San Pietroburgo

Foto di LuidmilaKot
San Pietroburgo

11 cose da fare e vedere a San Pietroburgo e 2 da non fare

San Pietroburgo ha trascorso gli anni immediatamente successivi alla dissoluzione dell’URSS a “leccarsi le ferite”. La priorità è stata giustamente accordata ai lavori di conservazione più urgenti, in modo da mettere in salvo l’enorme patrimonio architettonico della città. Terminata questa fase (anche se in realtà non termina mai del tutto), si è passati ai grandi progetti ingegneristici, potenziando i trasporti terrestri (metropolitana) e marittimi (porto per le navi da crociera) soprattutto in ottica turistica. Una transizione resa possibile grazie a generosi trasferimenti federali, favoriti dal fatto che Valdimir Putin è originario di Leningrado, come si chiamava la città durante il periodo sovietico. Dunque la rinascita economica, culturale e turistica di San Pietroburgo deve molto al presidente russo che, non a caso, nel 2006 organizzò il G8 proprio nella sua città, garantendole una visibilità internazionale che non aveva da moltissimo tempo. Detto questo, i problemi non mancano: soprattutto in termini di diseguaglianza economica e sociale (con riferimento ai diritti delle minoranze). Al netto di questi aspetti, la capitale culturale della Russia merita senz’altro una visita. Di seguito vediamo insieme i suoi principali punti di interesse. Buona lettura.

1 Museo Ermitage

Foto di canesjurij
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Museo Ermitage

C’è chi sostiene valga la pena visitare San Pietroburgo anche solo per ammirare i tesori del Museo Ermitage. Basta un simile proposito a far comprendere l’importanza di questo museo che si articola in cinque palazzi tra loro collegati (Palazzo d’Inverno, Piccolo Ermitage, Grande Ermitage, Nuovo Ermitage, Teatro Ermitage). Le opere ammontano a circa 3 milioni e vanno dalla preistoria alla prima metà dell’Ottocento. Un arco temporale vastissimo per contenere il quale occorrono centinaia di stanze, molte delle quali meriterebbero una visita a sé. Infatti, i dettagli stilistici impressi da Bartolomeo Rastrelli e Giacomo Quarenghi, i due architetti italiani incaricati della costruzione degli edifici, in molti casi valgono quanto le opere presenti. Per tutte queste ragioni è stato stimato in 11 anni il tempo necessario per ammirare approfonditamente il museo voluto dall’imperatrice Caterina II (1729-1796). Nell’impossibilità di dar seguito all’impresa, occorre per forza fare una cernita di quel che si intende vedere. Grande risalto all’arte europea: quella italiana, rappresentata egregiamente da Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Tiziano; quella olandese e fiamminga, in cui spicca la collezione Rembrandt; e quella francese con Cezanne, Monet e Renoir. Insomma, il Museo Ermitage è una tappa imperdibile di una visita a San Pietroburgo. Per le ragioni appena esposte, capita di farvi ritorno più volte durante il soggiorno. È consigliabile, perciò, affidarsi alle indicazioni fornite dal sito ufficiale (www.hermitagemuseum.org), sia per la pianificazione della visita che per l’acquisto dei biglietti. Per gli orari di apertura consultare la tabella.

Giorni Orari
Lun chiuso
Mar 10:30
18:00
Mer 10:30
21:00
Gio 10:30
18:00
Ven 10:30
21:00
Sab 10:30
18:00
Dom 10:30
18:00

Ingresso gratuito il primo giovedì di ogni mese.

2 Piazza del Palazzo

Foto di quinntheislander
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Piazza del Palazzo

La visita del Museo Ermitage comprende, ovviamente, anche quella della piazza davanti il Palazzo d’Inverno. Una piazza che definire storica è poco, visto che è stata teatro di uno dei sommovimenti più importanti del XX secolo: l’assalto che, tra il 23 e il 24 ottobre 1917, permise ai bolscevichi di prendere il potere in Russia, defenestrando il governo provvisorio in carica dopo l’abdicazione dello zar. Ma, sia pure il più importante di tutti, l’assalto al Palazzo d’Inverno non è stato l’unico evento ad aver avuto come teatro questa piazza. Il 9 gennaio 1905, in Piazza del Palazzo avvenne una delle più sanguinose repressioni del ‘900. Una nutrita schiera di operai in marcia per rivendicare migliori condizioni di lavoro venne brutalmente respinta dalle guardie imperiali. L’evento, rinominato “Domenica di sangue” screditò notevolmente Nicola II agli occhi dei russi, creando le premesse per la rivoluzione culminata nei fatti del 1917 prima ricordati. Ancora, nel 1991, in Piazza del Palazzo si sono svolte più manifestazioni per chiedere l’avvento della democrazia dopo la dissoluzione dell’URSS. Insomma, siamo con tutta evidenza in un luogo storico per antonomasia. Luogo – abbiamo visto col Museo Ermitage – che merita anche da un punto di vista architettonico. Al centro della piazza svetta la Colonna di Alessandro I, lo zar artefice della vittoria contro Napoleone Bonaparte. Da vedere!

3 Cattedrale di Sant’Isacco

Foto di allabadanina
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Cattedrale di Sant’Isacco

Altra tappa obbligata di una visita a San Pietroburgo è senza dubbio la Cattedrale di Sant’Isacco. A volerne la costruzione fu Alessandro I nel 1818. L’Imperatore, artefice della vittoria finale contro Napoleone Bonaparte e protagonista del Congresso di Vienna, affidò il progetto all’architetto francese Auguste Ricard de Montferrand. La decisione provocò malumori interni che, a loro volta, determinarono l’allungamento dei tempi di costruzione della chiesa. Il ritardo nell’esecuzione dei lavori consentì a Nicola I, nel frattempo subentrato al fratello maggiore, di rimediare con gli architetti locali cui fu consentito di apportare numerose modifiche al progetto originario. Di qui il notevole sfarzo della Cattedrale. Basti pensare che solo per la cupola vennero impiegati oltre 100 chili di lamina d’oro (vd. foto), per non parlare del colonnato e dei mosaici che decorano le pareti. Proprio la cupola è l’elemento che attrae maggiormente i visitatori. Alta 101 metri, è il punto panoramico più bello della città. Per raggiungerlo, però, occorre salire oltre 200 scale e pagare un biglietto a parte rispetto a quello che dà diritto alla visita della chiesa. Da vedere!

4 Museo Russo

Foto di Maria Adelaide Mondini
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Pur non essendo travolgente come l’Ermitage, il Museo Russo merita ugualmente una visita. Gli edifici principali di questo complesso museale interamente dedicato all’arte russa sono Palazzo Mikhailovsky e l’Ala Benoit, due immobili contigui che affacciano su quella Prospettiva Nevsky (l’arteria principale di San Pietroburgo) di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto. In questi due palazzi, specie nel primo, sono conservate opere di inestimale valore per un arco temporale che va dal X al XXI secolo. Degne di particolar menzione le sale ospitanti 6000 e passa icone dell’arte sacra russa, anche qui per un arco temporale molto ampio, grosso modo dal 1100 al 1600. Ma, come dicevamo, nel Museo Russo di Stato c’è tanto altro da vedere: ci sono le opere degli artisti dell’Accademia d’Arte di San Pietroburgo e quelle degli esponenti dell’Avanguardia che hanno fatto la storia della pittura russa all’inizio del XX secolo. In tutto fanno circa 400.000 opere d’arte che, oltre a esser ospitate nei due palazzi su menzionati, sono distribuite in altri tre edifici del centro storico cittadino: Palazzo di Marmo, Palazzo Stroganov e il Castello Mikhailovsky. Ciascuno di questi edifici rivela dettagli architettonici di grande interesse, dall’influenza barocca a quella italiana.
Per gli orari di visita di Palazzo Mikhailovsky e l’Ala Benoit consulta la tabella.

Giorni Orari
Lun 10:00
20:00
Mar chiuso
Mer 10:00
18:00
Gio 13:00
21:00
Ven-Sab-Dom 10:00
18:00

Per maggiori informazioni (compresi gli orari di apertura degli altri edifici) consultare il sito ufficiale: rusmuseum.ru (di cui è disponibile la versione in inglese).

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5 Prospettiva Nevsky

Foto di sergejf
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Prospettiva Nevsky

La Nevsky Prospekt sta a San Pietroburgo come gli Champes Elysées stanno a Parigi. Si tratta della principale via dello shopping cittadino, e già solo per questo è un’esperienza fondamentale di viaggio. Più dello shopping, però, quel che lascia ammaliati è l’architettura dei palazzi ai lati di quest’arteria stradale lunga oltre 4 chilometri. Solo per citarne alcuni, senza pretesa di esaustività: Palazzo Singer, sede dell’omonima azienda di macchine da cucire che aprì la propria filiale a San Pietroburgo nel 1904; Bolshoy Gostiny Dvor, uno dei grandi magazzini più antichi al mondo, disegnato dall’architetto italiano Bartolomeo Rastrelli, artefice di molti altri edifici del centro storico cittadino. Ancora, Kupetz Eliseevs magnifico palazzo modernista che tutt’ora ospita un accorsato negozio di alimentari. La lista, come è facilmente immaginabile, è piuttosto lunga. Secondo molti, il periodo migliore per ammirare l’Art Noveaux e Decò della Prospettiva Nevsky è durante le Notti Bianche di metà giugno. In questo periodo dell’anno, infatti, San Pietroburgo è presa d’assalto da turisti provenienti da ogni parte del mondo affascinati da un fenomeno sui generis: il sole scende verso l’orizzonte senza però tramontare del tutto. Ne vien fuori un’atmosfera crepuscolare che esalta le linee architettoniche di questa strada in cui hanno vissuto artisti del calibro di Stravinskij e Dostoevskij.

6 Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato

Foto di DEZALB
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato

La chiesa più fotografata di San Pietroburgo. Addirittura più della Cattedrale di Sant’Isacco da cui dipende finanziariamente. Infatti senza gli introiti provenienti dal Museo di Sant’Isacco non sarebbe mai stato possibile mettere mano ai lunghi lavori di restauro necessari dopo gli anni di incuria sotto il regime sovietico. L’edificio, il cui nome ufficiale è Chiesa della Resurrezione di Cristo è tuttavia più conosciuto col nome “Salvatore del Sangue Versato” (“Spas na Krovi”) poiché sorge esattamente nel luogo in cui perse la vita lo zar Alessandro II vittima di un attentato anarchico. A volere l’edificazione di un tempio in memoria del defunto zar, fu il figlio Alessandro III. I lavori cominciarono nel 1883 (due anni dopo l’attentato) ma terminarono soltanto nel 1907, quando al potere c’era Nicola II. Il motivo di tempi così lunghi è comprensibile già solo ammirando le cupole decorate, molto simili a quelle della chiesa di San Basilio a Mosca. All’interno, oltre 7000 mq di marmi e mosaici con scene del Nuovo Testamento che si alternano a immagini sacre di santi venerati dalla chiesa ortodossa. Insomma, quel che più colpisce della Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato è il contrasto rispetto al prevalente stile neoclassico del centro storico di San Pietroburgo. Da non perdere!

7 Museo Erarta

Foto di Ninara
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Museo Erarta

San Pietroburgo vanta un numero incredibilmente alto di musei. Per visitarli tutti bisognerebbe tornare più volte in città e, anche così, non è detto poi si riesca ad approfondire tutto in egual misura. Perciò tocca fare una cernita. Dopo l’Ermitage e il Museo Russo generalmente si fa tappa al Museo Erarta sull’isola Vasilyevsky. Inaugurato nel 2010, l’Erarta ha impiegato pochi anni per diventare il museo d’arte contemporanea più importante di Russia. L’edificio in cui è stato allocato è un vecchio palazzo a cinque piani dell’era sovietica. Ciascun livello ospita una galleria d’arte diversa. Al primo piano c’è una permanente con migliaia d’opere d’arte provenienti da ogni angolo della nazione. Di particolare interesse tutta la parte della mostra che riguarda gli artisti attivi durante il regime comunista. Come tutte le dittature anche quella sovietica, infatti, operava una forte censura spingendo inevitabilmente molti artisti a produrre in clandestinità. Gli altri quattro piani dell’edificio, invece, ospitano mostre temporanee con la possibilità, in diversi casi, di acquistare le opere esposte. Per maggiori informazioni sulla storia, la programmazione e i mezzi di trasporto necessari a raggiungere il museo consultare il sito ufficiale: www.erarta.com (disponibile la versione in inglese).

8 Fortezza di Pietro e Paolo

Foto di jorisamonen
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Fortezza di Pietro e Paolo

Il palazzo più antico di San Pietroburgo senza il quale non ci sarebbe stato lo sviluppo successivo della città. La fortezza, infatti, nacque su input di Pietro Il Grande che, dopo aver vinto la guerra contro gli svedesi, pensò immediatamente alla costruzione di una struttura difensiva per proteggere il territorio dagli attacchi esterni e favorire, allo stesso tempo, l’espansione urbanistica. L’edificio, che si trova sull’isola Zayachy, è costituito da una cattedrale barocca, una torre campanaria di 122 metri e una prigione utilizzata sia in epoca zarista che agli albori del regime bolscevico. Procediamo con ordine: nella Cattedrale di Pietro e Paolo sono sepolte le salme dei Romanov comprese quelle di Nicola II e della sua famiglia traslate nel 1990 dopo il ritrovamento in una fossa comune in Siberia (nella città di Ekaterinburg). La torre campanaria, invece, ben riconoscibile per via della sua guglia dorata, regala una magnifica vista della città. Per goderne, però, occorre salire oltre 300 gradini, anche se il panorama vale senz’altro la fatica. Infine il Bastione Trubetskoy dove Pietro Il Grande, nel 1718, fece torturare e uccidere il figlio Alessio (Aleksej) e dove in seguito sono stati imprigionati, tra gli altri, Trotsky, Bakunin e Dostoevsky. Non è finita, perché in aggiunta a quanto finora detto, ci sono un museo che illustra la storia della città dal medioevo ai giorni nostri (www.spbmuseum.rudisponibile la versione in inglese) e una spiaggia di sabbia fluviale molto frequentata durante la bella stagione. Insomma, chi è interessato ad approfondire la storia di Pietrogrado, poi Leningrado e infine San Pietroburgo, deve necessariamente passare di qua. Da non perdere!

9 Peterhof

Foto di IgorShubin

Dal 1990 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Peterhof, insieme ai parchi di Tsarkoe Selo e Pavlovsk, è tra le residenze imperiali più belle di San Pietroburgo. Si trova a 30 chilometri circa dalla città ed è comodamente raggiungibile in aliscafo, tanto che da maggio a ottobre è una delle mete più gettonate turisticamente. Rinominato la “Versailles Russa”, il complesso di Peterhof era la residenza estiva di Pietro Il Grande. Lo zar provvide a disegnare in prima persona il Parco Inferiore, l’area che dall’attracco dell’aliscafo porta fino al Grande Palazzo. In mezzo, il Viale d’Acqua, un pittoresco canale che termina con la Grande Cascata, una sequenza di 140 fontane con una statua centrale raffigurante Sansone intento a spalancare le fauci di un leone. L’allegoria fa riferimento alla vittoria russa contro l’impero svedese, circostanza da cui poi è nata la città di Pietrogrado. Il Grande Palazzo, invece, fu progettato nel XVIII secolo dall’architetto italiano Bartolomeo Rastrelli, anche se la residenza che ammiriamo oggi è frutto di una poderosa ristrutturazione cominciata dopo la seconda guerra mondiale. L’edificio, tra il 1940 e il 1941, fu ripetutamente bombardato dall’aviazione russa. Stalin, infatti, non aveva preso bene la decisione tedesca di festeggiare il Capodanno nell’ex dimora imperiale di Pietro Il Grande. A essere bombardata, in verità, fu l’intera tenuta che comprende altri edifici bellissimi. Su tutti Monplaisir, Ermitage (da non confondere col museo), Marly e il Parco di Alessandra. Per maggiori informazioni sul complesso museale di Peterhof consultare il sito: www. peterhofmuseum.ru (disponibile la versione in inglese).

10 Tsarskoe Selo

Foto di Richard Mortel
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Tsarskoe Selo

Non c’è solo Peterhof. Tra le residenze imperiali un posto d’onore spetta anche a Tsarskoe Selo, il “Villaggio dello Zar”. La tenuta si trova 25 chilometri a sud di San Pietroburgo ed è visitabile da maggio ad ottobre. Da non perdere il Palazzo di Caterina (moglie di Pietro Il Grande) con annesso, omonimo, giardino. L’edificio venne progettato dall’architetto italiano Bartolomeo Rastrelli, anche se Elisabetta, seconda figlia (dopo Anna) della coppia imperiale, modificò l’originaria impronta barocca a vantaggio di uno stile neoclassico. Le sale che compongono l’edificio sono una più bella dell’altra (Sala degli Arabeschi, Sala da Pranzo dei Cavalieri, Sala da Pranzo di Gala ecc.) e meritano ognuna una visita approfondita. La più bella di tutte, però, è indubbiamente la Sala d’Ambra, più nota al grande pubblico come l’ottava “Meraviglia del Mondo”. Già solo il soprannome dà l’idea dell’importanza artistica di questa stanza di circa 50 metri quadri, interamente decorata con pannelli d’ambra e oro. Pannelli che però non sono quelli originali, regalati a suo tempo dal re di Prussia Federico Guglielmo I all’alleato Pietro I il Grande. Nel 1941, infatti, l’esercito nazista occupò la reggia, portando via gli oggetti di maggior valore tra cui, appunto, le decorazioni di questa camera. Tuttavia, a inizio millennio su impulso del governo russo e con l’aiuto finanziario di quello tedesco, la Sala d’Ambra è stata interamente ricostruita. Nel 2004 il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere tedesco Gerard Schroeder hanno inaugurato la nuova Sala d’Ambra, al termine di una campagna di restauro costata svariati milioni di dollari. Non è finita perché merita una visita anche il Palazzo e Parco di Alessandro. Poco distante dal Palazzo di Caterina, quest’edificio fu la dimora estiva preferita di Nicola II, l’ultimo zar di Russia inumato nella Cattedrale di San Pietro e Paolo (vd. punto 8).

11 Tour in barca per i canali di San Pietroburgo

Foto di tortic84
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Tour in barca per i canali di San Pietroburgo

Finora ci siamo soffermati su chiese, musei, monumenti e tenute imperiali. Guai a dimenticare, però, che San Pietroburgo è una città costruita su 42 isole, attraversata da una moltitudine di ponti e, soprattutto, solcata da un intricato sistema di canali attorno il fiume Neva. Non a caso, viene paragonata a Venezia e ad Amsterdam, città con cui condivide, appunto, il dato dell’acquaticità. Ovviamente, durante il periodo invernale i canali non sono percorribili, mentre da maggio a ottobre il tour in barca è una delle attrazioni turistiche più apprezzate. Del resto, è risaputo che molti dettagli paesaggistici si scorgono meglio dall’acqua che dalla terraferma. E, nel caso di San Pietroburgo, come abbiamo provato a raccontare fin qui, c’è moltissimo da vedere. Quanto alle aziende che offrono il servizio sono diverse anche se, nella maggior parte dei casi, le guide parlano solo russo. Lodevole eccezione “Anglotourismo” al cui sito rimandiamo per tutte le informazioni inerenti le escursioni (anglotourismo.com). Da fare!

1 Non venire per una settimana

Quelle da noi descritte sono solo una piccola parte delle attrazioni di San Pietroburgo. I musei, per esempio, sono moltissimi, come del resto chiese e cattedrali. Per esempio, la Cattedrale di Kazan, su cui non ci siamo soffermati, merita senz’altro una visita. Stesso discorso per il Palazzo dello Stato Maggiore, proprio di fronte il Palazzo d’Inverno. Insomma, considerando l’incredibile numero di spunti che offre, una vacanza a san Pietroburgo dovrebbe essere di almeno 10 giorni. Meglio ancora 2 settimane. C’è anche un’altra ragione per non “strafare” in tempi troppo ristretti: San Pietroburgo, infatti, non è ancora del tutto pronta al turismo occidentale. Certo, sono stati fatti incredibili passi avanti sia in termini di accoglienza che per quel che riguarda la toponomastica, ma la lingua resta ancora un ostacolo. Quindi meglio prendersi un po’ di tempo in più per pianificare gli spostamenti nel dettaglio.

2 Attenzione ai borseggiatori

Valgono per San Pietroburgo le stesse precauzioni di qualsiasi altra metropoli mondiale: non girare con molti contanti; non lasciare incustodita la borsa; attenzione ai propri oggetti nei luoghi affollati (Prospettiva Nevsky, metropolitana ecc.); evitare di portare il portafogli nel taschino posteriore del pantalone; non addentrarsi troppo nelle zone periferiche, specie da soli e di notte ecc. Per il resto, godetevi la città.

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