Hana Highway

Hana Highway

Dopo Ohau e Kauai è la volta di Maui. Soprattutto è la volta dell’“Hana Hwy” l’itinerario costiero più famoso di tutte le Hawaii. Ottantacinque chilometri, seicento tra curve e tornanti, e più di 50 ponti a una corsia da attraversare in macchina (jeep o mustang) tra panorami, cascate, vegetazione lussureggiante e piccoli villaggi disseminati qua e là. L’attesa per quel che compare dopo è la sensazione più diffusa, e non è niente, perché concedendosi qualche sosta durante il tragitto lo stupore inevitabilmente diventa meraviglia. Per esempio, val la pena fermarsi presso la cascata Waikamoi, da dove parte un sentiero panoramico (Waikamoi Nature Trail) con tanto di tavolini per il pic nic. Oppure, merita senz’altro una sosta il Garden of Eden Arboretum (www.mauigardenofeden.com). Mai come in questo caso il nome è tutto un programma e, quel che è più importante, rispecchia fedelmente lo scenario naturalistico che ci si trova di fronte. Quelle elencate sono soltanto due delle innumerevoli meraviglie che si trovano lungo il percorso. Elencarle tutte, in questa sede, ha poco senso. La cosa migliore infatti è lasciarsi guidare dalla curiosità a patto, però, di avere l’abbigliamento adatto: soprattutto, scarpe da trekking e il costume per un tuffo in una delle tante cascate. Da non perdere!

Non venire per una settimana

Non venire per una settimana

Al pari di altre guide e suggerimenti consultabili sulle Hawaii, anche noi ci siamo soffermati solo sulle “big four” (Oahu, Maui, Kauai, Big Island) e per di più abbiamo parlato solo di alcune delle infinite possibilità che ciascuna di queste meravigliose isole offre. Anche così però è del tutto evidente che il soggiorno minimo da queste parti deve essere almeno 14 giorni. Bisogna tener presente, infatti, che un paio di giorni vanno via solo per spostarsi da un’isola all’altra, il che riduce l’effettiva permanenza a 10/11 giorni. Perciò, è due settimane il tempo minimo per le Hawaii, altrimenti meglio desistere.

Kauai

Kauai

Kauai, dal punto di vista geologico la più antica delle otto isole dell’arcipelago, è tappa obbligata per chi desidera conoscere il lato “wild” delle Hawaii. Ovviamente, anche qui, le cose da vedere variano a seconda dei giorni di permanenza. Tra le tante, però, quelle assolutamente imperdibili sono i giardini del National Tropical Botanical Garden (NTBG) e le scogliere della Na Pali Coast. I primi, appunto, sono tre meravigliosi giardini botanici (McBryde Garden, Allerton Garden e Limahuli Garden) sotto tutela di quest’ente federale istituito attorno la metà degli anni ’60 del secolo scorso con lo scopo di proteggere la flora e la fauna hawaiana. L’ultimo dei tre, il Limahuli Garden, è racchiuso tra le alte pareti della Na Pali Coast, 22 miglia (ca. 35 km) di scogliere frastagliate che regalano scorci meravigliosi della straripante vegetazione hawaiana. Un paradiso per gli amanti del trekking che raggiungono la località per misurarsi con la Kalalau Trail, così si chiama il sentiero che si snoda lungo le scogliere. Occhio però che il percorso intero è adatto solo a escursionisti esperti. Tutti gli altri possono misurarsi con singole frazioni a seconda del grado di preparazione. Inoltre, trattandosi di una riserva statale (oltre il 90% dell’isola è sotto tutela), da un certo punto in poi, per proseguire lungo l’itinerario, è necessario munirsi di specifico permesso. Per maggiori info sui giardini botanici e la Kalalau Trail consultare i siti: www.ntbg.org e www.kauaiexplorer.com (quest’ultimo ospita un’ampia sezione “Trails” con tutte le escursioni possibili sull’isola di Kauai).

North Shore

North Shore

Lasciate Waikiki, noleggiate un auto e risalite la costa di Oahu fino alla North Shore, la mecca del surf. Dieci chilometri di costa che, specie d’inverno, vengono prese d’assalto da surfisti provenienti da ogni angolo del pianeta. Sulle spiagge di Waimea, Sunset e Pipeline si disputano le gare più importanti del circuito surfistico mondiale, e questo fornisce un indizio del fatto che le onde, da queste parti, sono affare di chi ha scelto il surf come stile di vita e professione. Niente paura però. Nel caso voleste cimentarvi con la disciplina non mancano le scuole e le onde “adatte”. Il mese migliore per surfare a certi livelli è dicembre. Assistere alle evoluzioni dei professionisti alle prese con veri e propri muri d’acqua è uno spettacolo che vale la pena immortalare. Perciò non dimenticate la macchina fotografica. Gli altri mesi dell’anno le acque di queste bellissime spiagge, che non hanno ceduto alle sirene del turismo di massa, diventano perfette per lo snorkeling.

Waikiki

Waikiki

Guai però a far coincidere l’isola di Oahu con Honolulu. Dimenticheremmo Waikiki, la località balneare più famosa delle Hawaii. Le parole più belle mai spese a proposito di questo litorale sono probabilmente quelle del naturalista scozzese Archibold Menzies che alla fine del ‘700 circumnavigò l’arcipelago assieme all’esploratore britannnico George Vancouver. “Uno di quei paesaggi così interessanti – scrisse Menzies nel suo taccuino di viaggio – che gli occhi di una mente meditativa non si stancherebbero mai di contemplare“. Va detto che il paesaggio di Waikiki oggi è molto diverso da allora, tanto più che la località, storico buen retiro della famiglia reale hawaiana, è stata la prima a essere interessata dallo sviluppo turistico. Già agli inizi del ‘900, a fianco i cottage sul lungomare costruiti dalla borghesia di Honolulu, fecero la loro comparsa i primi hotel (per la lista hotel clicca qui) e, a parte la dolorosa parentesi della seconda guerra mondiale, fino agli anni ’50 del secolo scorso è stato un crescendo di strutture ricettive, bar, ristoranti, locali e tutto l’indotto normalmente associato a un’economia turistica. Oggi è ancora questa la “cifra” di Waikiki: un susseguirsi di spiagge, una dietro l’altra (Waikiki Beach, Kahanamoku Beach, Fort DeRussy Beach, Gray’s Beach ecc.), in cui le giornate scivolano via tra surf, nuoto, snorkeling e aperitivi in riva al mare. Se inoltre siete in vacanza con figli al seguito segnatevi l’acquario di Waikiki (www.waquarium.org). Non ve ne pentirete!

Pearl Harbor

Pearl Harbor

La scelta di cominciare da Honolulu, seppur scontata da un lato, non trova unanimità tra le guide di viaggio sulle Hawaii. La capitale dell’arcipelago, infatti, sconta i difetti tipici di (quasi) tutte le grandi città: affollata (circa mezzo milione di abitanti) e troppo commerciale, soprattutto per chi desidera esplorare il lato selvaggio dell’arcipelago. C’è un “però”, ed è un però gigantesco che ha profondamente segnato la storia del ‘900. Stiamo parlando di Pearl Harbor, il porto militare statunitense attaccato dall’aviazione giapponese il 7 dicembre 1941. Fu quell’attacco, infatti, a catapultare gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale fino al tragico epilogo di Hiroshima e Nagasaki. Pearl Harbor, tuttora importante sede navale, nel dopoguerra è diventato un “luogo della memoria” fino a trasformarsi, con oltre un milione e mezzo di turisti l’anno, nel sito più visitato delle Hawaii. Per prenotare on line la visita guidata consultare il sito www.pearlharborhistoricsites.org.

Non spostarsi con l’auto in città

Non spostarsi con l'auto in città

A Zurigo treni, tram, autobus, funicolare e battelli funzionano alla perfezione, perciò si può fare benissimo a meno dell’auto per visitare la città. Tra l’altro, i bambini fino a 5 anni viaggiano gratis su tutti i mezzi pubblici e questo è senza dubbio un grande punto a favore. La scelta migliore per una sosta di più giorni è quella di munirsi della ZurichCard che, oltre a garantire agevolazioni e sconti per i mezzi pubblici, offre numerosi altri vantaggi per visite guidate e l’ingresso nei principali musei.

Street Parade

Street Parade

In apertura abbiamo ricordato la trasgressività di Zurigo. Una vocazione libertina che pur avendo creato diversi problemi, specie tra la fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90 del secolo scorso, continua a caratterizzare la scena cittadina. Emblema di questo “spirito dionisiaco” è la Street Parade, evento techno della seconda metà di agosto. Per due giorni le piazze di Zurigo si trasformano in dj set dove si alternano gli artisti più quotati a livello mondiale della scena house e techno. Non solo, perché insieme agli eventi nelle piazze, per le strade sfilano grandi carri (in gergo “Love Mobiles”) dove centinaia di giovani ballano musica elettronica “sparata” a tutto volume. On line non mancano le informazioni per partecipare a questo mega-party che ogni anno si assesta sul milione di presenze.

Acquistare cioccolato

Acquistare cioccolato

Non acquistare cioccolato a Zurigo è sacrilegio! Nella città dove è nata la Lindt, il cioccolato è un “must”. Tanti i negozi specializzati in giro per la città. I consigli migliori su dove acquistare cioccolato a Zurigo sono quelli del noto portale zuerich.com.

Museo d’arte

Museo d'arte

Il meglio di Zurigo. Tra le recensioni on line, è questa l’opinione prevalente a proposito del Museo d’Arte della città (Kunsthaus). Van Gogh, Monet, Mirò, Chagall, Wahrol sono solo alcuni degli artisti presenti in questo palazzo che merita moltissimo anche dal punto di vista architettonico. Ovviamente, e non potrebbe essere altrimenti, grande spazio è dedicato ad Augusto Giacometti, l’artista più rappresentativo di Zurigo, di cui abbiamo già parlato a proposito delle chiese. Non è finita, perché il Museo d’arte di Zurigo ospita anche una nutrita sezione fotografica e una fornitissima libreria interamente dedicata all’arte moderna con pubblicazioni che spaziano dal XIX al XXI secolo. Insomma, il Museo d’arte è all’altezza del fermento che da sempre attraversa Zurigo più delle altre città svizzere. Una vivacità artistica e culturale che, inutile nasconderlo, è possibile sostenere grazie alle importanti risorse finanziarie a disposizione. Per maggiori informazioni sulle collezioni, le mostre temporanee, i prezzi e gli orari d’apertura consultare il sito ufficiale: www.kunsthaus.ch

Uetiliberg

Uetiliberg

Dopo il lago, la montagna. Uetiliberg, con i suoi 869 metri sul livello del mare, non solo offre una meravigliosa vista di Zurigo, ma anche tutta un’altra serie di attività outdoor condizionate, ovviamente, dall’alternarsi delle stagioni. In inverno, quando la vetta e i pendii sono innevati ci si diverte con gli slittini, mentre in estate lo sport più praticato è la mountainbike. Quanto agli amanti del trekking, quelli ci sono tutto l’anno, dal momento che i sentieri per raggiungere la cima sono più d’uno e di diversa difficoltà. Tranquilli però: chi non è pratico di escursioni, e/o non ha l’abbigliamento adatto, può comodamente raggiungere la vetta del monte in treno. Basta recarsi in stazione e informarsi sugli orari di partenza del treno locale per Uetiliberg. Un’opportunità praticissima, che riduce a soli dieci minuti a piedi la distanza dalla stazione di arrivo alla vetta dove, è bene ricordare, sono presenti hotel (clicca qui per quelli consigliati) e ristorante. Per maggiori informazioni su eventi, sport, attività e ospitalità della località in questione è consultabile il sito: www.uetliberg.ch.

Il lago

Il lago

Venire a Zurigo e non visitare il lago equivale a non essere venuti affatto. Il lago di Zurigo, infatti, è quello che in gergo si chiama “must see place” un posto assolutamente imperdibile per chiunque visiti la città. Detto questo, le cose da fare e vedere sono talmente tante che non basta un solo paragrafo a tenerle dentro tutte. Solo per dirne due, a nostro avviso imperdibili: Goldküste (in inglese Goldcoast, vd. foto) e la vicina Rupperswill. Si tratta di due bellissime località sulla sponda nord orientale del lago famose per ragioni diverse: Goldküste, come suggerisce il nome, deve la sua popolarità alla felice esposizione che, unita alla bassa pressione fiscale, ha favorito la costruzione di ville e quartieri residenziali di grande pregio. Rupperswill, invece, è famosa per i suoi giardini pubblici dove da maggio a ottobre fioriscono decine di migliaia di rose per centinaia di varietà diverse. Entrambe le località sono raggiungibili sia in battello che con il trasporto ferroviario e, come dicevamo, ne raccomandiamo caldamente la visita. Prima, però, c’è da vedere il Giardino Cinese, nel versante sud-orientale del lago. Siamo nel cuore della città, poco distante dal Blatterwiese, parco pubblico in cui si susseguono bar, ristoranti e spazi ricreativi. Tra questi, appunto, il più famoso è il Chinawiese, dono della “gemellata” città cinese di Kunming. Da non perdere!

Chiesa di San Pietro

Chiesa di San Pietro

Dopo Lindenhof vale la pena fermarsi a visitare St. Peterkirche, la parrocchia più antica di Zurigo. Ubicata nei pressi della collina, questa chiesa è famosa soprattutto per la duecentesca torre dell’orologio. Con un diametro di oltre otto metri è uno dei quadranti più grandi in Europa se non addirittura, come molti sostengono, il più grande. Per il resto, al pari delle altre chiese descritte in precedenza, pure in questa sono presenti diversi stili architettonici. Dal romanico, al gotico, al barocco, tante quante sono state le ricostruzioni che hanno interessato l’edificio a partire sin dal IX secolo. Nella chiesa è tumulato Rudolf Brun, redattore della Costituzione della Gilda di Zurigo, nonchè primo sindaco cittadino. Fu lui, nel 1345, ad acquisire i diritti dell’edificio di cui, circa due secoli dopo, diverrà parroco Leo Jud, insieme a Zwingli tra gli artefici principali della riforma protestante in Svizzera. Per maggiori informazioni sulla chiesa visita il sito ufficiale: www.st-peter-zh.ch

Lindenhof

Lindenhof

Parlando di Bahnofstrasse abbiamo fatto riferimento, tra le altre cose, alle panchine e agli spazi verdi pubblici. Un’attenzione, quella che gli amministratori di Zurigo da sempre destinano ai beni comuni, che spiega l’elevatissima qualità della vita cittadina. Non c’è solo Bahnofstrasse a testimoniarlo. Per avere pienamente contezza dell’ordine e della cura che contraddistinguono lo stile di vita zurighese bisogna raggiungere Lindenhof, piccola collina nella parte alta della città. In questa piazza, in epoca romana (IV secolo), sorgeva un castello con funzione di avvistamento e difesa dalle incursioni degli Alemanni. In epoca carolingia (IX secolo), invece, Ludovico Il Germanico, nipote di Carlo Magno, vi fece costruire la sua residenza regia, simbolo del potere esercitato sulla città. Sempre qui, alla fine del XVIII secolo, per la precisione nel 1798, si tenne il giuramento sulla costituzione elvetica. Oggi panoramicità e storicità del sito sono motivo d’ispirazione per gli appassionati di scacchi che, immersi nella quiete di questo parco, possono dedicarsi alle loro “mosse” in tutta tranquillità.

Bahnhofstrasse

Bahnhofstrasse

Se è vero che in ogni città c’è una strada adiacente alla stazione, è anche vero che solo quella di Zurigo è diventata una delle principali attrazioni turistiche. Poco più di un chilometro di strada, tanta è la distanza tra la stazione ferroviaria e Bürkliplatz (dove attraccano i battelli che effettuano le crociere sul lago) in cui si susseguono boutique, grandi magazzini, negozi di orologi e gallerie d’arte. La strada dello shopping per eccellenza che svela, casomai ce ne fosse bisogno, l’agiatezza della maggior parte degli abitanti di Zurigo e dei visitatori che la frequentano per diletto o per affari. Non è tutto, perché Bahnhofstrasse svela anche un altro aspetto del “genius loci” zurighese: la puntualità “svizzera” dei mezzi di trasporto. Sia quella dei treni che arrivano e partono dalla stazione, che quella dei tram che collegano capillarmente la città. E ancora, per non farsi mancare proprio nulla: verde pubblico, panchine e ottimi ristoranti. Da non perdere!