Bolzano

Foto di Spencer Wright
Bolzano

10 cose da fare e vedere a Bolzano e 1 da non fare

Si può essere contemporaneamente una grande città e un piccolo centro? Se pensate di no è perché non avete visitato ancora Bolzano. Il capoluogo dell’Alto Adige riesce a essere allo stesso tempo mondano e riservato; moderno e tradizionale; turistico e provinciale. Perfino dal punto di vista climatico la città conferma la sua eccezionalità. Bolzano, infatti, si sviluppa in una vallata alla confluenza dei fiumi Isarco, Adige e Talvera. Tutt’attorno le cime dolomitiche dello Sciliar e del Catinaccio che, limitando l’afflusso di correnti di area fredda, favoriscono l’emersione di un microclima che nel periodo estivo è quasi mediterraneo, circostanza insolita per una località alpina. L’altro aspetto da tenere in considerazione è la doppia identità tedesca e italiana. Un dato che l’accomuna a Trento anche se con esiti diversi. Insomma, una località affascinante e complessa, in cui si viene indifferentemente per sciare, farsi coccolare in un centro benessere e/o per i mercatini natalizi. Di seguito vediamo insieme le principali attrazioni di Bolzano. Buona lettura.

1 Duomo di Bolzano

Foto di Yellow.Cat
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Cattedrale dal 1964, la Chiesa Santa Maria Assunta si trova in pieno centro, più precisamente nel versante sud-occidentale di piazza Walther. Inevitabile, quindi, inserirla al primo posto tra le cose da vedere tanto più che il campanile, coi suoi 62 metri di altezza, rappresenta un riferimento per i visitatori che si muovono in città. Da un punto di vista architettonico, invece, il Duomo di Bolzano è un mirabile esempio di romanico-gotico. Addirittura c’è chi fa il paragone con la Cattedrale di Notre Dame a Parigi, il che ha dell’incredibile considerando le diverse dimensioni tra le due città. In effetti, però, vedere da vicino l’edificio fa una certa impressione. Oltre al campanile di cui abbiamo già detto, colpiscono sia il marmo rosso e giallo della facciata che il tetto policromo in piastrelle giallo-verdi. Sempre all’esterno, inoltre, c’è la Porticina del Vino, portale gotico ornato da diverse statue, tra cui spiccano quelle di due vignaiuoli ai bordi destro e sinistro. Una testimonianza storica dell’importanza della viticoltura nella provincia altoatesina, attività che ancora oggi alimenta un importante indotto. Quanto all’interno, particolarmente degni di nota sono gli affreschi trecenteschi della navata sud; il crocifisso ligneo sotto l’arco di trionfo e il museo con la sua grande quantità di reliquie e paramenti sacri che testimoniano l’antichità dell’edificio. Già, perché l’altro aspetto su cui vale la pena soffermarsi è proprio questo: il Duomo di Bolzano sorge su due preesistenti chiese paleocristiane: la prima del IV secolo d.C.; la seconda collocabile tra VIII e IX secolo d. C. L’edificio che invece ammiriamo risale per la gran parte al XVI secolo ed è una felice sintesi di quella doppia identità a cui abbiamo accennato in apertura. Da vedere!

2 Chiesa dei Domenicani

Foto di Mattana
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Avendo parlato dell’impronta gotico-romanica del Duomo non ci si può esimere dal visitare anche la Chiesa dei Domenicani, a maggior ragione considerando che i due edifici distano appena un centinaio di metri. Costruita nel 1272 la Chiesa dei Domenicani di Bolzano è famosa soprattutto per i suoi cicli di affreschi. Le pitture che decorano chiesa, convento e chiostro rappresentano, infatti, secondo la critica, una testimonianza fondamentale sull’evoluzione della pittura bolzanina nel ‘300, nel ‘400 e nel ‘500. Pittura che, se in una prima fase risente sia nei temi che nella tecnica dell’influenza della scuola di Giotto, in un secondo momento, invece, ibrida le sensibilità artistiche tedesca e italiana, dando il là a quella che poi sarà la traccia più profonda della storia cittadina. Per approfondire il primo aspetto vanno visitate le due Cappelle di San Giovanni (vedi foto) e Santa Caterina. Al contrario, per l’influenza tedesca meritano i contributi del pittore Hans Stotzinger e quelli successivi di Friederich Pacher e Sylvester Muller. Va da sé, questi brevi cenni non esauriscono la complessa storia della Chiesa dei Domenicani. Basti sapere, a riguardo, che l’edificio ha attraversato una lunga fase di declino, cominciata alla fine del ‘700 e culminata nei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Ciononostante a partire dalla metà degli anni ’50 del secolo scorso si è proceduto al restauro (la chiesa oggi occupa un’area molto minore rispetto al passato) salvando tutto il salvabile a futura memoria di fedeli, residenti e turisti. Da vedere!

3 Museo Archeologico

Foto di Armin S Kowalski
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Oltre che per le chiese, Bolzano è famosa per i suoi musei. Uno più degli altri: il Museo Archeologico dell’Alto Adige a circa 600 metri dalla centralissima Piazza Walther. La fama di questo museo è dovuta alla presenza di “Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio”. Si tratta della mummia più antica mai rinvenuta in Europa, vissuta approssimativamente tra il 3300 e il 3200 a. C. A trovarla, nel 1991, durante un’escursione sul ghiacciaio della Val Senales, fu una coppia di tedeschi, Helmut ed Erika Simon. I due, inconsapevoli della straordinarietà del ritrovamento, avvisarono le autorità competenti che si attivarono in maniera tempestiva per la liberazione del reperto. Anche qui, in una prima fase, pensando si trattasse del corpo di un’escursionista rimasto anni addietro intrappolato nei ghiacci. E, invece, si trattava di un uomo adulto, dedito alla caccia, vissuto nell’arco alpino durante l’Eta del Rame. Oltre al clamore mediatico, la scoperta di “The Iceman”, aprì una disputa tra Austria e Italia su chi, tra le due nazioni, dovesse ospitare la mummia. A spuntarla fu l’Italia per 92 metri. Tanta era la distanza tra il corpo di Ötzi e il confine austriaco. Risolta la querelle, il Museo Archeologico di Bolzano è stato quasi interamente dedicato alla mummia e all’approfondimento degli oggetti trovati al suo fianco. C’è spazio, ovviamente, per mostre temporanee e progetti didattici, ma il grosso del racconto è incentrato su questo reperto archeologico più antico delle piramidi egizie e dei megaliti di Stonehenge. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.iceman.it.

4 Piazza delle Erbe e Via dei Portici

Foto di Palickap
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A circa 200 metri dal Duomo, Piazza delle Erbe e Via dei Portici rappresentano il cuore commerciale di Bolzano. Una vocazione che coincide con la fondazione della città (XII secolo) e che ha resistito indenne centinaia di anni sia pure, ovviamente, aggiornandosi. A Piazza delle Erbe, famosa anche per la settecentesca fontana del Nettuno, si vendono frutta e verdura a eccezione di fine settimana e festivi. Via dei Portici, invece, è la strada dello shopping cittadino. Tuttavia ha mantenuto pressoché intatta la sua struttura medievale con diversi pregevoli edifici del ‘400. Due in particolare: Palazzo Mercantile e l’Antico Municipio, sede dell’Archivio Storico della città. Da vedere!

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5 Museion

Foto di Walber
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Avvicinare all’arte contemporanea il più vasto pubblico possibile, se necessario andando oltre la collocazione geografica e il circuito artistico mainstream. In altri termini, la mission del Museion di Bolzano è quella di scovare nuovi talenti e nuove opere in ambito internazionale, come del resto è giusto che sia per una città crocevia di popoli, culture e linguaggi diversi. Un impegno che guarda alle future generazioni e che perciò aveva bisogno di una sede all’avanguardia qual è quella inaugurata nel 2008 e progettata da un importante studio d’architettura di Berlino. Tante le attività messe in campo durante l’anno tra mostre temporanee e visite guidate. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.museion.it.

6 Museo di Scienze Naturali

Foto di Internet Consulting
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Se siete interessati ad approfondire il paesaggio altoatesino sotto l’aspetto geologico, botanico e zoologico, il Museo di Scienze Naturali è tappa imperdibile di un soggiorno a Bolzano. L’approccio scientifico non deve spaventare: nascita e sviluppo delle Dolomiti vengono spiegate nel modo più divulgativo possibile, proprio per rendere accessibili saperi e concetti che invece sono altamente specialistici. Oltre alla mostra permanente (c’è anche un acquario), nel museo vengono allestite mostre temporanee e si organizzano visite guidate e attività didattiche. Per maggiori informazioni si rimanda al sito ufficiale: www.naturmuseum.it. Infine una curiosità: il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige è ospitato nell’antica sede di riscossione dei censi fondiari e dei diritti di dogana dell’Imperatore d’Austria Massimiliano I. Il palazzo si trova in Via dei Bottai, a circa 500 metri di distanza da Piazza Walther, dal Duomo e dalla stazione ferroviaria. Da vedere!

7 Chiesa di Gries

Foto di Plentn
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Dopo il Duomo e la Chiesa dei Domenicani è la volta della Vecchia Parrocchiale di Gries. Questa chiesa dista circa 2 chilometri sia da Piazza Walther che da Piazza delle Erbe e custodisce due tesori dell’arte sacra alotoatesina: un crocifisso ligneo del XIII secolo di probabile manifattura estera e un altare policromo opera del pittore e intagliatore austriaco Michael Pacher. Poco distante, al centro dell’omonima piazza (piazza Gries) c’è anche un antico convento appartenuto in origine ai frati agostiniani e in seguito ai benedettini. All’interno, un interessante Museo dei Presepi e una chiesa barocca intitolata a Sant’Agostino. Non è finita, perché a poco più di 100 metri dalla Vecchia Parrocchiale di Gries comincia la passeggiata del Guncino, uno degli itinerari escursionistici più belli di Bolzano. Il percorso comincia da via Michael Pacher, strada appunto intitolata all’artista austriaco poco sopra menzionato. Da vedere!

8 Castel Roncolo

Foto di Katja
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Dopo chiese e musei è la volta di andar per castelli. Battute a parte, Castel Roncolo (Schloss Runkelstein) è meta obbligata di una vacanza a Bolzano. Lo è sia per la suggestiva posizione, su uno sperone di roccia a picco sul torrente Talvera, che, soprattutto, per gli affreschi medievali presenti all’interno. Pitture murali a soggetto profano commissionate dai fratelli Niklaus e Franz Vintler che acquistarono l’edificio alla fine del ‘300. Diversi i temi trattati: dalla letteratura, con le storie di Tristano e Isotta e Re Artù, alla vita di corte con la raffigurazione di scene quotidiane dei nobili locali a cavallo tra XIII e XIV secolo. Da qui il soprannome di “Maniero Illustrato” (“Die Bilderburg”) che ha accompagnato il castello fino ai giorni nostri. Castel Roncolo è raggiungibile sia a piedi percorrendo il Lungotalvera, stupenda passeggiata dotata anche di pista ciclabile, che coi mezzi pubblici. Durante il periodo estivo, un comodo servizio navetta gratuito fa la spola da piazza Walther fino al parcheggio ai piedi del castello. Per maggiori informazioni su orari, prezzi, modalità di visita e mezzi di trasporto consultare il sito: www.runkelstein.info (disponibile la versione in italiano).

9 Castel Firmiano

Foto di Hubert Berberich (HubiB)
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Da Castel Roncolo a Castel Firmiano o, se preferite, da una parte all’altra di Bolzano. Il primo, infatti, si trova nel versante nord-orientale della città, per la precisione nel comune di Renon; il secondo, invece, è ubicato nel versante sud-occidentale, a circa 6 chilometri da Piazza Walther. Castel Firmiano fa parte del circuito museale allestito dal grande alpinista Reinhold Messner. Sei musei in giro per le Dolomiti, interamente dedicati al rapporto tra uomo e montagna. Tra questi, il museo di Bolzano è probabilmente il più importante. La visita dell’MMM Firmian (l’acronimo sta appunto per Messner Mountain Museum) permette infatti di integrare l’approccio scientifico del Museo di Storia Naturale (vedi punto 6) con uno più umanistico, in cui la montagna viene raccontata dal punto di vista spirituale, pur non rinunciando, però, a descriivere l’evoluzione dell’alpinismo nel corso dei decenni. Insomma, una visione d’insieme sull’universo montagna che arricchisce moltissimo la visita della città. Da vedere!

10 I Mercatini di Natale di Bolzano

Foto di sergejf

Per il Mercatino di Natale di Bolzano valgono su per giù le stesse cose dette a proposito di Trento. Atmosfera, intrattenimento, giovialità e autenticità: sono questi gli “ingredienti” del Bozner Christkindlmarkt che, non a caso, da fine novembre all’Epifania, richiama in città migliaia di visitatori. Passeggiare tra le casette di legno con l’odore delle spezie, del vin brulè, e col sottofondo musicale dei canti natalizi è quel che poco sopra abbiamo chiamato “atmosfera”. Per l'”autenticità”, invece, ci sono i prodotti enogastronomici altoatesini, con menzione particolare per i vini prodotti nelle campagne tutt’attorno alla città: Pinot, Chardonnay, rosati eccetera, in molti casi appartenenti ai rinomati circuiti DOC e DOCG. Per maggiori informazioni sull’evento consultare il sito ufficiale: www.mercatinodinatalebz.it.

1 Cosa non dimenticare in valigia

Difficile dire quali siano le cose da evitare in una città (e in una provincia) da anni in cima a tutte le classifiche che misurano la qualità della vita. Bolzano, infatti, è una meta sicura e assolutamente all’avanguardia quanto a servizi offerti. Pertanto l’unico vero pericolo è quello di sbagliare abbigliamento in valigia. Per esempio, in apertura abbiamo accennato alla mitezza del clima estivo. Questo però non significa che si possa affrontare un’escursione in montagna in sandali, senza cappellino e abbigliamento tecnico. Al contrario, guai a pensare di potere andare in giro a Natale senza un abbigliamento adatto (a partire dalle scarpe) a fronteggiare temperature anche abbondantemente sotto lo zero. Avvisati!

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