Ronda

Ronda

Un'ora d'auto, minuto più minuto meno. Questo il tempo necessario a raggiungere Ronda da Marbella o da Malaga. Una distanza non eccessiva per una tappa, però, che impreziosisce notevolmente un viaggio in Andalusia. Diversi i motivi che concorrono al fascino della città. Innanzitutto, la posizione geografica: Ronda, infatti, è situata su un altopiano roccioso solcato da un canyon che divide in due l'abitato (gola scavata dal fiume Guadalevin). Per collegare la città fu necessario pertanto costruire ben tre ponti, di cui il più famoso e frequentato è il Puente Nuevo. Ponte che, insieme a Plaza de Toros (la più antica corrida di Spagna), rappresentano le principali attrazioni cittadine. Meritano inoltre una visita i Banos Arabes, a detta di molti l'hammam meglio tenuto di tutta la Spagna e Plaza Duquesa de Percent dove sorge la Chiesa Santa Maria La Mayor. Insomma, una città piccola, visitabile in uno, massimo due giorni, in grado però di regalare suggestioni in gran quantità. Basti sapere che Ernest Hemingway se ne innamorò perdutamente e che Orson Welles ha voluto addirittura vi venissero custodite le sue ceneri. Da vedere!

Marbella

Marbella

Distante circa 60 chilometri da Malaga, Marbella ha fama di essere una delle località più chic di tutta la Spagna. Fama legata al fatto che anni addietro parecchi protagonisti del mondo dello spettacolo (non solo spagnolo) hanno acquistato casa in città, attratti sia dal bellissimo centro storico che dalle spiagge dell’esteso lungomare. Ancora oggi sono questi i principali punti di forza di Marbella, anche se lo sviluppo edilizio lungo la costa non è stato sempre all’altezza delle aspettative. Una parabola, questa, comune a molte altre località balneari che però, fortunatamente, ha risparmiato la città vecchia: esplorare a piedi i vicoli e le strade attorno Plaza del los Narajnos e Plaza de la Iglesia (così chiamata per la presenza della chiesa Nuestra Senora de la Encarnacion) è senz’altro un’esperienza da fare. Merita, inoltre, una visita il Museo di Arte Contemporanea Grabado Espanol che ospita opere di Picasso, Mirò e Salvador Dalì. Quanto alla vita notturna non manca davvero niente: bar, pub, ristoranti e discoteche di un certo livello, inizialmente pensate per il jet set di stanza a Marbella, salvo poi essersi dovute adattare ai grandi numeri del turismo di massa. Da vedere!

Malaga

Malaga

Per grandezza e numero di abitanti, in Andalusia, Malaga è seconda solo a Siviglia. Da un punto di vista storico-architettonico, invece, le cose stanno diversamente. La città, infatti, deve le sue fortune turistiche soprattutto alla vicinanza con le spiagge e il mare della Costa del Sol (vedi Marbella) mentre, per il resto, non offre granché, perlomeno se paragonata alle altre località fin qui incontrate. Uniche, evidenti, eccezioni: il Museo Picasso; la Cattedrale De La Encarnacion; l’Alcazaba; l’attiguo Castel Gribalfaro e il Museo Carmen Thyssen. Sono questi i principali punti di interesse culturali di Malaga, quelli per cui vale la pena inserire la città in un tour alla scoperta dell’Andalusia. In verità c’è anche Plaza de Toros, l’enorme spiazzo in stile mudejar dove si disputa la corrida. L’abbiamo inserita per ultima perché, com’è noto, il dibattitto sulla tauromachia divide l’opinione pubblica spagnola, e non solo. Tuttavia, pur non interessando la corrida, Plaza de Toros merita di essere vista. Se non dall’interno, almeno dall’alto, magari dal Castel Gribalfaro da cui vengono scattate la maggior parte delle foto che si trovano in rete. Da vedere!

Per saperne di più

11 cose da fare e vedere a Malaga e 1 da non fare

Almeria

Almeria

Almeria non è la più turistica delle località dell’Andalusia, ma vale ugualmente una sosta, magari dopo aver visitato Granada da cui dista un centinaio di chilometri. In città sono un paio i punti di interesse: la Cattedrale di Santa Maria; il Museo Archeologico, e soprattutto l’Alcazaba, la più grande fortezza araba di Spagna che domina dall’alto la città. Decisamente più interessante quello che c’è nei dintorni. Ci riferiamo in particolare al Parco Naturale Cabo de Gata (vedi foto) e al deserto di Tabernas. Nell’area protetta di Cabo de Gata, distante circa 40 chilometri da Almeria, a detta di molti ci sono le spiagge più belle di tutta l’Andalusia (Playa San Pedro; Playa San José; Playa de los Genoveses; Cala Los Amarillos; Playa del Monsul; Playa Media Luna ecc.). Sabbia bianca, acqua turchese, queste spiagge sono vere e proprie oasi di tranquillità anche se, trovandosi all’interno di un parco naturale, può essere un po’ faticoso raggiungerle. Quanto al deserto di Tabernas, basti sapere che qui sono stati girati i famosissimi western di Sergio Leone (“Per un pugno di dollari”, “Il buono, il brutto, il cattivo” ecc.) ed è inoltre iniziato il sodalizio cinematografico tra il compianto Carlo Pedersoli (Bud Spencer) e Mario Girotti (Terence Hill). Infine una curiosità: dal porto di Almeria, un tempo importante scalo minerario, salpano i traghetti alla volta di Marocco e Algeria.

Granada

Granada

Granada si trova nel versante orientale dell’Andalusia a circa 200 chilometri da Cordova. Sorge a 700 metri sul livello del mare e affaccia sulla catena montuosa di Sierra Nevada che, oltre a essere il Parco Naturale più grande di tutta la Spagna, ospita gli impianti sciistici più a sud d’Europa. Primati che vanno ad aggiungersi a quelli cittadini, dal momento che sono in molti a ritenere Granada addirittura la città più bella di tutta la regione. A suffragare questa tesi contribuisce moltissimo l’Alhambra, spettacolare complesso residenziale costruito in epoche differenti da differenti sultani e imperatori (vedi foto). Visitare quest’insieme di palazzi moreschi, compresi gli adiacenti giardini di Generalife, è il motivo che spinge da queste parti milioni di visitatori ogni anno. Guai però ad appiattire Granada soltanto sulla sua attrazione più famosa. Anche i quartieri di Sacromonte e Albaicin meritano senz’altro una visita. Specie quest’ultimo, che si trova proprio sulla collina di fronte a quella dove sorge l’Alhambra, regalando una magnifica vista sul monumento e sulla Sierra Nevada (in particolare dal Mirador San Nicolas). Last but not least, la Cattedrale Santa Maria de la Encarnacion. La chiesa si trova nella parte bassa di Granada e custodisce, nella Cappella Reale (Capilla Real), le spoglie dei sovrani Isabella di Castiglia e Fernando d’Aragona. Per saperne di più: 10 cose da fare e vedere a Granada e 1 da non fare.

Cordoba

Cordoba

Parlando di Siviglia abbiamo accennato alla “doppia anima” araba e cristiana che caratterizza architettura e cultura della città. Un’eredità che in verità definisce quasi per intero l’Andalusia, ma che però non autorizza a trascurare altre testimonianze storiche. Nel caso di Cordova, per esempio, quella ebraica ha giocato un ruolo fondamentale. Nel X secolo, infatti, molti ebrei si trasferirono a Cordova trovando un modo di convivenza pacifico con gli arabi che all’epoca reggevano la città. Le tracce della permanenza degli ebrei si concentrano soprattutto nel quartiere della Juderia dove c’è pure una Sinagoga. Quindi a proposito di Cordova bisognerebbe più correttamente parlare di “tre culture”, e non è un caso che ci sia un museo proprio con questo titolo che ripercorre gli intrecci tra arabi, cristiani ed ebrei. Il museo si trova nella Torre de la Calahorra e regala una magnifica vista sul Guadalquivir, il fiume che attraversa l’Andalusia, e sul Ponte Romano che conduce in città. Ciò detto, è indubbio che la lunga dominazione araba è quella che maggiormente ha influenzato i luoghi, ed è anche quella che, in tempi più recenti, sta decretando le locali fortune turistiche. Moltissimi turisti, infatti, raggiungono Cordova solo per visitare la Mezquita, moschea risalente all’anno 785 (vedi foto). Un edificio meraviglioso, dagli arabi costantemente ampliato e decorato fino all’anno Mille, e che dopo la “Reconquista”, invece, venne parzialmente riadattato in cattedrale dai cristiani. L’ibridazione tra lo stile ispano-moresco e quello gotico-rinascimentale è oggi alla base della suggestione della Mezquita che, qualora ci fosse tempo e modo, andrebbe visitata in abbinamento a un altro edificio di grande interesse storico-culturale: la Medina Azhara, distante appena 8 chilometri dalla città. Ultimo, ma non in ultimo, l’Alcazar De Los Reyes Cristianos, il palazzo dei re cristiani fatto costurire nel 1328 da Alfonso XI di Castiglia. Per saperne di più: 10 cose da fare e vedere a Cordoba e 1 da non fare.

Siviglia

Siviglia

Con 700.000 abitanti Siviglia è la quarta città della Spagna dopo Madrid, Barcellona e Valencia. Diversamente da queste ultime, però, i ritmi sono molto più compassati. Colpa o merito del sole (dipende dai punti di vista) che “picchia” inesorabile quasi tutto l’anno, scandendo le giornate dei sivigliani. Oltre che dal clima, però, lo stile di vita degli abitanti di Siviglia è influenzato anche dall’ingombrante passato storico. Ci riferiamo soprattutto alla lunga dominazione araba e all’altrettanto importante “Reconquista” che riportò la Penisola Iberica sotto il dominio cristiano. C’è un terzo aspetto, pure questo importantissimo, che non può non essere evidenziato: il flamenco. Insieme a Jerez, infatti, Siviglia è il centro più importante di questo genere musicale espressione della cultura gitana (zingari) molto presente in Andalusia. Sarebbe però riduttivo considerare il flamenco “solo” come un fenomeno etnico. La contaminazione dei suoni (e del ballo) è molto più estesa in un gioco intricato di influenze che rimanda a esperienze diversissime tra loro sia da un punto di vista storico che geografico. Insomma, una città complessa e tutta da scoprire cui, non a caso, abbiamo dedicato un intero articolo: 11 cose da fare e vedere a Siviglia e 2 da non fare. Buona lettura.

Huelva

Huelva

Per comprendere l’importanza storica di Huelva, bisogna raggiungere Palos de la Frontera, piccolo comune di circa 8.000 abitanti distante 20 chilometri dal capoluogo. Palos, infatti, si trova alla foce del Rio Tinto, il fiume da cui il 3 agosto 1492 salparono la Nina, la Pinta e la Santa Maria, le tre caravelle con cui Cristoforo Colombo andò alla scoperta dell’America. Oggi Palos, insieme ad Ayamonte, Almonte, Isla Cristina, Punta Umbria, Lepe e le altre località della costa sud-occidentale dell’Andalusia contribuisce a una parte significativa delle fortune turistiche di Huelva. L’altra parte, invece, è appannaggio degli stabilimenti balneari di Mazagon, all’interno del meraviglioso Parco Nazionale Coto de Donana. Quest’ultimo si estende su un’area di oltre 500 chilometri e dal 1994 è sotto tutela UNESCO. Dal punto di vista culturale, invece, oltre ai “percorsi colombiani” a cui abbiamo accennato poco sopra (sempre a Palos, imperdibile il Monastero della Rábida) merita assolutamente una visita la cittadina di El Rocio, a metà strada tra Huelva e Siviglia. Un paesino sonnacchioso e polveroso, tuttavia famoso per il santuario (Virgen del Rocio, vedi foto) meta di pellegrinaggio da tutta la Spagna in occasione della Pentecoste. Da vedere!

Aracena

Aracena

Il nostro viaggio alla scoperta dell’Andalusia parte dalla Sierra de Aracena y Picos de Aroche, parco naturale che si estende nella zona nord-occidentale della regione, nella provincia di Huelva. Per anni questa parte di territorio è stata tagliata fuori dai grandi circuiti turistici. Al più vi si rifugiava la borghesia sivigliana per trovare un po’ di tregua dal caldo soffocante dei mesi estivi. Negli ultimi tempi, però, si registra un’inversione di tendenza. Sono sempre di più, infatti, i visitatori che raggiungono il parco, attratti sia dalla dimensione ambientale (boschi di querce, lecci, castagni, pini ed eucalipti) che da quella paesaggistica. Con riferimento a quest’ultima, sono due i comuni che meritano una visita. Il primo, Aracena, è il capoluogo del parco; l’altro, Almonaster La Real, è un piccolo paesino di 1000 anime distante poco più di 20 chilometri dal centro principale. Aracena è famoso soprattutto per il suo centro storico (dichiarato Bene di Interesse Culturale) e per la Grotta delle Meraviglie, cavità sotterranea di stalattiti e stalagmiti percorribile per oltre un chilometro. Almonaster La Real è famoso, invece, per l’antichissima Chiesa Moschea di Nuestra Senora de la Conception (vedi foto) le cui origini, pare, siano addirittura antecedenti alla moschea di Cordova di cui parleremo più avanti. Infine, dettaglio non secondario, la Sierra de Aracena è nota per il suo prosciutto (jambon de Huelva), prodotto DOP esportato in tutto il mondo. Da provare!

Non indossare abiti succinti

Non indossare abiti succinti

Ci sono situazioni in cui abiti attillati e scollature più o meno generose sono comportamenti consentiti (feste private, locali, piscine più o meno esclusive). Ci sono altre situazioni, invece, in cui anche solo indossare un bermuda o una maglia a mezze maniche può rappresentare un problema (per esempio l’ingresso in moschea). Perciò, occorre prudenza e un minimo di circospezione. Quel che tendiamo a considerare scontato potrebbe infatti non esserlo.

Evitare effusioni in pubblico

Evitare effusioni in pubblico

Baciarsi (anche solo sulla guancia) o tenersi per mano sono considerati comportamenti sbagliati da tenere in pubblico. Perciò meglio evitare.

Non scattare foto a ripetizione

Non scattare foto a ripetizione

Dubai è una città che offre stimoli visivi in gran quantità. Sono tantissime le cose che meritano di essere immortalate e nulla, o quasi, vieta di farlo (parliamo ovviamente di immagini che non offendano il senso del decoro dei locali). Bisogna stare attenti “al come” però. Se nella foto che intendete scattare sono ricomprese persone, oltre che paesaggi e dettagli architettonici, è buona norma chiedere prima il consenso. Non farlo può dare adito a recriminazioni e problemi. Avivsati.

Non mangiare in pubblico durante il Ramadan

Non mangiare in pubblico durante il Ramadan

Il Ramadan è una ricorrenza molto sentita a Dubai, negli Emirati Arabi e in tutta la regione del Golfo Persico. È il mese in cui i musulmani digiunano dalle prime luci dell’alba fino a una certa ora dopo il tramonto. Ovviamente turisti e stranieri sono esentati dalla pratica purché, però, rispettino il divieto in pubblico. In altri termini, ci si può far portare il cibo in camera, o consumare pasti all’interno della propria abitazione, ma non si può mangiare, bere e fumare per strada. Perfino masticare una gomma può dare adito a rimostranze. Perciò meglio informarsi preventivamente su quando cade il Ramadan e regolarsi di conseguenza. Va detto, però, che alcuni dei comportamenti su citati sono visti di cattivo occhio anche nel resto dell’anno. Essere sorpresi a bere (con riferimento agli alcolici) o a fumare fuori dai locali e le zone in cui è espressamente consentito, può avere conseguenze sgradevoli: dalla sanzione di una multa fino, in casi più gravi, al fermo di polizia.

Navigare sul Creek e sul Dubai Water Canal

Navigare sul Creek e sul Dubai Water Canal

Il Creek è il corso d’acqua che lambisce la città vecchia di Dubai. Città vecchia ma tutt’altro che spenta, dal momento che continua a essere brulicante di persone e scambi. L’abra, l’imbarcazione tradizionale di Dubai, è il mezzo preferito per navigare sul Creek. Un’esperienza da sempre molto apprezzata dai visitatori, a conferma di quanto detto in apertura sul mix di tradizione e modernità come “ingrediente” alla base del successo turistico di Dubai. Salire su un abra non è difficile. Lungo il Creek ci sono diverse aree di sosta e l’attesa non è mai eccessivamente lunga. Non è finita, perché è possibile concedersi un giro in barca anche sul Dubai Water Canal, il canale artificiale che, attraversando l’arteria di Sheikh Zayed Road e la zona di Jumeirah, collega il Creek alle acque del Golfo Persico. Da non perdere!

Legoland Dubai

Legoland Dubai

Sei un appassionato/a di Lego? Lo sono i tuoi figli? Hai intenzione di concederti una vacanza con tutta la famiglia? Bene, allora Dubai è senza dubbio il posto giusto per te. In città, infatti, c’è un bellissimo parco Legoland che, oltre a essere il primo mai realizzato nel Golfo Persico, è anche uno dei più grandi al mondo. Un posto fantastico dove i più piccoli possono divertirsi tra montagne russe, mini-automobili e, ovviamente, un’infinità di costruzioni. Da non perdere Miniland con la riproduzione in scala del Burj Khalifa e degli altri edifici iconici che disegnano lo skyline di Dubai. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.legoland.com/dubai.