Chiesa di Boyana

Chiesa di Boyana

Sono in molti a ritenere la Chiesa di Boyana il principale punto di interesse di Sofia, l’attrazione che da sola vale il viaggio in Bulgaria. Eppure dall’esterno non si direbbe, trattandosi di un edificio modesto in un sobborgo della capitale (ca. 8 chilometri a sud di Sofia). A rendere speciale il luogo sono le decorazioni parietali all’interno. Un ciclo pittorico di 89 scene e 240 figure umane risalente al 1259. L’autore è sconosciuto, come da tradizione medievale, anche se, la scoperta di un’incisione nell’ambito di una campagna di restauri avrebbe fornito indizi sulla paternità degli affreschi. Indipendentemente da quest’aspetto, però, quello che colpisce è l’elevata qualità pittorica, il cui dinamismo precede per certi aspetti il Rinascimento italiano pur non eguagliandone talento ed esito pittorico. Da qui la tutela UNESCO della Chiesa di Boyana, i cui affreschi attestano in maniera inequivocabile il contributo artistico della pittura bulgara alla cultura medievale europea. Da vedere!

Borisova Gradina

Borisova Gradina

Borisova Gradina è il polmone verde di Sofia. Dista meno di un chilometro (a piedi) dalla Cattedrale Aleksandr Nevsky ed è il luogo ideale in cui “rifugiarsi” per sfuggire al traffico cittadino. In realtà è molto più di questo. Il parco, infatti, ha una lunga storia alle spalle. Il primo capitolo risale al 1882, anno in cui il giardiniere e progettista svizzero Daniel Neff mise mano alla piantumazione dell’area. Negli anni a seguire, il giardiniere alsaziano Joseph Frei e il bulgaro Georgi Duthev completarono l’opera, regalando alla città un parco bellissimo con viali alberati, aiuole e innumerevoli statue. La dedica a Boris III risale al 1918 anno in cui l’uomo ascese al trono di Bulgaria a seguito dell’abdicazione paterna. Tuttavia, dopo la morte nel 1943 e la conquista sovietica della Bulgaria l’anno successivo, il nome mutò in “Parco della Libertà”. Come prevedibile, ulteriori cambiamenti interessarono l’area sotto il regime comunista: dalla costruzione dello stadio nazionale intitolato all’eroe Vasil Levski (artefice della guerra di liberazione contro i turchi) al gigantesco “Monumento della Fratellanza” sito all’estremità orientale del parco. Non è finita. Tra il ponte delle Aquile e lo stadio nazionale appena richiamato, c’è il Lago Ariana. Si tratta di un lago artificiale di medie dimensioni risalente alla fine dell’Ottocento e per moltissimi anni luogo di incontro e passeggio per residenti e visitatori di Sofia. Tuttavia, durante la costruzione della metropolitana cittadina il lago fu prosciugato e si è dovuto attendere il 2007 per la nuova inaugurazione. Da allora è navigabile con ruote idrauliche e barche mentre, durante i mesi invernali, viene utilizzato come pista di pattinaggio. Da non perdere!

Chiesa di Santa Sofia

Chiesa di Santa Sofia

Sveta Sofia è tappa imperdibile di una vacanza nella capitale bulgara, non foss’altro che dal nome della chiesa deriva pure quello della città. Nome che, per inciso, non ha niente a che fare con la Santa Sofia festeggiata sia dai cattolici che dagli ortodossi: a chiamare la chiesa “Hagia Sofia”, infatti, fu l’Imperatore Giustiniano e il riferimento era alla “Divina Saggezza” di Dio. Tra l’altro, e veniamo al secondo inciso, identico nome Giustiniano diede pure alla Basilica di Santa Sofia a Istanbul e, proprio come quest’ultima, anche l’omonima bulgara nei secoli ha attraversato innumerevoli peripezie sopravvivendo, da un punto di vista architettonico, alla trasformazione in moschea durante la lunga dominazione turca. Di grande interesse anche quello che c’è all’esterno della chiesa: innanzitutto la tomba del Milite Ignoto e quella dello scrittore Ivan Vazov figura chiave della letteratura nazionale a cavallo tra ‘800 e ‘900. Nei dintorni, invece, i resti di una necropoli romana. Da vedere!

Galleria Nazionale

Galleria Nazionale

Oltre al Museo d’Arte Cristiana alloggiato nella cripta della Cattedrale Aleksandr Nevskij, la Galleria Nazionale di Sofia può contare su diverse altre esposizioni. Quelle ospitate nel Kvadrat 500, palazzo a poche centinaia di metri dalla cattedrale (vd. foto); quelle, più antiche, presenti nell’ex Palazzo Reale bulgaro; ancora, le innumerevoli testimonianze del periodo sovietico del Museo del Socialismo; e infine le opere del Museo d’Arte Contemporanea. In tutto un repertorio vastissimo (molte decine di migliaia di pezzi) per un arco temporale che dal Medioevo arriva fin quasi ai giorni nostri. Per maggiori informazioni, su storia, opere, autori, orari e modalità di visita consultare il sito ufficiale: nationalgallery.bg (disponibile la versione in inglese).

Chiesa russa di San Nicola

Chiesa russa di San Nicola

Le cupole dorate della Chiesa russa di Sveti Nikolai catturano l’occhio dei visitatori come quelle della Cattedrale Aleksandr Nevskij. Non a caso, a supervisionarne i lavori fu lo stesso architetto incaricato della costruzione della cattedrale. L’intitolazione a San Nicola era in realtà riferita allo zar di Russia Nicola II, in ossequio a una prassi del tempo che troviamo rispettata pure a Nizza (anche se, nel caso della città francese, la dedica era per Nicola I). La chiesa fu inaugurata nel 1914 sui resti di una moschea andata distrutta dopo la vittoriosa guerra di liberazione dei turchi. Serviva a suggellare i buoni rapporti con la Russia, tant’è che è rimasta al suo posto anche dopo l’avvento del regime comunista. All’interno, decorazioni parietali e iconostasi tradiscono chiaramente il richiamo alle icone sacre russe del ‘600. Insomma, una chiesa piccola ma talmente ricca di fascino da valere senz’altro una visita.

Cattedrale Aleksandr Nevskij

Cattedrale Aleksandr Nevskij

Quasi sempre la visita di Sofia comincia dalla Cattedrale Ortodossa Aleksandr Nevskij (eroe russo del XIII secolo cui è intitolata anche la strada pricipale di San Pietroburgo). Nella scelta conta senza dubbio la mole dell’edificio, con la cupola e il campanile dorati che dominano lo sky line cittadino; ma conta ancor di più la storia, giacché la chiesa fu edificata a partire dal 1882 per ricordare gli oltre 200.000 soldati morti appena qualche anno prima nella guerra russo-turca (1877-78). Per celebrare il martirio di tante giovani vite occorreva un mausoleo imponente che, infatti, per dimensioni è secondo solo alla Chiesa Ortodossa di San Sava a Belgrado. E, come quest’ultima, anche la Cattedrale di Sofia è in prevalente stile slavo-bizantino. Da vedere, all’interno, il Museo di Icone Sacre ospitato nella cripta a sinistra dell’entrata principale. Parliamo di una collezione unica del suo genere, con icone risalenti addirittura al V secolo. Da qui la tutela in capo alla Galleria Nazionale, di cui parleremo più avanti (vedi punto 3). Da vedere!

Non presentarsi all’ultimo momento in biglietteria per i battelli

Non presentarsi all'ultimo momento in biglietteria per i battelli

Molti visitatori scambiano il servizio di trasporto lacustre per una gita in barca. A trarre in inganno è senza dubbio la strarirapante bellezza dei luoghi, ma bisogna fare ugualmente attenzione a non fraintendere lo spirito del servizio. In altri termini, le biglietterie della “Navigazione Laghi” non sono uffici turistici cui rivolgersi per consigli su quale località visitare per prima. Ovviamente questo non significa che il personale sia esonerato dal fornire risposte, solo bisogna considerare che i tempi sono contingentati e le file di utenti generalmente lunghe. Perciò, l'altra cosa da evitare è presentarsi pochi minuti prima dell'orario di partenza del battello (soprattutto nei mesi estivi). Per il resto, non ci sono controindicazioni. Una vacanza sul Lago di Como è tra le cose che andrebbero fatte almeno una volta nella vita. 

Menaggio

Menaggio

Una decina di chilometri più su di Bellagio, Menaggio è l'ultima tappa del nostro tour alla scoperta delle attrazioni del Lago di Como. Questo paese di poco più di 3000 abitanti è un'ambita meta turistica e, tra l'altro, è facilmente raggiungibile in battello sia da Bellagio che da Varenna (sponda Lago di Lecco). Diverse le cose da vedere: en passant ne segnaliamo due, entrambe nella parte alta del paese: Villa Mylius Vigoni e La Crocetta. Quest'ultimo, in particolare, merita una visita: si tratta di un punto panoramico a 500 metri di altitudine, da cui si gode una straordinaria vista d'insieme del Lago di Como. Tuttavia, l'importanza de La Crocetta non è solo paesaggistica. Il monte omonimo, infatti, era una delle fortificazioni dell'“Occupazione Avanzata Frontiera Nord”, più comunemente nota come Linea Cadorna, linea difensiva attiva durante la Prima Guerra Mondiale. Da vedere!

Bellagio

Bellagio

Che Bellagio sia una località turistica di fama internazionale lo dimostra il fatto che uno dei resort più lussuosi degli Stati Uniti si chiama proprio come questo paesino adagiato sul promontorio che separa i due rami del lago di Como. Case, strade, giardini, negozi: tutto a Bellagio è curato sin nei minimi dettagli, restituendo ai turisti un'atmosfera talmente unica da valere alla località l'appellativo di “Perla del Lago di Como”. Da vedere i Giardini di Villa Melzi e Villa Serbelloni, due dimore storiche che più di tutte le altre contribuiscono al “mito” di Bellagio. Anche solo passeggiare sul lungolago, però, o addentrarsi nei vicoli stretti e lastricati del paese, ha il suo fascino. Da non perdere!

Isola Comacina

Isola Comacina

Con un taxi boat da Ossuccio, frazione del comune di Tremezzina, è possibile raggiungere in pochi minuti Comacina, piccolo isolotto sulla riva occidentale del Lago di Como. Quest’isola è famosa soprattutto per i resti della Chiesa di Sant’Eufemia, basilica dell’XI secolo, considerata uno dei monumenti più rappresentativi del romanico comasco. I resti di questa chiesa, rinvenuti insieme ad altri reperti, sono progressivamente emersi a seguito di successive campagne di scavo protrattesi per oltre cinquant’anni, dagli inizi del ‘900 fino agli anni ’60 del secolo scorso. Un’infinità di materiale oggi custodito per la gran parte presso la Chiesa Santa Maria Maddalena a Ossuccio. Ma non è finita, perché sia Ossuccio che l’isola di Comacina offrono anche altro da vedere. A cominciare dal Santuario della Madonna del Soccorso (Ossuccio), Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2003, fino alle Case per Artisti (Isola di Comacina) realizzate nel 1940, in stile razionalista dall’architetto Pietro Lingeri. L’idea era quella di realizzare in questa minuscola e disabitata isola nel mezzo del Lago di Como, tre diversi rifugi d’artista, per le esigenze di pittori, scultori e letterati in cerca di ispirazione. Per maggiori informazioni: www.isola-comacina.it.

Cernobbio

Cernobbio

In apertura abbiamo ricordato quanto il Lago di Como sia apprezzato dal jet set internazionale. Cernobbio, da questo punto di vista, è una delle mete più esclusive in Italia, e non solo. Il merito, ovviamente, è dell’incantevole scenario in cui sorge la località, ai piedi del monte Bisbino, sulla sponda occidentale del Lago. Diverse le ville di pregio, perlopiù costruite secondo i dettami dello stile liberty che ebbe vasta eco in Italia a inizio ‘900. Due in particolare: Villa Erba e Villa d’Este. Entrambe vengono oggi utilizzate per cerimonie, banchetti e turismo congressuale (presso Villa d’Este si svolge, ad esempio, l’annuale Forum Ambrosetti cui partecipano ministri, capi di Stato e il meglio del mondo accademico soprattutto per quel che riguarda le materie economiche). Non è finita, perché Cernobbio da tempo attrae anche numerosi appassionati di trekking. Da qui parte, infatti, uno dei sentieri escursionistici più apprezzati in Italia: si chiama “La Via dei Monti Lariani” e si snoda per oltre 100 km a un’altezza compresa tra i 600 e i 1200 metri. Il CAI ha mappato e diviso in tappe l’intero percorso che deve le sue fortune anche al fatto di non presentare grandissime difficoltà. Insomma, relativamente semplice (a patto di rispettare le normali avvertenze in uso tra gli appassionati di trekking) e con innumerevoli scorci da togliere il fiato quanto a bellezza. Da fare!

Funicolare Como-Brunate

Funicolare Como-Brunate

Attiva dal 1894, la Funicolare Como-Brunate rappresenta, sul piano storico, l'ultimo tassello dello sviluppo dei trasporti attorno il lago di Como. Uno sviluppo che per tutto il XIX secolo ha accompagnato la crescita dell'affluenza turistica. Prima piroscafi e battelli; poi la ferrovia; e infine, appunto, la funicolare concepita sin dall'inizio nella doppia funzione di mezzo di trasporto e divertissement turistico. Un'attrazione inizialmente pensata per la ricca borghesia milanese, amante della veduta di Brunate, e titolare di molte ville di pregio in questo paesino a quasi 800 metri di altitudine. Poi, con gli anni, il target si è progressivamente internazionalizzato e a usufruire di questo mezzo di trasporto sui generis sono oggi turisti provenienti da tutto il mondo. Molti di questi, non paghi dello spettacolare panorama del “balcone sulle Alpi”, come viene chiamata Brunate, proseguono oltre lungo i sentieri escursionistici che si dipanano dal paese. Per maggiori informazioni sulla storia e gli orari della funicolare Como-Brunate consultare il sito: www.funicolarecomo.it.

Villa Olmo

Villa Olmo

Distante poco più di 2 chilometri dal Tempio Voltiano, Villa Olmo è un’altra tappa obbligata di una vacanza sul Lago di Como. Esteticamente questa settecentesca dimora è in linea con lo stile delle altre ville presenti a Como, Cernobbio, Bellagio ecc. Due gli ingredienti fondamentali: il giardino all’italiana, curato sin nei minimi dettagli; e il gusto neoclassico di esterni e interni. Il nome, com’è facilmente intuibile, fa riferimento alla presenza di due vecchi olmi, poi abbattuti. Negli anni hanno soggiornato qui, per periodi più o meno lunghi, diverse personalità di spicco. Tra gli altri, l’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi e la famiglia Visconti di Modrone (la stessa del grande regista Luchino Visconti). Da tempo, ormai, Villa Olmo è sede di mostre, manifestazioni e convegni. Per saperne di più visitare il sito: www.villaolmocomo.it.

Tempio Voltiano

Tempio Voltiano

Partiamo dall’antefatto. Nel 1899 si tenne a Como una grande celebrazione in onore di Alessandro Volta, scienziato italiano e, soprattutto, nativo del capoluogo lariano. La celebrazione, pensata sul modello dell’Esposizione Universale, raccoglieva documenti, modelli e un’infinità di altri reperti riconducibili al geniale inventore della lampadina. Peccato che un incendio, provocato da un mozzicone di sigaretta, distrusse gran parte dell’Esposizione Voltiana, obbligando i soccorsi a cercare di salvare dalla distruzione quanto più materiale possibile. Veniamo così al 1928, anno inaugurale del Tempio Voltiano di Como. Un mausoleo donato alla città dall’industriale Francesco Somaini che scelse come progettista l’architetto Federico Frigerio. Quest’ultimo disegnò un tempio in stile neoclassico, chiaramente ispirato al Pantheon di Roma, con lo scopo appunto di farne un museo civico destinato ad accogliere i modelli originali, le ricostruzioni delle opere scientifiche e altri cimeli dello scienziato comasco. Il tutto con la sollennità del tempio, aspetto che ancora oggi colpisce positivamente i visitatori. Giorni di apertura, orari e modalità di visita al link: http://www.visitcomo.eu/it/scoprire/musei/tempio-voltiano.

Basilica di Sant’Abbondio

Basilica di Sant'Abbondio

Tra le tappe imperdibili di una vacanza sul Lago di Como un posto d’onore spetta senza dubbio alla Chiesa di Sant’Abbondio. L’edificio si trova appena fuori il centro del capoluogo lariano e sul piano storico costituisce una delle testimonianze più importanti dello stile romanico dell’XI secolo. Uno stile sobrio, che lascia poco spazio a fregi e decorazioni, eccetto i bassorilievi che incorniciano il portale d’ingresso. Osservando l’esterno sono due gli aspetti che colpiscono maggiormente: la divisione in 5 navate della chiesa e la presenza di ben 2 torri campanarie situate nella parte finale delle navate intermedie. All’interno, invece, a catturare l’attenzione del visitatore è soprattutto l’imponenza della navata centrale, divisa dalle restanti 4 da possenti colonne. In fondo all’abside maggiore c’è un bellissimo ciclo di affreschi del ‘300 con le “Storie di Cristo”. Non se ne conosce l’autore, genericamente chiamato “Maestro di Sant’Abbondio”, mentre ne viene universalmente riconosciuto l’elevato valore pittorico, da cui deriva in gran parte la popolarità della basilica. Basilica che, ricordiamo, è intitolata al santo patrono di Como. Da non perdere!