Galleria Estense

Galleria Estense

La Galleria Estense di Modena è parte di un più vasto complesso museale che passa anche da Sassuolo e Ferrara. Il polo modenese si trova nel Palazzo dei Musei, non distante dal centro cittadino, ed è articolato in 20 sale (4 saloni e 16 salette) in cui sono esposti quadri per un arco temporale dal XIV al XVIII secolo (Correggio, Dosso Dossi, Guercino, Annibale Carracci eccetera), sculture, maioliche, mobili, arredi, strumenti musicali, raccolte numismatiche per lo più appartenute alla famiglia d’Este, ma non solo. Non è finita, perché la Galleria Estense di Modena ospita pure una Biblioteca e il Lapidario, area museale che raccoglie i resti dell’antica Mituna romana (Modena). Maggiori informazioni: Galleria Estense Modena.

Chiesa di San Pietro

Chiesa di San Pietro

Dal punto di vista artistico e architettonico l’Abbazia benedettina di San Pietro di Modena è seconda solo alla Cattedrale da cui dista appena poche centinaia di metri. Diversi gli elementi degni di nota: dalla facciata in cotto decorata con ben 6 rosoni, alle 5 navate interne, fino alle innumerevoli opere d’arte presenti; opere che rappresentano quasi una rassegna degli artisti modenesi del ‘400 e del ‘500. En passant, senza pretesa di esaustività, segnaliamo l’organo a canne del 1525; l’Altare delle Statue di Antonio Begarelli e gli affreschi presenti in sagrestia realizzati da Girolamo da Vignola. Da vedere!

Palazzo Comunale

Palazzo Comunale

Come appena visto, mentre nella Ghirlandina c’è una copia della Secchia Rapita, l’originale si trova nel Palazzo Comunale, per la precisione nella Sala dei Confirmanti. Sala dei Confirmanti che, insieme alla Sala della Torre Mozza, alla Sala del Fuoco, alla Sala del Consiglio Vecchio e alla Sala dei Matrimoni rappresenta il percorso museale di quest’edificio da sempre sede del comune di Modena. Dal punto di vista architettonico, invece, l’edificio è composto da diversi corpi di fabbrica che, grazie a un profondo restyling avvenuto tra XVI e XVII secolo, sono stati ricondotti a unitarietà. L’armonizzazione del complesso edilizio è resa bene dall’elegante porticato che chiude i versanti orientale e settentrionale di Piazza Grande. Da vedere anche la Torre dell’Orologio risalente al XV secolo. Maggiori informazioni: Palazzo Comunale.

La Ghirlandina

La Ghirlandina

Secondo i modenesi, la Ghirlandina, adiacente al Duomo, è il campanile più bello del mondo. Ovviamente, come sempre in queste circostanze, la disputa è apertissima: certo è, però, che coi suoi 89 metri questa torre campanaria è visibile praticamente da ogni angolo di Modena rappresentando perciostesso un punto di riferimento irrinunciabile per i suoi abitanti. Quanto alla sua realizzazione, una parte avvenne contestualmente a quella del Duomo; i piani finali più la guglia, invece, vennero realizzati da quei Maestri Campionesi di cui abbiamo detto in precedenza. Va da sé, il valore storico dell’edificio trascende i soli tempi di costruzione: infatti le campane della Ghirlandina per secoli hanno scandito le giornate dei modenesi: dall’apertura delle porte della cinta muraria, alla chiamata a raccolta della popolazione in caso di avversità e pericolo. Oggi che chiaramente non è più cosi, resta la testimonianza storica, artistica e culturale del monumento soprattutto con riferimento alla civiltà dei comuni. Emblematica, in tal senso, la Sala della Secchia Rapita. In questa stanza all’interno della Ghirlandina è infatti visibile una copia della famosa secchia rapita (l’originale è conservato nel Palazzo Comunale) nient’altro che un secchio di legno che i modenesi strapparono da un pozzo all’interno della cinta muraria della rivale Bologna durante la battaglia di Zappolino nel 1325. Maggiori info: Ghirlandina.

Duomo di Modena

Duomo di Modena

La Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Geminiano di Modena è considerata un capolavoro dell’arte romanica (soprattutto la facciata esterna). Un riferimento stilistico per la successiva architettura religiosa il cui merito va equamente ascritto all’architetto lombardo Lanfranco e allo scultore Wiligelmo, le due personalità a cui venne demandata la costruzione dell’edificio. Del primo, un’epigrafe sull’abside del Duomo celebra l’ingegno nella progettazione e direzione dei lavori; per il secondo, invece, parlano i numerosi bassorilievi che decorano la facciata, specie quelli del portale centrale e quelli sopra ai due portali laterali che raccontano “Le Storie della Genesi“. Quest’ultima, una vera e propria operazione pedagogica coll’intento di divulgare la bibbia attraverso il ricorso a immagini scolpite bypassando, in questo modo, l’ostacolo all’epoca notevole rappresentato dall’analfabetismo. In realtà, come sempre in questi casi, i lavori proseguirono per secoli con inevitabili sovrapposizioni stilistiche: in tal senso, vanno citati anche i Maestri Campionesi, maestri lapicidi provenienti da Campione d’Italia che, a partire dal 1190 e perlomeno fino al 1319 (i lavori erano cominciati nel 1099) realizzarono gran parte degli interni della chiesa, e soprattutto realizzarono la torre Ghirlandina di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto. Per maggiori informazioniCattedrale di Modena.

Piazza Grande

Piazza Grande

Quasi sempre la visita di Modena comincia da Piazza Grande. Il perché è presto detto: il Duomo, la Ghirlandina, il Palazzo Comunale ma pure la “Preda Ringadora” (Pietra dell’Arringa) e la statua della Bonissima, costituiscono un complesso monumentale di inestimabile valore, non a caso sotto tutela Unesco. Insomma, siamo al cospetto di una delle piazze più belle d’Italia la cui vista d’insieme rappresenta di per sé un’attrazione turistica. Soprattutto, siamo al cospetto di una piazza che da sempre rappresenta il punto d’incontro dei modenesi, si tratti della vita religiosa, della vita politica e del commercio. Soffermiamoci, per esempio, sulla pietra dell’arringa: questo grosso masso, collocato nei pressi del portale d’ingresso del Palazzo Comunale (vd. punto 4), veniva storicamente utilizzato sia come piedistallo per i proclami politici sia per esporre al pubblico ludibrio i debitori insolventi. Quanto alla Bonissima, invece, con ogni probabilità risale al XII o al XIII secolo. Il soggetto raffigurato però è incerto: secondo alcune fonti la statua sarebbe stata eretta in onore di una donna benestante appunto di nome Bona; secondo altre fonti, invece, si tratterebbe della Duchessa Matilde di Canossa. Nei prossimi punti approfondiremo singolarmente la cattedrale, il campanile e il palazzo comunale.

Venire una settimana

Venire una settimana

Una vacanza a Cremona non presenta controindicazioni. L’unica, ma si tratta di trovare il pelo nell’uovo, ha a che fare con la durata del soggiorno. Si può decidere di visitarla in un giorno, magari nell’ambito di un tour più esteso; oppure si può decidere di farne la base esclusiva della propria vacanza. In quest’ultimo caso un weekend o un ponte durante l’anno sono più che sufficienti.

Soncino

Soncino

Soncino è una cittadina a circa 40 chilometri da Cremona. Presente nella lista dei “Borghi più belli d’Italia” il suo appeal è legato soprattutto al centro storico racchiuso in una cinta muraria, e alla Rocca Sforzesca costituita da due distinte strutture quadrilatere risalente al X secolo. Insomma, una località molto suggestiva, dall’inconfondibile stile medievale, al confine tra le province di Cremona, Brescia e Bergamo, in cui può essere sicuramente piacevole trascorrere mezza giornata nell’ambito di una vacanza alla scoperta di Cremona. Da vedere!

Cosa mangiare a Cremona

Cosa mangiare a Cremona

Nel panorama gastronomico italiano Cremona è conosciuta innanzitutto per il torrone e la mostarda. Il primo, dolce natalizio di popolarità ormai internazionale, fece la sua comparsa sulla scena nel 1441 in occasione delle nozze tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza. La mostarda, invece, è comparsa nel XIX secolo sui banconi delle farmacie cittadine per via delle proprietà medicamentose della senape, salvo poi imporsi definitivamente come pietanza nel corso del Novecento. Per il resto, la tradizione culinaria di Cremona è una variante di quella lombarda: dai bolliti di carne, alle infinite varianti della cassoela, fino alla pasta ripiena (marubini) in brodo rigorosamente di carne.

Negozio Sperlari

Negozio Sperlari

Tra le tappe imperdibili di un soggiorno a Cremona c’è sicuramente il Negozio Sperlari in Via Solferino 25. Parliamo della più antica licenza commerciale della città, e soprattutto -parliamo- di un’attività in cui i segreti di fabbricazione del torrone e della mostarda si tramandano dal lontano 1836 (ovviamente al netto dell’avanzamento tecnologico). È questo, infatti, l’anno in cui il fondatore Enea Sperlari diede il via all’impresa. Per maggiori informazioni sulla storia, i riconoscimenti ottenuti e le specialità tipiche disponibili consultare il sito: www.sperlari1836.com.

Museo Civico Ala Ponzone

Museo Civico Ala Ponzone

La pinacoteca di Cremona al civico 4 di via Ugolani Dati ospita circa duemila pezzi che raccontano la storia artistica della città per un arco temporale che va dal Medioevo al Novecento. C’è una prima sezione che dal Medioevo arriva fino al Quattrocento e una seconda sezione, con ogni probabilità la più interessante del museo, focalizzata sulla Pittura cremonese del Cinquecento: Bonifacio Bembo, Boccaccio Beccaccino, Bernardino Gatti, Bernardino Campi e perfino un Caravaggio (San Francesco in meditazione). La restante parte del museo offre una panoramica dei secoli XVII (Genovesino), XVIII e XIX con l’affermazione del Neoclassicismo (Diotti) e del Romanticismo (Piccio) per arrivare, infine, alla pittura lombarda e cremonese del Novecento. Per maggiori informazioni su tariffe, orari e modalità di visita: Museo civico “Ala Ponzone”.

Chiesa di San Sigismondo

Chiesa di San Sigismondo

Appena fuori il centro storico, la Chiesa di San Sigismondo è un altro must see place di Cremona. Si tratta di una chiesa dalle linee semplici, a una navata, affiancata ai lati da cappelle profonde collegate tra loro. La sua particolarità, dunque, non sta nell’architettura ma nel meraviglioso e articolato ciclo di affreschi che decora l’interno. Secondo la critica questo complesso decorativo, a cui parteciparono alcuni tra i migliori interpreti della pittura lombarda (Camillo Boccaccino, Giulio Campi, Bernardino Campi eccetera), rappresenta una delle testimonianze più importanti del Manierismo cinquecentesco dell’Italia Settentrionale. Quanto, invece, alla genesi dell’edificio risale al 1463 per volere della Duchessa Bianca Maria Visconti. La nobildonna volle che venisse realizzata una nuova chiesa nello stesso luogo dove, circa vent’annni prima (1441), aveva sposato Francesco Sforza. Da vedere anche gli adiacenti chiostro e convento domenicano intitolato a San Giuseppe. Maggiori informazioni: Chiesa di San Sigismondo.

Museo del violino

Museo del violino

In apertura abbiamo accennato alla grande tradizione liutaia di Cremona. Una storia secolare che nel 2012 è addirittura valsa alla città il riconoscimento UNESCO: il “saper fare liutario della tradizione cremonese” è stato inserito, infatti, tra i Beni Immateriali dell’Umanità. Le liuterie in città sono oltre 100 e non poteva certo mancare un museo ad hoc. Il Museo del Violino di Cremona si trova in Piazza Marconi, a poca distanza dalla centralissima Piazza del Comune, e si articola in 10 sale. Da vedere! Maggiori info: museodelviolino.org.

Palazzo del Comune

Palazzo del Comune

Parlando di Piazza del Comune abbiamo accennato alla coesistenza tra potere religioso e potere civile come tratto distintivo della Civiltà dei Comuni in Italia. Perciò, dopo aver fatto cenno agli edifici religiosi (Duomo, Battistero, Torrazzo) è d’obbligo fare riferimento anche agli edifici civili: uno, appunto, è il Palazzo del Comune risalente ai primissimi anni del XIII secolo. L’altro è l’attigua Loggia dei Militi la cui costruzione, invece, risale alla fine del ‘200. Del primo, in particolare, meritano una visita le diverse sale che lo compongono (dei Violini, della Consulta, e il Salone dei Quadri). Da vedere!  

Torrazzo di Cremona

Torrazzo di Cremona

Alto 112 metri, il Torrazzo si compone di due torri inserite l’una nell’altra con una una scala di 502 gradini che corre nell’intercapedine. Gradini al termine dei quali si apre un bellissimo panorama che, oltre a riassumere l’intero skyline di Cremona, abbraccia le campagne e il paesaggio prealpino tutt’attorno. Il Torrazzo che, ricordiamo, è la più alta torre medievale italiana, ospita pure un orologio astronomico risalente al 1582. A questo gioiello della meccanica, o meglio al tema della misurazione del tempo, è dedicato un museo di cinque sale che, insieme alle terrazze panoramiche e alla cella campanaria, arricchisce la visita di quest’importante bene architettonico. Da vedere!