Spoleto

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Spoleto

8 cose da fare e vedere a Spoleto e 1 da non fare

Se la spiritualità è la cifra di Assisi, l’arte quella di Perugia, la storicità dei luoghi quella di Gubbio, la libertà è l’essenza di Spoleto. Libertà declinabile in diversi modi: da quella artistica del Festival dei Due Mondi che ogni anno attrae in città migliaia di visitatori da ogni parte del globo; alla libertà del trekking, sia urbano (c’è chi sostiene che Spoleto vada visitata senza l’ausilio di alcuna cartina, tant’è bella da vedere) che lungo le pendici del Monteluco. Non è finita, perché Spoleto è un case study sulle enormi potenzialità del cineturismo. Infatti grazie alla popolarità della serie “Don Matteo” la città è diventata una delle destinazioni umbre più amate. Non che prima non lo fosse, ma grazie a questa fiction la popolarità è enormemente cresciuta. Milioni di italiani hanno potuto apprezzarne in tv le bellezze, a cominciare dal Duomo e la piazza circostante, proseguendo per il Ponte delle Torri, fino alla Rocca Albornoziana. Molti, poi, nel tempo, da telespettatori si sono trasformati in visitatori decidendo di vedere dal vivo quanto ammirato sul piccolo schermo, confermando, nella stragrande maggioranza dei casi, il giudizio lusinghiero maturato attraverso i media. Di seguito, passiamo in rassegna le principali attrazioni di Spoleto con la consueta avvertenza che quella proposta è una lista parziale, tuttavia utile per un primo approccio coi luoghi. Buona lettura.

1 Cattedrale Santa Maria Assunta

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Nove volte su dieci la visita di Spoleto comincia dal Duomo, di gran lunga l’edificio più importante della città. Alla fama della Cattedrale Santa Maria Assunta concorrono diversi fattori: innanzitutto l’anno della consacrazione (1198) per mano di Papa Innocenzo III; in secondo luogo, la bellezza degli esterni: dall’elegante porticato che precede i tre portali d’ingresso, alla facciata superiore coi suoi cinque rosoni e il mosaico, fino alla massiccia torre campanaria subito a lato. Non da meno gli interni: la chiesa, a 3 navate e a croce latina, presenta innumerevoli opere d’arte: tra queste la più importante è senza dubbio il ciclo d’affreschi Storie della Vergine (con le scene dell’Annunciazione) che decora l’abside. A realizzarlo il pittore fiorentino Filippo Lippi, sepolto, tra l’altro, proprio all’interno del Duomo. Per maggiori informazioni su storia, orari e modalità di visita: duomospoleto.it.

2 Piazza del Duomo

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La fama del Duomo di Spoleto passa anche dalla piazza tutt’attorno. Costituita da un terrazzamento artificiale, vi si accede sia da Piazza Campello che da via dell’Arrigo. Quando in apertura abbiamo fatto riferimento alle potenzialità del cineturismo ci riferivamo soprattutto a questa location divenuta popolare grazie alla fiction Don Matteo. Diverse le cose da vedere: oltre alla Cattedrale testé descritta, ricordiamo Casa Menotti (dal nome del compositore Gian Carlo Menotti che vi abitò fino alla morte) e il Museo Diocesano. La prima da anni ormai è sede del Centro di documentazione del Festival dei Due Mondi; il Museo Diocesano, invece, raccoglie numerose opere d’arte: da FIlippino Lippi (figlio di quel Filippo Lippi prima incontrato) a Domenico Beccafumi e Sebastiano Conca. Insomma, non il solito museo di provincia, ma una finestra culturalmente rilevante sull’arte medievale. Da vedere!

3 Rocca Albornoziana

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Voluta dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz (da cui, appunto, il nome di Rocca Albornoziana), questa fortezza si trova in cima al Colle Sant’Elia. L’edificio, risalente alla seconda metà del Trecento, oltre ad avere funzione difensiva, desumibile dalla posizione sopraelevata con la contemporanea vista della città e del Monteluco, fungeva da residenza papale, nell’ambito di una più complessiva strategia di accreditamento dell’autorità della Chiesa sui territori dell’Italia centrale (all’epoca la sede papale era Avignone). La doppia natura militare e politico-religiosa pervade interamente l’architettura della fortezza, il cui perimetro si forma attorno a sei torri difensive (Maestra, della Balestra, Nuova, del Tinello, dell’Acqua, del Forno). All’interno, però, la raffinatezza prevale sull’assetto marziale, come testimonia lo stupendo ciclo di affreschi presente nella Camera pinta, l’alloggio privato del Castellano di corte ubicato nella Torre Maestra. Nel corso del XIX secolo la Rocca Albornoziana di Spoleto venne riadattata a bagno penale. La funzione carceraria è proseguita anche dopo l’Unità d’Italia, terminando soltanto nel 1982. Successivamente a questa data è cominciato il recupero della rocca, divenuta in breve tempo una delle principali attrazioni cittadine, non a caso sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Per maggiori informazioni: Museo Nazionale del Ducato di Spoleto.

4 Ponte delle Torri

Foto di Solfaroli Renzo
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L’arte architettonica degli antichi è veramente una seconda natura, che opera conforme agli usi e agli scopi civili:” Queste le parole con cui Goethe nel suo “Viaggio in Italia” celebrò il Ponte delle Torri di Spoleto. Parliamo di un antico acquedotto romano, tuttavia interamente ricostruito nella seconda metà del Trecento, che congiunge il colle di Sant’Elia al bosco di Monteluco. Lungo oltre 250 metri per un altezza di circa 80, passa a fianco la Rocca Albornoziana e termina davanti il Fortilizio dei Mulini, struttura adibita alla macinazione del grano convogliando le acque del torrente Tessino che poi, proprio attraverso il ponte-acquedotto, giungevano in città. Ed è proprio in questa duplicità di funzioni, nonché nella grazia architettonica della struttura, coerente col paesaggio tutt’attorno, che è possibile comprendere il concetto di “seconda natura” cui faceva riferimento lo scrittore tedesco. Non a caso, il Ponte delle Torri di Spoleto è pure lo start di diversi itinerari escursionistici attorno la città umbra (attenzione: nel momento in cui ne scriviamo non è percorribile, ma potrebbe tornare a esserlo nel corso del 2023). Da fare!

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5 Teatro Romano

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Il Teatro Romano è un’altra tappa obbligata di una visita a Spoleto, quasi sempre in abbinamento all’adiacente Museo Archeologico Statale. Ad affascinare non è solo il valore testimoniale del ritrovamento, ma anche la storia che c’è dietro. Fu scoperto, infatti, nel 1891 da un archeologo spoletino, tale Giuseppe Sordini, anche se poi la struttura venne interamente riportata alla luce soltanto tra il 1954 e il 1960. Il teatro risale alla seconda metà del I sec. a. C. e sarebbe rimasto attivo fino al IV secolo. Durante l’Alto Medioevo, sulla scena vennero costruiti un palazzo di un importante famiglia spoletina (Corvi) e il Complesso monumentale di Sant’Agata (sede del sopraccitato Museo Archeologico). Come dicevamo, il restauro del Teatro Romano ha consentito di fruirne nuovamente dopo centinaia di anni, tant’è che in occasione del Festival dei Due Mondi, l’evento culturale più importante di Spoleto, e di cui parleremo più diffusamente nel prosieguo dell’articolo, torna alla sua funzione originaria, ospitando spettacoli di teatro e danza. Da vedere!

6 Basilica di San Salvatore

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Una visita a Spoleto non può dirsi completa senza aver visto la Basilica di San Salvatore, e questo al netto del fatto che l’interno dell’edificio non sia visitabile, ma soltanto visibile schermati da un pannello di plexiglas subito dopo il portale centrale d’ingresso. Alla base del fascino di questa chiesa, inizialmente dedicata ai martiri Concordio e Senzia, sta la tutela Unesco datata 2011. Al pari del tempietto di Clitunno (nel comune di Campello sul Clitunno) e di altre testimonianze in giro per la penisola (da Brescia a Benevento), la Basilica di San Salvatore è tappa fondamentale dell’arte longobarda in Italia. Parliamo di un periodo storico compreso tra il IV e il VII secolo d.C. di cui si sa relativamente meno, se non altro se paragonato ad altre epoche e dominazioni che hanno interessato l’Italia. Di qui l’importanza artistica e storico-culturale che, tornando a Spoleto, dimostra inoltre come le attrazioni cittadine non si trovino soltanto all’interno delle mura del centro storico. Al riguardo, val la pena segnalare anche le chiese di San Ponziano e San Pietro. Da vedere!

7 Attività outdoor a Spoleto

Foto di Christopher John SSF
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Spoleto è la soluzione ideale anche per chi in vacanza ama correre, passeggiare, fare escursioni, andare in bici. Il percorso più vicino, a zero coefficiente di difficoltà, ma con un altissimo coefficiente di bellezza, è il Giro dei Condotti. Si tratta di un itinerario escursionistico di circa tre chilometri che parte dal Fortilizio dei Mulini e termina presso la Chiesa di San Ponziano, poco fuori le mura cittadine. Un percorso che regala innumerevoli scorci, oltre a rappresentare dal punto di vista naturalistico un compendio quasi perfetto della macchia mediterranea (eriche, ginestre, felci, corbezzoli, ciclamini eccetera). Ma non è finita perché le piste ciclabili Spoleto-Assisi e Spoleto-Norcia (quest’ultima interdetta in alcuni punti a seguito del sisma del 2016) non sono da meno. Insomma, se l’attività outdoor è uno dei punti qualificanti della tua vacanza, Spoleto è decisamente il posto giusto in cui venire!

8 Festival dei Due Mondi

Foto di ElettroDevice
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Ben prima della fiction tv “Don Matteo”, la popolarità di Spoleto è passata – e tuttora passa – per il Festival dei Due Mondi, rassegna artistico-culturale che dal lontano 1958 dà lustro alla cttà umbra. L’evento si svolge a cavallo dei mesi di giugno e luglio ed è incentrato su musica, danza, teatro e arte. I “due mondi” a chi si fa riferimento sono le culture artistiche europea ed americana, e non a caso sono passati di qui nomi di consolidata fama internazionale: da Carla Fracci a Riccardo Muti, passando per Joaquin Cortes, Luciano Pavarotti, Vittorio Gassmann, Al Pacino, Eduardo De Filippo, Dario Fo, Luchino Visconti e tanti altri. Mente del Festival dei Due Mondi quel Gian Carlo Menotti (1911 – 2007) cui abbiamo accennato in precedenza, anche se nel corso degli anni, poi, la direzione artistica ha coinvolto diverse altre personalità. Insomma, parliamo di un appuntamento culturale di livello mondiale che fa di Spoleto qualcosa altro e di più che una bella città di provincia. Per saperne di più: festivaldispoleto.com.

1 Venire una settimana

Una vacanza a Spoleto non presenta controindicazioni. L’unica, forse, ma si tratta di trovare il pelo nell’uovo, ha a che fare con la durata del soggiorno. Si può decidere di visitarla in un giorno, magari nell’ambito di un tour più esteso dell’Umbria; oppure si può decidere di farne la base esclusiva della propria vacanza. In quest’ultimo caso (a meno che il motivo non sia la partecipazione a un evento come il Festival dei due Mondi) un weekend o un ponte durante l’anno sono più che sufficienti.

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