpretare opere d’arte di altissima qualità provenienti da contesti ed epoche diverse. Questa, in sintesi, la mission dell’Art Institute of Chicago fin dal 1879 anno della sua fondazione. E che le cose siano poi effettivamente andate in questo modo non c’è alcun dubbio, considerata la fama planetaria acquisita nel corso del XX secolo. Solo per citare alcuni degli artisti presenti, senza pretesa di esaustività: Monet, Manet, Chagall, Dalì, Picasso, Wahrol, Wood, Seurat ed Hopper si susseguono nelle sterminate sale di questo museo distante appena un chilometro dal Millennium Park. Vedere tutto porta via molte ore e, proprio per venire incontro a chi, invece, ha poco tempo a disposizione, il museo ha organizzato un percorso breve che passa in rassegna solo alcune delle opere della mostra permanente. Gli artisti succitati ci sono tutti, compreso Edward Hopper col suo famosissimo “Nighthawks” (“I Nottambuli”), uno dei quadri che più hanno segnato l’arte contemporanea americana (e non solo) nel corso del ‘900. Insomma, l’Art Institute è davvero una tappa imperdibile di un viaggio a Chicago tanto più che, a dispetto della fama, quasi mai è necessario prenotare in anticipo, né bisogna sorbirsi file interminabili. Per maggiori informazioni su storia, opere esposte, orari e modalità di visita consultare il sito ufficiale: www.artic.edu.

Michigan Avenue

Michigan Avenue

È la strada dello shopping di Chicago, un vero e proprio tempio del consumismo con oltre 400 negozi tra cui diverse grandi firme della moda e dell’hi-tech. Proprio per questa vocazione ultracommerciale è nota anche come “The Magnificent Mile”, ed è indubbiamente una delle cose da vedere a Chicago. Sarebbe riduttivo, però, focalizzare l’attenzione solo sulle vetrine dei negozi: Michigan Avenue, infatti, ospita alcuni dei grattacieli più importanti della città. Tra gli altri, il Wrigley Building, per la cui forma ci si ispirò addirittura alla Giralda, la stupenda torre campanaria della Cattedrale di Siviglia; poi la Water Tower, tra i pochissimi edifici a essere sopravvissuto al terribile incendio che nel 1871 rase al suolo la città; e soprattutto la John Hancock Tower, altra tappa imperdibile di cui parleremo più diffusamente nel prosieguo dell’articolo. Prima, però, c’è da concentrarsi sull’Art Institute (vedi prossimo punto), autentico fiore all’occhiello di Chicago, pure questo, tra l’altro, con sede in Michigan Avenue. Per maggiori informazioni: www.themagnificentmile.com

Millennium Park

Millennium Park

Le principali città statunitensi sono sempre state al centro di imponenti operazioni di trasformazione urbana. Chicago non fa eccezione. Nel 1997, infatti, su impulso dell’allora sindaco Richard Michael Daley una vastissima area nel cuore della città è stata trasformata in parco pubblico, ponendo fine al secolare controllo su di essa da parte della società ferroviaria Illinois Central Railroad. Al posto di binari e parcheggi in poco tempo hanno preso vita e forma opere dal design ultramoderno che non hanno certo faticato a imporsi come attrazione turistica. Parliamo in particolare del Jay Pritzker Pavilion, della Crown Fountain e del Cloud Gate, i tre fiori all’occhiello del Millennium Park di Chicago. Il primo è un padiglione della musica progettato dall’architetto Frank Gehry, a cui la città deve anche la realizzazione del BP Bridge che collega il Maggie Daley Park col Millennium Park. Specie in primavera e in estate in questa struttura dall’eccezionale acustica si susseguono esibizioni che spaziano dal jazz, all’indie rock, al blues (ogni anno la prima settimana di giugno proprio nel Millennium Park si tiene il Chicago Blues Festival). La Crown Fountain, invece, è formata da due torri quadrate sulle cui facciate principali vengono proiettati i volti di un migliaio di cittadini di Chicago. D’estate, dalle bocche di ciascuno di questi volti zampilla l’acqua della fontana. Un particolare che attrae moltissimi turisti, giustamente incuriositi dall’effetto ottico. Ultimo, ma non in ultimo, il Cloud Gate, altrimenti noto come “The Bean” (“Il Fagiolo”). Si tratta di una scultura in argento dell’artista Anish Kapoor, le cui pareti riflettono il cielo e lo skyline della città (vedi foto). In realtà nel Millennium Park c’è molto altro da vedere: segnaliamo, en passant, il Lurie Garden e la McCornick Tribune Ice Rink (pista di pattinaggio). Per approfondire la storia e gli altri punti di interesse del parco rimandiamo al sito ufficiale: www.millenniumpark.org.

Cosa non dimenticare in valigia

Cosa non dimenticare in valigia

Difficile dire quali siano le cose da evitare in una città (e in una provincia) da anni in cima a tutte le classifiche che misurano la qualità della vita. Bolzano, infatti, è una meta sicura e assolutamente all’avanguardia quanto a servizi offerti. Pertanto l’unico vero pericolo è quello di sbagliare abbigliamento in valigia. Per esempio, in apertura abbiamo accennato alla mitezza del clima estivo. Questo però non significa che si possa affrontare un’escursione in montagna in sandali, senza cappellino e abbigliamento tecnico. Al contrario, guai a pensare di potere andare in giro a Natale senza un abbigliamento adatto (a partire dalle scarpe) a fronteggiare temperature anche abbondantemente sotto lo zero. Avvisati!

I Mercatini di Natale di Bolzano

I Mercatini di Natale di Bolzano

Per il Mercatino di Natale di Bolzano valgono su per giù le stesse cose dette a proposito di Trento. Atmosfera, intrattenimento, giovialità e autenticità: sono questi gli “ingredienti” del Bozner Christkindlmarkt che, non a caso, da fine novembre all’Epifania, richiama in città migliaia di visitatori. Passeggiare tra le casette di legno con l’odore delle spezie, del vin brulè, e col sottofondo musicale dei canti natalizi è quel che poco sopra abbiamo chiamato “atmosfera”. Per l'”autenticità”, invece, ci sono i prodotti enogastronomici altoatesini, con menzione particolare per i vini prodotti nelle campagne tutt’attorno alla città: Pinot, Chardonnay, rosati eccetera, in molti casi appartenenti ai rinomati circuiti DOC e DOCG. Per maggiori informazioni sull’evento consultare il sito ufficiale: www.mercatinodinatalebz.it.

Castel Firmiano

Castel Firmiano

Da Castel Roncolo a Castel Firmiano o, se preferite, da una parte all’altra di Bolzano. Il primo, infatti, si trova nel versante nord-orientale della città, per la precisione nel comune di Renon; il secondo, invece, è ubicato nel versante sud-occidentale, a circa 6 chilometri da Piazza Walther. Castel Firmiano fa parte del circuito museale allestito dal grande alpinista Reinhold Messner. Sei musei in giro per le Dolomiti, interamente dedicati al rapporto tra uomo e montagna. Tra questi, il museo di Bolzano è probabilmente il più importante. La visita dell’MMM Firmian (l’acronimo sta appunto per Messner Mountain Museum) permette infatti di integrare l’approccio scientifico del Museo di Storia Naturale (vedi punto 6) con uno più umanistico, in cui la montagna viene raccontata dal punto di vista spirituale, pur non rinunciando, però, a descriivere l’evoluzione dell’alpinismo nel corso dei decenni. Insomma, una visione d’insieme sull’universo montagna che arricchisce moltissimo la visita della città. Da vedere!

Castel Roncolo

Castel Roncolo

Dopo chiese e musei è la volta di andar per castelli. Battute a parte, Castel Roncolo (Schloss Runkelstein) è meta obbligata di una vacanza a Bolzano. Lo è sia per la suggestiva posizione, su uno sperone di roccia a picco sul torrente Talvera, che, soprattutto, per gli affreschi medievali presenti all’interno. Pitture murali a soggetto profano commissionate dai fratelli Niklaus e Franz Vintler che acquistarono l’edificio alla fine del ‘300. Diversi i temi trattati: dalla letteratura, con le storie di Tristano e Isotta e Re Artù, alla vita di corte con la raffigurazione di scene quotidiane dei nobili locali a cavallo tra XIII e XIV secolo. Da qui il soprannome di “Maniero Illustrato” (“Die Bilderburg”) che ha accompagnato il castello fino ai giorni nostri. Castel Roncolo è raggiungibile sia a piedi percorrendo il Lungotalvera, stupenda passeggiata dotata anche di pista ciclabile, che coi mezzi pubblici. Durante il periodo estivo, un comodo servizio navetta gratuito fa la spola da piazza Walther fino al parcheggio ai piedi del castello. Per maggiori informazioni su orari, prezzi, modalità di visita e mezzi di trasporto consultare il sito: www.runkelstein.info (disponibile la versione in italiano).

Chiesa di Gries

Chiesa di Gries

Dopo il Duomo e la Chiesa dei Domenicani è la volta della Vecchia Parrocchiale di Gries. Questa chiesa dista circa 2 chilometri sia da Piazza Walther che da Piazza delle Erbe e custodisce due tesori dell’arte sacra alotoatesina: un crocifisso ligneo del XIII secolo di probabile manifattura estera e un altare policromo opera del pittore e intagliatore austriaco Michael Pacher. Poco distante, al centro dell’omonima piazza (piazza Gries) c’è anche un antico convento appartenuto in origine ai frati agostiniani e in seguito ai benedettini. All’interno, un interessante Museo dei Presepi e una chiesa barocca intitolata a Sant’Agostino. Non è finita, perché a poco più di 100 metri dalla Vecchia Parrocchiale di Gries comincia la passeggiata del Guncino, uno degli itinerari escursionistici più belli di Bolzano. Il percorso comincia da via Michael Pacher, strada appunto intitolata all’artista austriaco poco sopra menzionato. Da vedere!

Museo di Scienze Naturali

Museo di Scienze Naturali

Se siete interessati ad approfondire il paesaggio altoatesino sotto l’aspetto geologico, botanico e zoologico, il Museo di Scienze Naturali è tappa imperdibile di un soggiorno a Bolzano. L’approccio scientifico non deve spaventare: nascita e sviluppo delle Dolomiti vengono spiegate nel modo più divulgativo possibile, proprio per rendere accessibili saperi e concetti che invece sono altamente specialistici. Oltre alla mostra permanente (c’è anche un acquario), nel museo vengono allestite mostre temporanee e si organizzano visite guidate e attività didattiche. Per maggiori informazioni si rimanda al sito ufficiale: www.naturmuseum.it. Infine una curiosità: il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige è ospitato nell’antica sede di riscossione dei censi fondiari e dei diritti di dogana dell’Imperatore d’Austria Massimiliano I. Il palazzo si trova in Via dei Bottai, a circa 500 metri di distanza da Piazza Walther, dal Duomo e dalla stazione ferroviaria. Da vedere!