Torino

Foto di vm15
Torino

12 cose da fare e vedere a Torino e 2 da non fare

Vale per Torino un po’ quanto già detto a proposito di Trieste: l’essere stata a lungo fuori dal circuito delle città d’arte italiane – il famoso trittico Roma, Firenze, Venezia –  alla lunga si è rivelato un vantaggio. Negli ultimi anni, infatti, la città ha potuto ridefinire la propria immagine accantonando, senza rinnegarlo, il passato industriale a favore di un presente turistico che gira attorno al buon vivere, al cibo e all’arte. A ben vedere, per molti aspetti si è trattato di far emergere qualità che la città ha sempre avuto e che però erano offuscate dal mito della fabbrica. Mito alimentato soprattutto dalla FIAT che per un secolo ha dettato i tempi dello sviluppo economico, sociale e urbanistico della città. C’è una data convenzionalmente utilizzata per segnare l’ingresso di Torino nel nuovo millennio. È il 2006, anno in cui si sono celebrate le Olimpiadi Invernali in città. Il lavoro fatto per realizzare l’evento e quello successivo per capitalizzarne i benefici, a distanza di un decennio rappresenta ancora il motore su cui cammina la “nuova” Torino di cui, a seguire, andiamo a vedere i principali punti d’interesse. Buona lettura.

1 Mole Antonelliana – Museo del Cinema

Foto di giannidiciavrie
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Mole Antonelliana – Museo del Cinema

Con i suoi 167 metri d’altezza la Mole Antonelliana (dal nome dell’architetto Alessandro Antonelli incaricato della costruzione nel 1863) è il simbolo indiscusso di Torino. Inizialmente progettata per farne una Sinagoga a vantaggio della comunità ebraica torinese, la mole non ha mai assolto a questa funzione e presto divenne proprietà del comune. Da qualche anno ospita il Museo Nazionale del Cinema, una delle attrazioni principali della “nuova” Torino cui abbiamo fatto riferimento in apertura. Cinque sale in cui viene raccontata l’evoluzione della cinematografia dai primi dispositivi utilizzati per le riprese e il montaggio, alla galleria dei manifesti, passando per l’approfondimento dei diversi generi cinematografici e delle fasi (case di produzione, sceneggiatura, regia, attori ecc.) di cui si compone l’industria dei film. Da vedere, ca va sans dire, anche la cupola della Mole, raggiungibile sia a piedi (nel rispetto di determinate condizioni di sicurezza) che con un ascensore panoramico inaugurato nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.
Per gli orari di visita del Museo del Cinema, dell’Ascensore Panoramico e della Salita a Piedi della Cupola vedi tabella.

Giorni di Apertura Museo e Ascensore Salita a piedi della Cupola
Lunedì 09:00
20:00
chiuso
Martedì chiuso chiuso
Mercoledì 09:00
20:00
chiuso
Giovedì 09:00
20:00
chiuso
Venerdì 09:00
20:00
chiuso
Sabato 09:00
23:00
12:00
16:30
Domenica 09:00
20:00
12:00
16:30

Per maggiori informazioni sulla storia, i prezzi e le visite guidate consultare il sito ufficiale: www.museocinema.it

2 Museo Egizio

Foto di luigiabressan
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Museo Egizio

Bernardino Drovetti, Carlo Felice di Savoia e Jean Francois Champillon: è grazie a queste tre personalità che nasce formalmente nel 1824 il Regio Museo delle Antichità Egizie, dopo quello del Cairo il museo egizio più importante del mondo. Drovetti, diplomatico italiano al servizio di Napoleone Bonaparte fu nominato console di Francia in Egitto quale ricompensa per i servigi militari forniti durante la vittoriosa campagna d’Alessandria. Grazie ai buoni rapporti con la corte egiziana, il diplomatico acquisì negli anni una vastissima collezione di statue, papiri, sarcofagi, mummie, bronzi, amuleti rivenduti successivamente a Carlo Felice di Savoia. La preziosa acquisizione del re di Sardegna suscitò l’interesse di Jean Francois Champillon, archeologo francese, considerato il padre dell’Egittologia avendo decifrato per primo, nel 1822, il linguaggio dei geroglifici. Champillon studiò a lungo la collezione torinese contribuendo a una sua prima catalogazione, nonostante qualche diverbio con l’allora direttore del museo. Passano gli anni, si avvicendano i direttori e la mostra ovviamente si arricchisce. Un contributo fondamentale fu quello dell’egittologo Ernesto Schiapparelli che, oltre a dirigere ininterrottamente il Museo Egizio di Torino dal 1894 al 1928 (anno della morte), agli inizi del ‘900, in qualità di responsabile della Missione Archeologica Italiana, condusse diverse campagne di scavo in Egitto. All’epoca, gli accordi con la nazione araba prevedevano la possibilità di dividere a metà i reperti rinvenuti: di qui l’accresciuto prestigio del Museo Egizio torinese. Detto brevemente della storia, veniamo all’attualità: oggi la visita delle sale del Museo Egizio si avvale di video guide e supporti multimediali di ultima generazione che forniscono un contributo prezioso alla conoscenza dei reperti e dei diversi percorsi che compongono il museo. Inoltre, a disposizione di studiosi e appassionati c’è una Biblioteca con accesso indipendente dal Museo aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 17:00.
Per gli orari di visita consulta la tabella:

Orari di apertura
Lun 09.00
14.00
Mar – Dom 09.00
18.30

Per maggiori informazioni sulla storia, i prezzi e le visite guidate consultare il sito ufficiale: www.museoegizio.it

3 Duomo di San Giovanni Battista

Foto di Pablo Torres
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Il centro storico di Torino vanta un patrimonio chiesastico di assoluto livello: il Santuario della Concordata, la Real Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa della Gran Madre, le chiese “gemelle” di San Carlo Borromeo e Santa Cristina meriterebbero ognuna una visita. Guai però a dimenticare il Duomo di San Giovanni Battista. La Cattedrale di Torino è senza dubbio in testa alla classifica degli edifici sacri cittadini. Due i motivi alla base del primato: il primo è architettonico, dal momento che è l’unica chiesa cittadina in stile rinascimentale; il secondo, invece, ha a che fare con la Sacra Sindone, il lenzuolo che avrebbe coperto Gesù dopo la morte e su cui sarebbe rimasta impressa l’immagine del volto. Per ospitare questo rettangolo di lino, su cui storici e archeologi discutono ancora, nel 1666 Emanuele Filiberto di Savoia demandò all’architetto Guarino Guarini la costruzione di una grande cappella. I lavori, durati 28 anni, consegnarono alla città di Torino un capolavoro dell’arte barocca che per ben 300 anni ha custodito la reliquia della Sindone. Poi nel 1997 un incendio dovuto a un guasto dell’impianto elettrico distrusse gran parte degli interni del Duomo. Per fortuna, i Vigili del Fuoco riuscirono a portare in salvo la Sindone da quel momento ospitata in una teca speciale in grado di garantirne la migliore conservazione. Detto a grandi linee della Cappella e della Sindone (visibile solo in occasione delle ostensioni disposte dalla curia), ci sono anche altri aspetti che val la pena approfondire. Dalla facciata in marmo bianco, alla torre campanaria, al Museo Diocesano, fino alla riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci  (opera di Luigi Cagna, sulla parete opposta all’altare maggiore), il Duomo di San Giovanni Battista è tappa imperdibile di una vacanza a Torino.
Per gli orari di visita e delle messe guardare le rispettive tabelle:

Visite

Giorni Orari Mattina Orari Pomeriggio
Lun – Sab 07:00
12:30
15:00
19:00
Domenica 08:00
12:30
15:00
19:00

Ss. Messe

Giorni Orari Mattina Orari Pomeriggio
Feriali 18:00
Festivi 09:00 18:00

4 Parco del Valentino

Foto di Eric Borda
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Parco del Valentino

Un parco pubblico con all’interno un giardino botanico, un castello, un borgo “finto” medievale e una grande fontana con statue, giochi d’acqua e di luce. Normale che un posto tanto bello, perdipiù ubicato lungo le rive del Po, sia tra i luoghi maggiormente frequentati dai torinesi che qui vengono per fare jogging, canottaggio o più semplicemente stare all’aria aperta. Il Castello, oggi sede della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino (vd. foto), è una dimora sabauda del ‘600, fortemente voluta come “maison de plaisance” dalla Madama Reale Cristina di Francia, sorella di Luigi XIII e moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia. Il Borgo Medievale, invece, ha una storia particolare che merita di esser raccontata. Si tratta, infatti, di un prodotto d’invenzione, essendo stato costruito ex novo come padiglione di arte antica dell’Esposizione Generale Italiana del 1884. Sia il villaggio che la rocca turrita meritano però per il rigore filologico con cui sono stati edificati: essi presentano tutti i particolari architettonici e decorativi delle tecniche costruttive del ‘400 e rappresentano pertanto una testimonianza fedele, ancorché artificiale, dell’urbanistica medievale. In ultimo, la Fontana delle Stagioni e dei Mesi risale al 1898 e fu realizzata in occasione del cinquantenario dello Statuto Albertino. Un’opera celebrativa, dunque, progettata dall’architetto Carlo Ceppi in stile roccocò. Per maggiori informazioni sul Castello del Valentino (Patrimonio Unesco) e il Borgo Medievale consultare i rispettivi siti ufficiali: castellodelvalentino.polito.it e borgomedievaletorino.it.

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5 Piazza Castello

Foto di Alessio Maffeis
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La piazza più importante della città sia sotto il profilo storico che urbanistico. Per la storia ricordiamo Palazzo Madama e Palazzo Reale. Il primo, sede del Senato Subalpino e del primo Senato italiano, da anni ospita uno stupendo Museo Civico d’Arte Antica (www.palazzomadamatorino.it). Diversi gli architetti che si dedicarono alla realizzazione dell’edificio: il più famoso fu senz’altro FIlippo Juvarra autore della facciata monumentale, facilmente riconoscibile per lo stile classico-barocco del colonnato e dei finestroni. Palazzo Reale (vd. foto), invece, fu la dimora della dinastia sabauda fino al 1865. Dal 1997 Patrimonio Unesco, l’edificio (www. palazzorealeditorino.it) rientra nel circuito del Musei Reali di Torino di cui fanno parte anche l’Armeria Reale, la Galleria Sabauda e il Museo di Archeologia. Su Piazza Castello insiste anche la Real Chiesa di San Lorenzo famosa, tra le altre cose, per ospitare una copia della Sacra Sindone, spesso l’unica a esser visibile, dal momento che l’originale, custodita nel Duomo, lo è solo in occasione delle ostensioni disposte dalla curia. Detto brevemente della storia, passiamo all’urbanistica: tre dei quattro lati della piazza sono infatti cinti da un esteso sistema di portici, secondo in Italia solo a quello di Bologna. Non è finita, perché a Piazza Castello sono presenti anche i monumenti al Cavaliere d’Italia, a Emanuele Filiberto di Savoia e all’Alfiere dell’Esercito Sardo. Quest’ultimo proprio davanti la facciata monumentale di Palazzo Madama ricordata poc’anzi.

6 Basilica di Superga

Foto di epicioci
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La Basilica Madonna delle Grazie, sulla collina di Superga, dista circa 10 chilometri dal centro di Torino. Diversamente però da quanto avviene con altri siti fuori mano, dove il tempo per raggiungere la destinazione scorre perlopiù anonimo, il viaggio per il santuario è già un’attrazione su cui è bene spendere due parole. Stiamo parlando della tramvia a dentiera Sassi-Superga. Questa linea, inaugurata nel 1884, si inerpica per la collina coprendo un dislivello di 425 metri con pendenze in salita superiori, in alcuni punti, al 20%. Man mano che si sale il panorama si apre sempre di più per raggiungere il culmine sulla terrazza panoramica della chiesa. Nei giorni tersi dalla cupola della Basilica di Superga si scorgono il Monviso, il Gran Paradiso e il Monte Rosa. Una vista spettacolare, come spettacolare è la Basilica disegnata da quel Filippo Juvarra di cui abbiamo già parlato a proposito di Palazzo Madama in Piazza Castello. A commisionare l’opera fu Vittorio Amedeo II, quale segno di gratitudine alla Madonna delle Grazie (la cui statua è tutt’ora visibile nella Capppella del Voto) per la vittoria contro le truppe francesi che nel 1706 avevano invaso Torino. Oltre a Vittorio Amedeo II, nella Basilica di Superga è sepolto anche Carlo Alberto di Savoia, padre di quello Statuto Albertino che nel 1848 sancì la nascita della monarchia costituzionale. Tra i motivi che concorrono alla fama della Basilica di Superga c’è anche la tragedia del Grande Torino. Il 4 maggio 1949 un aereo con a bordo i giocatori della squadra granata si schiantò contro il terrapieno posteriore della Basilica. Una tragedia che la FIFA, massimo organo calcistico a livello mondiale, ha deciso di commemorare con una giornata ad hoc. Per maggiori informazioni sugli orari di visita alla Basilica di Superga consultare il sito ufficiale: www.basilicadisuperga.com .

7 Piazza San Carlo

Foto di Francesco
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In apertura abbiamo fatto riferimento alla “nuova” Torino ridisegnata in occasione delle XX Olimpiadi Invernali disputatesi nel 2006. Piazza San Carlo, da sempre considerata il salotto buono della città, è l’emblema di questa rinascita. I lavori di riqualificazione della piazza, opportunamente trasformata in isola pedonale, hanno molto contribuito all’immagine e all’economia turistica di Torino. Per altro verso si è trattato di rivalorizzare il patrimonio architettonico già esistente: dai portici, coi negozi e alcuni degli storici caffè cittadini, alle chiese “gemelle” di San Carlo Borromeo (da cui il nome della piazza) e Santa Cristina, fino al Caval ed Bronz, la statua equestre dedicata a Emanuele Filiberto I (da non confondere con l’altro Emanuele Filiberto di Savoia cui è dedicata invece una statua in Piazza Castello). Insomma una piazza storica che però ha sempre avuto uno stretto feeling anche con lo sport: non solo con le Olimpiadi Invernali prima richiamate ma soprattutto col calcio, dal momento che è in questa piazza che si radunano i tifosi della Juventus per festeggiare le vittorie della squadra. Una consuetudine, quest’ultima, che però recentemente ha avuto un risvolto poco piacevole: il 3 giugno 2017, in occasione della finale di Champions League contro il Real Madrid, in Piazza San Carlo venne allestito un maxi schermo per consentire la visione della partita ai tanti sostenitori della squadra bianconera presenti in città. Tuttavia al termine dell’incontro vinto dagli spagnoli un’ondata di panico collettivo, pare dovuta allo scoppio di alcuni petardi, ha provocato un morto e migliaia di feriti. Un evento increscioso che però nulla toglie al fascino di questa piazza seicentesca che rimane tappa imperdibile di qualunque visita in città, breve o lunga che sia.

8 Museo del Risorgimento

Foto di afleres
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Museo del Risorgimento

Il più antico, noto e completo museo di storia patria non poteva che trovarsi a Torino, prima capitale d’Italia dal 1861 al 1865. Il museo si trova all’interno di Palazzo Carignano, poco distante dalle centralissime Piazza Castello e Piazza San Carlo. Il vasto allestimento museale non si limita a ripercorrere le tappe verso l’unificazione compiute dal 1815 al 1861 ma affronta anche i temi sociologici e politici scaturiti dal percorso unitario: la nascita e il consolidamento della borghesia da un lato, e quello dei ceti popolari e operai dall’altro. Insomma, se desiderate approfondire i mille risvolti del Risorgimento italiano la visita di Palazzo Carignano è assolutamente tappa obbligata. Consci della complessità e della vastità dei temi affrontati, i responsabili della struttura hanno pensato a diversi percorsi di durata differente, tutti però con l’ausilio di supporti multimediali (audioguide, videoguide e app) per una maggiore comprensione della storia nazionale. Il Museo del Risorgimento rispetta i seguenti orari di visita:

Giorni Orari
Lun chiuso
Mar – Dom 10:00
18:00

Per maggiori informazioni su visite guidate, prezzi e altri eventi consultare il sito ufficiale: www.museorisorgimentotorino.it.

9 Circolo dei lettori

Foto di demoshelsinki
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Circolo dei lettori

A pochi metri da Palazzo Carignano c’è un altro edificio storico che merita assolutamente di esser visitato. Parliamo di Palazzo Graneri della Roccia storico Circolo degli Artisti di Torino, dal 2006 riconvertito in Circolo dei Lettori con molteplici iniziative tese a esplorare gli sviluppi dello storytelling tra scrittura creativa e opportunità tecnologiche. Dunque un centro culturale dinamico ubicato in uno dei palazzi più belli di Torino con diverse sale per la lettura di libri e giornali e, come se non bastasse, un bar e un ristorante. Per saperne di più su attività ed eventi visita il sito ufficiale: www.circololettori.it.

10 GAM

Foto di stephane333
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Paul Klee, Amedeo Modigliani, Andy Wahrol e Giorgio De Chirico sono solo alcuni degli artisti presenti nella Galleria d’arte moderna e contemporanea di Torino (GAM). Giova ricordare, infatti, che la città sabauda è stata la prima in Italia a promuovere una raccolta pubblica di arte moderna presso il suo edificio più rappresentativo, quella Mole Antonelliana di cui abbiamo parlato in apertura (vd. punto 1). Sul finire dell’Ottocento la mostra venne spostata in un padiglione museale di via Siccardi (ora Galileo Ferraris) andato distrutto durante la seconda guerra mondiale. Sulla stessa area, tuttavia, nel 1959 sorse l’edificio che tutt’ora ospita questa collezione che nel corso degli anni ha superato le 45.000 opere tra dipinti, sculture, disegni e video. Negli anni ’90 del secolo scorso, la Galleria d’arte moderna ha attraversato una fase di profondo rinnovamento che all’inizio del XXI secolo ha consentito il suo ingresso nella Fondazione Torino Musei. Oltre alle mostre permanenti, la GAM ospita mostre temporanee e varie attività culturali e didattiche. Da vedere, inoltre, anche la Biblioteca d’Arte e il fornitissimo archivio fotografico della fondazione su richiamata. Per gli orari di visita del museo vedi la tabella.

Giorni Orari
Lun chiuso
Mar – Dom 10:00
18:00

Per maggiori informazioni sugli eventi in programma, i prezzi e le visite guidate consultare il sito ufficiale: www.gamtorino.it.

11 Mercato di Porta Palazzo

Foto di Alessio Maffeis
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Mercato di Porta Palazzo

Finora “abbiamo girato” per musei, chiese e piazze alla ricerca della torinesità in ogni sua possibile declinazione artistica e culturale. Mancava all’appello il luogo più importante di tutti, specchio dei mutamenti sociali che hanno investito la città nel corso del ‘900. Stiamo parlando del Mercato di Porta Palazzo – Borgo Dora, l’area mercatale all’aperto più grande d’Europa, crocevia di merci e persone di tutte le provenienze geografiche. Questo mercato divenne negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso il luogo di ritrovo principale degli immigrati meridionali che a decine di migliaia venivano inglobati nella FIAT e nelle fabbriche dell’indotto. A partire dalla fine degli anni ’80, invece, Porta Palazzo ha conosciuto un altro tipo di immigrazione, quella nord-africana e cinese che, oltre a portare le proprie merci, ha acuito, in qualche caso, i problemi di degrado e ordine pubblico già esistenti. Questioni che l’amministrazione comunale ha deciso di affrontare di petto in un più ampio progetto di riqualificazione e trasformazione urbana funzionale all’appuntamento delle Olimpiadi Invernali 2006 più volte richiamate nel corso del presente articolo. I miglioramenti, nel caso del Mercato di Porta Palazzo, sono stati evidenti e a confermarlo bastano pochi numeri. Sono più di 1000, infatti, gli ambulanti presenti per un giro di visitatori che supera le 100.000 presenze settimanali. Carne, pesce, ortofrutta, abbigliamento, calzature, elettronica: nel Mercato di Porta Palazzo si vende davvero di tutto, senza dimenticare le attività collaterali sorte nel corso degli anni (bar, ristoranti, hotel, affittacamere ecc.). Insomma, ce n’è per tutti i gusti, le tasche e le etnie. Basta osservare le precauzioni normalmente in uso nei luoghi affollati (non tenere il portafogli nel taschino posteriore; non girare con la borsa aperta; non fare sfoggio di orecchini, collane e bracciali particolarmente costosi ecc.) per essere ripagati con una delle esperienze più interessanti e formative di una visita a Torino. Per saperne di più visita il sito: scopriportapalazzo.com.

12 Tour della Torino esoterica

Foto di Luca Galli
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Tour della Torino esoterica

Il “lato oscuro” di Torino è sempre stato un elemento di grande fascino turistico. Non a caso negli ultimi anni, attorno i numerosi simboli massonici disseminati in città sono sorti tour e visite serali con tanto di storytelling annesso. Quasi sempre il punto di partenza è Piazza Statuto, la cui statua rappresenterebbe nientemeno Lucifero in persona (vd.foto). Altre due zone molto amate dai fan di questo genere di racconti in cui si mescolano storia ed elementi magico-religiosi sono via Bonelli e la fontana di Piazza Solferino. Nella stretta e ombrosa via Bonelli avrebbe abitato il boia al servizio della corte sabauda, mentre la Fontana Angelica di Piazza Solferino conterrebbe numerosi simboli massonici, a partire dalle due statue dalle sembianze maschili che rappresentano le stagioni dell’autunno e dell’inverno. Infine c’è Piazza Castello, “cuore bianco” della città, in cui gli influssi magici si fanno benevoli rispetto ai presagi “neri” di Piazza Statuto. Insomma c’è abbastanza materiale per una controstoria occulta di Torino che attrae un numero sempre maggiore di visitatori e appassionati di esoteria. Da fare!

1 Attenzione ai borseggiatori

Vale per Torino quanto già detto tante volte a proposito di altre grandi grandi città. Nei luoghi particolarmente affollati, come può essere il mercato di Porta Palazzo, conviene fare attenzione ai borseggiatori. Non che ce ne siano a frotte, ma la probabilità di imbattersi in qualche malintenzionato è per forza di cose maggiore.

2 Non girare la città in auto

Il centro storico di Torino è a misura di passeggiata. Dal momento che è nel centro che sono concentrate la maggior parte delle attrazioni turistiche non ha molto senso girare in auto. Oltretutto tra zone a traffico limitato e isole pedonali può risultare difficile districarsi a chi non è del posto.

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