Duomo di San Giovanni Battista

Duomo di San Giovanni Battista

Il centro storico di Torino vanta un patrimonio chiesastico di assoluto livello: il Santuario della Concordata, la Real Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa della Gran Madre, le chiese “gemelle” di San Carlo Borromeo e Santa Cristina meriterebbero ognuna una visita. Guai però a dimenticare il Duomo di San Giovanni Battista. La Cattedrale di Torino è senza dubbio in testa alla classifica degli edifici sacri cittadini. Due i motivi alla base del primato: il primo è architettonico, dal momento che è l’unica chiesa cittadina in stile rinascimentale; il secondo, invece, ha a che fare con la Sacra Sindone, il lenzuolo che avrebbe coperto Gesù dopo la morte e su cui sarebbe rimasta impressa l’immagine del volto. Per ospitare questo rettangolo di lino, su cui storici e archeologi discutono ancora, nel 1666 Emanuele Filiberto di Savoia demandò all’architetto Guarino Guarini la costruzione di una grande cappella. I lavori, durati 28 anni, consegnarono alla città di Torino un capolavoro dell’arte barocca che per ben 300 anni ha custodito la reliquia della Sindone. Poi nel 1997 un incendio dovuto a un guasto dell’impianto elettrico distrusse gran parte degli interni del Duomo. Per fortuna, i Vigili del Fuoco riuscirono a portare in salvo la Sindone da quel momento ospitata in una teca speciale in grado di garantirne la migliore conservazione. Detto a grandi linee della Cappella e della Sindone (visibile solo in occasione delle ostensioni disposte dalla curia), ci sono anche altri aspetti che val la pena approfondire. Dalla facciata in marmo bianco, alla torre campanaria, al Museo Diocesano, fino alla riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci  (opera di Luigi Cagna, sulla parete opposta all’altare maggiore), il Duomo di San Giovanni Battista è tappa imperdibile di una vacanza a Torino.
Per gli orari di visita e delle messe guardare le rispettive tabelle:

Visite

Giorni Orari Mattina Orari Pomeriggio
Lun – Sab 07:00
12:30
15:00
19:00
Domenica 08:00
12:30
15:00
19:00

Ss. Messe

Giorni Orari Mattina Orari Pomeriggio
Feriali 18:00
Festivi 09:00 18:00

Mole Antonelliana – Museo del Cinema

Mole Antonelliana - Museo del Cinema

Con i suoi 167 metri d’altezza la Mole Antonelliana (dal nome dell’architetto Alessandro Antonelli incaricato della costruzione nel 1863) è il simbolo indiscusso di Torino. Inizialmente progettata per farne una Sinagoga a vantaggio della comunità ebraica torinese, la mole non ha mai assolto a questa funzione e presto divenne proprietà del comune. Da qualche anno ospita il Museo Nazionale del Cinema, una delle attrazioni principali della “nuova” Torino cui abbiamo fatto riferimento in apertura. Cinque sale in cui viene raccontata l’evoluzione della cinematografia dai primi dispositivi utilizzati per le riprese e il montaggio, alla galleria dei manifesti, passando per l’approfondimento dei diversi generi cinematografici e delle fasi (case di produzione, sceneggiatura, regia, attori ecc.) di cui si compone l’industria dei film. Da vedere, ca va sans dire, anche la cupola della Mole, raggiungibile sia a piedi (nel rispetto di determinate condizioni di sicurezza) che con un ascensore panoramico inaugurato nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.
Per gli orari di visita del Museo del Cinema, dell’Ascensore Panoramico e della Salita a Piedi della Cupola vedi tabella.

Giorni di Apertura Museo e Ascensore Salita a piedi della Cupola
Lunedì 09:00
20:00
chiuso
Martedì chiuso chiuso
Mercoledì 09:00
20:00
chiuso
Giovedì 09:00
20:00
chiuso
Venerdì 09:00
20:00
chiuso
Sabato 09:00
23:00
12:00
16:30
Domenica 09:00
20:00
12:00
16:30

Per maggiori informazioni sulla storia, i prezzi e le visite guidate consultare il sito ufficiale: www.museocinema.it

Occhio al cambio zloty (PLN) euro (EUR)

Occhio al cambio zloty (PLN) euro (EUR)

Cracovia è una destinazione turistica internazionale e perciò non è difficile cambiare euro in zloty. Tuttavia proprio la faciltà dell’operazione impone di fare un minimo di attenzione ai tassi praticati da banche e uffici di cambio. Di solito il rapporto tra euro e zloty è di poco superiore a 1 a 4 (valore medio 1 EUR = 4.2 – 4.3 PLN) ed è questo il valore da cui è bene non discostarsi troppo.

Cosa non dimenticare in valigia

Cosa non dimenticare in valigia

Il picco turistico di Cracovia è durante l’estate, periodo nel quale le temperature possono superare abbondantemente i 30°C. Se perciò desiderate visitare la città in questo periodo bisogna sicuramente privilegiare abiti leggeri e una crema solare. Occhio però: il clima è più variabile rispetto all’Italia. In altri termini, l’acquazzone e il fresco improvviso non sono eventualità remote, quindi meglio regolarsi di conseguenza. A maggior ragione in primavera e in autunno quando, insieme a giacche antivento e antipioggia, conviene mettere in valigia pure qualche maglione e scarpe comode. Quanto all’inverno, neve e temperature sotto lo zero sono quasi una costante. È fondamentale perciò un abbigliamento adatto a questo tipo di situazioni per non compromettere l’esito della vacanza.

I dintorni di Cracovia

I dintorni di Cracovia

La miniera di salgemma di Wieliczka e il campo di concentramento di Auschwitz: sono questi i dintorni di Cracovia a cui si fa generalmente riferimento sulle riviste, i siti e i blog di viaggio. Parliamo di due località di grandissimo interesse storico, entrambe tappa irrinunciabile di una visita in città. La miniera di Wieliczka, dal 1978 Patrimonio Unesco, si trova a circa 10 chilometri da Cracovia, e rappresenta la testimonianza più preziosa del passato di questa parte di Polonia a cui la commercializzazione del sale ha garantito per secoli benessere e prosperità. Basti pensare che l’attività estrattiva è andata avanti dal XIII secolo fino agli inizi del ‘900. Il momento d’oro, cui abbiamo accennato parlando del Palazzo dei Tessuti, è stato sicuramente il XIV secolo, quando Cracovia, forte del suo business, giocava un ruolo di primo piano nei commerci dell’Europa centro-orientale. Poi l’attività ha cominciato lentamente a scemare lasciando però in eredità uno scenario unico al mondo: oltre 300 chilometri di cunicoli, insenature, grotte e perfino un lago salato. L’attrazione principale è senza dubbio la Cappella di Santa Kinga dove tutto, compresi i candelabri, è scolpito nel sale. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale: www.kopalnia.pl (disponibile la versione in italiano). Auschwitz, invece, dista 45 chilometri da Cracovia e si estende su un’area di circa 190 ettari dove oggi, al posto del campo di concentramento sorgono un museo e un monumento. La scritta sul cancello di ingresso del campo “Arbeit macht frei” (trad. “Il lavoro rende liberi“) vale da sola la visita al sito, considerando che contrariamente a quanto propugnato in questo lager trovarono la morte oltre un milione di ebrei. Il campo è visitabile sia autonomamente che col supporto di una guida. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale: auschwitz.org (disponibile la versione in inglese).

Nowa Huta

Nowa Huta

Se desiderate approfondire i valori del Socialismo reale la visita di Nowa Huta, sobborgo di Cracovia, è un’esperienza fondamentale sotto molteplici aspetti. Innanzitutto da un punto di vista storico-politico, dal momento che Nowa Huta (trad. “Capanna Nuova) venne edificata dal governo comunista in risposta all’eccessivo intellettualismo di Cracovia. Il regime intendeva cioè dare un segnale alla borghesia cracoviense costruendo un quartiere proletario in cui acciaieria e abitazioni fossero perfettamente integrate.Tuttavia questa pretesa dovette fare i conti col radicato cattolicesimo degli operai che presto cominciarono a reclamare una chiesa per le proprie esigenze spirituali. L’Arca del Signore (Arka Pana), la prima chiesa di questa città socialista modello, vide la luce al termine di un lungo tira e molla tra operai e governo comunista polacco. Tra gli artefici della mediazione anche Karol Wojtyla, all’epoca arcivescovo di Cracovia. Fu Wojtyla, infatti, a inaugurare l’edificio nel 1977 ricompensando gli abitanti di Nowa Huta di anni di lotte sociali costate vittime e sanguinose repressioni. Dunque, storia, politica, religione ma anche architettura. A Nowa Huta, infatti, l’edilizia popolare ha vissuto 2 diverse stagioni. Una prima, quella del ventennio ’50-’60, in cui le ambizioni del regime sono evidenti: i vialoni e i palazzi attorno la Piazza Centrale (Plac Centralny) tradiscono la smania di grandezza del governo comunista polacco. La seconda, invece, riferibile al ventennio ’70-’80, è emblematica del progressivo decadimento del regime: la fattura dei condomini si fa via via più scadente obbedendo esclusivamente alla necessità di garantire un tetto purchessìa alla popolazione in crescita. Per maggiori informazioni sulla chiesa visita il sito ufficiale: arkapana.pl.

Castello del Wavel

Castello del Wavel

Come abbiamo ricordato in precedenza, assieme alla Cattedrale, il Palazzo Reale è un’altra tappa imperdibile di Cracovia. In questa dimora, per oltre cinque secoli, hanno vissuto i sovrani polacchi fino alla decisione di Re Sigismondo III Vasa di trasferire nel 1596 la corte a Varsavia. A quella decisione seguirono secoli di declino che però gli abitanti di Cracovia non hanno mai accettato passivamente. Anzi, dopo la Prima Guerra Mondiale, venne indetta una sottoscrizione popolare per ricavare i fondi necessari a trasformare la struttura in museo. La somma raccolta superò di gran lunga la cifra richiesta, a dimostrazione dell’attaccamento della città ai suoi simboli. Anche il museo, però, ebbe vita travagliata. Durante l’occupazione tedesca che sancì, di fatto, l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, il Castello venne trasformato in comando generale dell’esercito nazista e perciò bisognò attendere la fine delle ostilità perché l’edificio tornasse alla sua vocazione culturale. Tante le cose da vedere: su tutte la collezione di arazzi di seta francesi del XVI secolo, come pure merita il Tesoro della Corona, il cui reperto più importante è lo Szcerbiec, la spada utilizzata durante le cerimonie di incoronazione dei re polacchi. Si rammenda, infine, che la Dama con l’Ermellino, famosissimo dipinto di Leonardo Da Vinci ospitato nel Palazzo Reale durante i lavori di ristrutturazione del Museo Czartoryski, è stato trasferito nel Museo Nazionale di Cracovia (dopo l’acquisizione da parte del governo polacco dell’intera collezione della famiglia Czartoryski). Per maggiori informazioni consultare il sito ufficiale: wawel.krakow.pl (disponibile la versione in inglese).

La Sinagoga Remuh e il quartiere Kazimierz

La Sinagoga Remuh e il quartiere Kazimierz

La Sinagoga Remuh è l’unica delle 7 presenti nell’antico quartiere Kazimierz dove ancora si tengono funzioni religiose ufficiali. Da qui l’importanza storica di questo piccolo tempio, famoso per esser intitolato a Iserles Remuh, rabbino della comunità ebraica di Cracovia venerato al pari di un santo dagli ebrei ortodossi di tutto il mondo. Questi ultimi si recano in processione presso la sua tomba che si trova nell’adiacente Cimitero Ebraico Antico. Si tratta di un piccolo cimitero dismesso fin dal XIX secolo e che però, durante l’occupazione tedesca della città era stato spregiativamente sepolto sotto cumuli di terra e detriti. Negli anni ’50 del secolo scorso, a pochi anni dalla tragedia dell’Olocausto, il cimitero è venuto nuovamente alla luce. Oltre settecento lapidi, tra cui appunto quella del rabbino Ramuh, a ricordo di una comunità che nel periodo di massimo splendore superava le 60.000 unità e che oggi invece conta poche centinaia di elementi. Ciononostante, il quartiere Kazimierz vive da anni un’intensa fase di rinascita non solo spirituale, ma anche commerciale e turistica. Alle numerose tracce della cultura ebraica si sono infatti aggiunte molte attività commerciali e ricreative che hanno contribuito a svecchiare notevolmente l’immagine del quartiere. Il merito, va detto, è anche del cinema. A Kazimierz, infatti, Steven Spielberg girò nel 1993, Schindler’s List, film ispirato alla vicenda di Oskar Schindler, l’imprenditore tedesco che durante la seconda guerra mondiale salvò oltre 1000 ebrei dalla deportazione col pretesto di assumerli nella sua fabbrica di oggetti smaltati. Fabbrica che si trova poco distante da Kazimierz e che oggi ospita una mostra permanente sull’occupazione tedesca di Cracovia dal 1939 al 1945. Per gli orari e le modalità di visita alla Fabbrica di Schindler (Fabrika Schindlera): www.mhk.pl/branches/oskar-schindlers-factory (disponibile la versione in inglese).

Cattedrale del Wavel

Cattedrale del Wavel

Dopo Stare Maisto, il colle del Wavel è l’altra tappa obbligata di una visita a Cracovia. Su questa collina, a poco più di 200 metri sul livello del mare, ci sono diversi edifici di grande interesse storico e religioso. I più importanti sono senza dubbio la Cattedrale di San Stanislao e il Palazzo Reale (vd. prossimo punto). La Cattedrale è la chiesa più importante di tutta la Polonia. L’edificio originario risale all’anno mille, ma di quella costruzione non rimane quasi traccia. Nel ‘200, ‘300 e ‘400 la chiesa è stata oggetto di diverse ristrutturazioni che spiegano la mescolanza di stili che caratterizza l’edificio. Oltre alle reliquie del santo patrono, nella chiesa sono sepolti diverse generazioni di sovrani polacchi che qui ricevevano l’incoronazione per mano del vescovo. Sempre qui, non senza qualche strasico polemico per la mancata tumulazione di Giovanni Paolo II (a cui, tuttavia, è dedicata un’ala del Museo della Cattedrale), è sepolto invece il Presidente della Repubblica Lech Kaczynski, tragicamente scomparso nel 2010 in un incidente aereo. Tra le tantissime cose da vedere meritano una menzione speciale la Cappella di Santa Sofia, celebre per gli affreschi bizantini e la tomba di marmo del re polacco Casimiro Jagellone (opera dello scultore Veit Stoss); la Cappella di Sigismondo, realizzata nel ‘500 dall’architetto e scultore fiorentino Bartolomeo Berecci; e infine la Cappella dei Waza che spicca invece per le decorazioni barocche. Insomma sono gotico, bizantino, rinascimentale e barocco a disegnare la Cattedrale di Cracovia, di cui merita assolutamente una visita anche la Torre di Sigismondo. Quest’ultima, oltre che per il panorama, è famosa per la leggenda della campana che, si dice, regali amore e felicità a chiunque la tocchi. Per maggiori informazioni consultare il sito ufficiale: www.katedra-wawelska.pl (disponibile la versione in inglese).

Planty

Planty

Non bastasse il primato della piazza più grande d’Europa (Rynek Glowny), Cracovia vanta anche quello del parco più esteso. Planty, questo il nome del giardino pubblico, si estende per 21 ettari ed è lungo circa 4 chilometri. In pratica, tutto il fossato medievale attorno la città vecchia (Stare Maisto) nel XIX secolo è stato prima bonificato e poi progressivamente riempito con migliaia di piante, panchine, laghetti e sculture celebrative delle personalità storicamente più in vista della città. La presenza di un’area verde così grande a ridosso del centro storico contribuisce notevolmente alla qualità della vita degli abitanti di Cracovia e, di riflesso, anche alle sue fortune turistiche. Qui, infatti, dopo aver girato in lungo e in largo la città i turisti trovano facile rifugio per un po’ di relax rigenerante. Da non perdere!

Basilica di Santa Maria

Basilica di Santa Maria

La Basilica di Santa Maria (Kościol Mariacki) è senza dubbio uno dei pezzi forti di una visita a Cracovia. La chiesa, risalente alla fine del ‘200, nel corso dei secoli ha subito diverse ristrutturazioni che ne hanno stravolto l’impianto originario. Da qui la miscellanea di stili, dal romanico, al gotico fino al barocco che chi ha un minimo di sensibilità artistica non tarderà a riconoscere. L’opera di maggior rilievo è l’altare realizzato nel corso del XV secolo dall’artista tedesco Veit Stoss. Di Stoss anche il Cristo Crocefisso nella navata meridionale, mentre quasi tutte le vetrate sono state realizzate alla fine del XIX secolo da quel Stanisław Wyspiański di cui abbiamo parlato in precedenza a proposito della Basilica dei Francescani. Da non perdere la salita sulla maggiore delle due torri della chiesa. Alta 54 metri, questa torre regala una spettacolare vista di Cracovia, ma non è tanto questo il motivo per cui è famosa. Ad essa, infatti, è legata la leggenda dell’Hejnał Mariacki, la chiamata a raccolta con cui il custode dell’edificio avvisava gli abitanti di Cracovia sull’arrivo di forze ostili in città. Nel 1240, durante l’invasione dei tartari, l’avviso risultò però fatale. Il custode venne infatti trafitto da una lancia a metà dell’esecuzione del pezzo di tromba. In memoria di questo episodio ogni giorno, alle 12 e alle 19, un trombettista intona l’Hejnał interrompendo a metà l’esecuzione coerentemente con quanto prescritto dalla leggenda. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale: mariacki.com (disponibile la versione in inglese).

Basilica dei Francescani

Basilica dei Francescani

Non fatevi ingannare dall’aspetto austero della facciata. Il punto forte della Basilica dei Francescani (Kosciol Franciszkanow) di Cracovia sono sicuramente gli interni. Interni finemente decorati dall’artista Stanisław Wyspiański cui si devono sia le vetrate policrome del coro e del transetto che, soprattutto, la vetrata istoriata appena dopo l’ingresso. Quest’ultima rappresenta la “Creazione del Mondo” con la raffigurazione di Dio intento nell’estrazione dell’Universo dal caos. Nel chiostro della basilica, invece, c’è una collezione di ritratti dei vescovi di Cracovia, tra cui svetta, ça va sans dire, l’immagine di Karol Józef Wojtyła che poi divenne, come sappiamo, Papa Giovanni Paolo II. La Basilica dei Francescani è aperta tutti i giorni. L’ingresso è gratuito.

Collegium Maius

Collegium Maius

Avete mai sentito parlare del Globo Jagiellone? Probabilmente no, eppure si tratta di un oggetto di grande interesse storico. È il primo globo al mondo in cui è stata raffigurata l’America e risale al XVI secolo. Il Globo Jagiellone è solo uno dei tanti reperti presenti nel Collegium Maius, il Museo dell’Università Jagellonica. In apertura abbiamo ricordato l’importanza dell’ateneo di Cracovia in cui hanno studiato, tra gli altri, personalità del calibro di Niccolò Copernico e Giovanni Paolo II. Insomma un’università di grande prestigio come si evince pure dal porticato da cui si accede alla Libreria Universitaria. La volta di cristallo, soluzione architettonica frequente nel tardo gotico, conferisce un’aura quasi sacra a tutto l’ambiente, in cui tutt’ora, a distanza di secoli, si riunisce periodicamente il Senato Accademico. All’interno del Collegium Maius, oltre alla raccolta di antichi strumenti scientifici (tra cui il Globo ricordato in precedenza), sono esposte tutte le collezioni d’arte e letteratura di proprietà dell’ateneo. Maggiori informazioni: www.maius.uj.edu.pl (disponibile la versione in inglese)

Torre del Municipio

Torre del Municipio

Dopo aver girato in lungo e in largo Rynek Glowny, compreso il museo sotterraneo, all’appello non può mancare la Torre del Municipio (Wieża Ratuszowa). Alta 70 metri circa, questa torre, un tempo parte integrante del municipio di Cracovia, svetta solitaria sul versante occidentale della piazza. Al piano superiore vi aspetta una suggestiva vista della città, ed è anche il motivo principale per cui val la pena visitarla. Le stanze all’interno, infatti, pur offrendo qualche spunto interessante sulla storia locale, non aggiungono niente di particolarmente significativo rispetto a quanto già visto e, soprattutto, al tanto altro che c’è da vedere. Insomma, la Torre del Municipio è un piacevole sfizio che, per giunta, non presenta particolari controindicazioni. Quindi, perché no?

Museo Sotterraneo

Museo Sotterraneo

Sotto la Piazza del Mercato (Rynek Glowny), a otto metri di profondità, da qualche anno è stato allestito un museo che ripercorre oltre mille anni di storia di Cracovia, dalla sua fondazione nel IV secolo fino al Medioevo. Il lavoro archeologico cominciato nel 2005 avrebbe dovuto durare sei mesi, e invece si è protratto per oltre cinque anni portando alla luce una quantità di reperti tale da consentire una ricostruzione storica sufficientemente rigorosa sul passato medievale della città. Cracovia, infatti, giocava un ruolo da protagonista nell’ambito della famosa Lega Anseatica (Hansa), complesso accordo commerciale tra città tedesche, presto esteso anche a città di altri paesi del Mar Baltico e dell’Europa Settentrionale. La visita del Rynek Underground dura circa 60 minuti e si avvale anche di preziosi supporti video che ripercorrono i tanti momenti salienti della storia cittadina. Maggiori informazioni: www.podziemiarynku.com (disponibile la versione in inglese).