Seconda città della Grecia per numero di abitanti, ma prima per spirito, Salonicco non ha la solennità di Atene né l’incanto delle isole, tuttavia possiede una sua vitalità, che la rende unica nel panorama ellenico. Da sempre porto e crocevia dei Balcani, la città è una miscela di culture, lingue e religioni sedimentate nei secoli: romana, bizantina, ottomana, sefardita. Tutte visibili ancora oggi, se si guarda con attenzione. Fondata nel 315 a.C. da Cassandro di Macedonia, in onore della moglie Thessalonikē, sorellastra di Alessandro Magno, la città porta ancora nel nome la memoria di quell’antico splendore. Nel corso dei secoli ha conosciuto guerre, incendi, ricostruzioni e rinascite. Ogni volta, però, ha saputo reinventarsi, senza smarrire la sua identità di città aperta, accogliente, mediterranea. Il suo fascino, dicevamo, non è immediato. Va scoperto soprattutto nei contrasti: il caos del traffico accanto alla quiete delle chiese bizantine; la modernità dei locali sul lungomare contro i vicoli silenziosi di Ano Poli, la “città alta”. Salonicco è anche gioventù: sede universitaria, la città è un centro vitale e studentesco, con una vita notturna tra le più animate dell’intera Grecia. Oggi, dopo i decenni difficili successivi al terremoto del 1978, Salonicco vive una nuova stagione di fermento sia culturale che turistico. Senza rinnegare nulla del suo passato, guarda al futuro con fiducia, conservando intatto il suo carattere greco, balcanico e mediterraneo. Di seguito, un itinerario alla scoperta della città e delle sue principali attrazioni. Buona lettura.
Salonicco
10 cose da fare e vedere a Salonicco e 2 da non fare
1 Porto e quartiere di Ladadika
Cuore pulsante della città, il porto di Salonicco non è solo un punto di arrivo o partenza: è il luogo dove passato e presente convivono fianco a fianco. A pochi passi dal porto commerciale, dove attraccano traghetti e navi da crociera provenienti da tutto il Mediterraneo, il quartiere di Ladadika racconta un’altra storia: quella di una città che traeva il suo sostentamento dal commercio dell’olio e del pesce, col mare a scandire i ritmi di lavoro e di vita. Le stradine di Ladadika conservano facciate colorate, portoni bassi e lampioni d’epoca, mostrando l’eredità ottomana e greca: un misto di autenticità e fascino mediterraneo, dove ogni angolo invita a fermarsi e a guardare oltre la facciata. Accanto a ristoranti e bar più tradizionali, non mancano locali moderni, che però si integrano armoniosamente senza snaturare la storicità del luogo. È proprio nel quartiere di Ladadika che vale la pena assaggiare la cucina locale o sorseggiare un caffè guardando il mare: tra piatti di pesce e dolci tradizionali, il tempo sembra rallentare e la città mostra il suo volto più autentico. Insomma, Ladadika è un luogo da vivere, in cui fermarsi – anche solo per uno spuntino o una fotografia – è quasi obbligatorio. Il modo migliore per entrare in contatto con l’anima di Salonicco, prima di proseguire verso il centro e le altre attrazioni. Da non perdere!
2 Leoforos Nikis, lungomare di Salonicco
Bar, ristoranti, caffè eleganti e un via vai continuo di persone a tutte le ore del giorno. Leoforos Nikis è la promenade di Salonicco, il suo biglietto da visita più luminoso. Circa tre chilometri di passeggiata sul mare che collegano il porto cittadino alla celebre Torre Bianca, simbolo indiscusso della città di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto. Lungo il percorso si alternano palazzi modernisti, edifici neoclassici e terrazze panoramiche dove il mare sembra entrare dentro la città. Il colpo d’occhio è magnifico, soprattutto al tramonto, quando la luce del sole scivola sul golfo Termaico (toponimo che deriva dall’antica città di Therma) tingendo d’oro i tetti e le facciate. Non è raro incontrare ciclisti, artisti di strada o studenti universitari che si ritrovano qui per una pausa tra un esame e l’altro. Leoforos Nikis è anche il luogo ideale per una sosta gastronomica. Numerosi i locali che servono pesce fresco, antipasti (in greco mezedes) e dolci tipici accompagnati da un bicchiere di ouzo o di vino locale. Da non perdere i caffè storici con vista sul mare, punti d’osservazione privilegiati per cogliere lo spirito della città, a metà tra la modernità europea e la memoria ottomana. Più si avanza verso la Torre Bianca, più il paesaggio si apre: giardini curati, fontane, installazioni artistiche e la lunga pista ciclabile che prosegue fino alla Nuova Riva (Nea Paralia), area riqualificata e oggi tra le più frequentate di Salonicco. Un luogo da vivere pienamente, perfetto per una passeggiata romantica, per correre sul mare o semplicemente per sedersi su una panchina ad ammirare il profilo dell’Olimpo all’orizzonte. Da non perdere!
3 Torre Bianca a Salonicco
Sarebbe riduttivo circoscrivere la fama della Torre Bianca (Lefkós Pýrgos) al solo ambito cittadino. Questo imponente edificio cilindrico, affacciato sul lungomare e ormai divenuto simbolo non solo di Salonicco, ma dell’intera Macedonia greca, è una delle icone più riconoscibili del Paese. La costruzione attuale risale alla metà del XV secolo, poco dopo la conquista ottomana del 1430, e sostituì una precedente fortificazione bizantina. Alta circa 34 metri e con un diametro di poco più di 21, la Torre Bianca nacque come bastione difensivo all’interno del sistema murario che proteggeva la città. Nei secoli successivi cambiò più volte funzione: prigione militare, caserma, persino luogo di esecuzioni capitali – da cui l’antico nome di Torre di Sangue (Kanli Kule). Solo nell’Ottocento, nel tentativo di cancellarne la fama sinistra, le sue mura furono imbiancate e il monumento assunse il nome attuale, Torre Bianca. Dopo la liberazione di Salonicco nel 1912, divenne proprietà dello Stato greco e, nel tempo, fu riconvertita a scopi culturali. Oggi ospita una mostra permanente a cura del Museo della Cultura Bizantina, che ripercorre la storia della città dall’età romana a quella contemporanea. La visita si articola su sei piani, ciascuno dedicato a un tema specifico – dall’urbanistica alla vita quotidiana, dall’arte all’identità cittadina – e culmina nella terrazza panoramica, da cui lo sguardo abbraccia il golfo Termaico, il lungomare di Salonicco e, nelle giornate terse, persino il Monte Olimpo. Un colpo d’occhio che da solo vale la salita. Da vedere! Per maggiori informazioni sulla storia, le tariffe, gli orari e le modalità di visita consultare il sito ufficiale www.lpth.gr.
4 Piazza Aristotele a Salonicco
Dopo la Torre Bianca, è quasi inevitabile parlare di Piazza Aristotele, altro grande simbolo di Salonicco. Cuore pulsante della città moderna, la piazza nacque dopo che un devastante incendio nel 1917 distrusse circa due terzi del centro urbano, cancellando gran parte della secolare eredità bizantino-ottomana. A progettare la nuova area fu l’architetto Ernest Hébrand (1875-1933) artefice di un piano urbanistico per molti versi innovativo: da un lato ispirato ai modelli delle grandi capitali europee dell’epoca, dall’altro attento a recuperare la tradizione architettonica bizantina. Oggi Piazza Aristotele è il punto di ritrovo per eccellenza di residenti e turisti. I portici eleganti, i caffè storici e i numerosi locali che la circondano ne fanno uno degli spazi più vivaci della città, ideale per una pausa o per una passeggiata al tramonto, quando la luce riflette sul Golfo Termaico creando un’atmosfera quasi cinematografica. A definire l’armonia architettonica del complesso contribuiscono due edifici emblematici: l’imponente Electra Palace Hotel, affacciato direttamente sulla piazza, e il vicino cinema Olympion, sede del Festival Internazionale del Cinema di Salonicco. Al centro dell’ampio spazio pubblico si trova la statua di Aristotele, filosofo originario di Stagira e figura simbolo della Macedonia, a cui la piazza deve il nome. È uno dei punti più fotografati della città, spesso ritrovo per studenti e giovani che si danno appuntamento “sotto il filosofo“, come dicono affettuosamente i salonicchesi. La forma semicircolare e la prospettiva aperta sul mare rendono questa piazza uno dei luoghi più scenografici della città, nonché uno dei progetti urbanistici più riusciti della Grecia moderna. E poco importa se negli anni successivi alcuni edifici abbiano perso parte delle decorazioni originarie: la piazza continua a restituire quel senso di eleganza e armonia voluto dal suo ideatore. Per maggiori informazioni sulla storia, gli eventi e le attività in programma consultare il sito ufficiale del turismo di Salonicco: www.thessalonikitourism.gr.
5 Mercati Modiano e Kapani a Salonicco
Nel cuore di Salonicco, a pochi passi da Piazza Aristotele, si trovano i due mercati storici della città: Modiano e Kapani, luoghi che da soli raccontano più di un secolo di vita quotidiana, di profumi e di voci. Qui la modernità convive con la tradizione, e basta varcare le soglie dei loro ingressi per rendersene conto. Il Mercato Modiano, progettato dall’architetto Eli Modiano, esponente di una nota famiglia ebraica di Salonicco, fu costruito tra il 1922 e il 1930. Formatosi a Parigi, Modiano si ispirò ai modelli delle grandi halles francesi, adottando una struttura in cemento armato e ferro che all’epoca rappresentò una novità assoluta per la città. Restaurato di recente e riaperto al pubblico, il mercato ospita oggi una combinazione di botteghe tradizionali e spazi moderni: lungo i lati si trovano negozi di prodotti freschi, formaggi, carne e pesce, mentre all’interno si susseguono taverne, ristoranti e bar che ne fanno uno dei punti di ritrovo più vivaci del centro. Subito accanto si apre il Mercato Kapani, il più antico mercato all’aperto di Salonicco. Un intricato dedalo di stradine e portici dove si alternano banchi di pesce fresco, carne, olive, spezie e dolci tradizionali, insieme a taverne e ouzeri che servono antipasti e vino locale. Una curiosità: il nome “Kapani” deriva dal turco Oun-Kapan, che significa “mercato della farina” o “dei cereali”, in riferimento alla sua originaria vocazione commerciale in epoca ottomana. Ancora oggi, tra le voci dei venditori e il profumo del caffè appena tostato, Kapani conserva intatta la sua atmosfera autentica, mentre Modiano rappresenta la sua naturale evoluzione in chiave moderna. Visitare entrambi significa attraversare due anime diverse ma complementari di Salonicco: quella più popolare e verace, e quella più raffinata e contemporanea. Da fare!
6 Arco e Rotonda di Galerio a Salonicco
Dopo la Torre Bianca e Piazza Aristotele, simboli indiscussi di Salonicco, c’è un terzo luogo che racconta un’altra pagina fondamentale della città: l’Arco di Galerio, conosciuto dai salonicchesi come Kamara. È, a tutti gli effetti, la più importante testimonianza della Salonicco romana, e insieme una delle attrazioni più visitate sia dai residenti che dai turisti. L’arco fu costruito all’inizio del IV secolo d.C. per celebrare la vittoria dell’imperatore Galerio sui Persiani. Sorgeva lungo la Via Egnatia, l’antica strada romana che collegava l’Adriatico al Bosforo, e faceva parte del vasto complesso imperiale che si estendeva più a sud, verso l’attuale piazza Navarinou. Originariamente contava otto pilastri e tre arcate, rivestite di marmo e decorate con bassorilievi che narravano le campagne militari e la gloria dell’imperatore. Di quell’imponente costruzione restano oggi tre pilastri, due dei quali ancora ornati da scene di battaglia che raffigurano Galerio e i suoi soldati contro il generale persiano Narses. Poco più avanti, a meno di cento metri, si trova un’altra testimonianza straordinaria dello stesso periodo: la Rotonda di Galerio. Nata come edificio di culto imperiale, fu poi chiesa bizantina e, in epoca ottomana, moschea. Oggi, restaurata e aperta al pubblico, è uno dei monumenti più suggestivi della città, con la grande cupola decorata da mosaici paleocristiani e il caratteristico minareto sopravvissuto ai secoli. Visitare Kamara e la Rotonda significa compiere un viaggio nella stratificazione storica di Salonicco, dove l’eredità romana convive con quella bizantina e ottomana a pochi passi dai caffè e dai negozi del centro moderno. Da vedere!
7 Basilica di Agios Dimitrios a Salonicco
Se c’è un luogo che racconta la storia spirituale di Salonicco, quello è senza dubbio la Basilica di Agios Dimitrios, principale santuario cittadino e cuore religioso della Macedonia. Parliamo della chiesa dedicata al santo patrono della città, meta di pellegrinaggio per fedeli provenienti da tutta la Grecia e non solo. A Salonicco, dove subì il martirio, il santo è venerato da secoli, e la basilica ne custodisce la cripta come preziosa testimonianza di fede. L’interno, a cinque navate, restituisce appieno il genius loci della città, riflettendo la sua lunga stratificazione di stili e influenze: dall’impianto paleocristiano alle decorazioni bizantine, fino agli interventi di restauro successivi all’incendio del 1917. Di particolare bellezza i mosaici del V e VI secolo, tra i più raffinati esempi dell’arte bizantina, che raffigurano il santo insieme a dignitari e fedeli. Nonostante le distruzioni e i rimaneggiamenti subiti nel tempo, Agios Dimitrios continua a rappresentare il simbolo più autentico della continuità religiosa e culturale di Salonicco. Consigliata!
8 Ano Poli, la Città Alta di Salonicco
Salendo verso l’Ano Poli, la Città Alta di Salonicco, si ha la sensazione di entrare in un’altra epoca. È la parte più antica della città, risalente a oltre duemila anni fa, e conserva intatto quel fascino sospeso tra Oriente e Occidente che caratterizza l’anima più autentica di Salonicco. Situata tra le mura bizantine settentrionali e orientali e via Olympiados, rappresenta il quartiere più suggestivo e coeso del capoluogo macedone. Sfuggita al grande incendio del 1917, l’Ano Poli ha mantenuto quasi intatta la sua trama urbana originaria, fatta di vicoli lastricati, piccole piazze e case colorate che alternano elementi macedoni, ottomani, neoclassici ed eclettici. Camminando tra le stradine di quartieri come Tsinari, si ha l’impressione di trovarsi in un villaggio tradizionale più che in una metropoli moderna: qui il tempo sembra davvero rallentare, e ogni scorcio invita alla sosta. L’area è delimitata dalle antiche mura bizantine, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO, da cui si aprono panorami straordinari sul Golfo Termaico e, nelle giornate limpide, fino al Monte Olimpo. Imperdibile il punto panoramico della Torre Trigonio, un tempo porta d’accesso alla città alta. Tra i monumenti principali spiccano il Monastero di Vlatadon, unico ancora attivo in città (vd. foto), e la possente fortezza Eptapyrgio, utilizzata come prigione fino al 1989 e riconoscibile per le sue torri (vd. prossimo punto). Da non perdere anche le chiese di Osios David, di Aghia Aikaterini (XIII secolo) e di Aghios Nikolaos Orphanos (XIV secolo), quest’ultima celebre per i suoi splendidi affreschi. Ano Poli è, in definitiva, il luogo dove il genius loci di Salonicco si manifesta con più forza: un intreccio di memorie bizantine e ottomane, di spiritualità e quotidianità, che restituisce al visitatore l’immagine più intima e duratura della città.
9 Castello e Mura Bizantine di Salonicco
Salendo verso l’Ano Poli, la Città Alta, si raggiunge l’antico complesso fortificato dell’Eptapyrgio, letteralmente “delle sette torri”, anche se in realtà ne conta dieci. La fortezza, che sorge sul punto più elevato della città, è parte integrante delle Mura Bizantine, costruite a partire dal IV secolo d.C. e più volte ampliate nel corso dei secoli. Dalla sommità delle mura si gode di una vista spettacolare che abbraccia l’intera Salonicco, il Golfo Termaico e, nelle giornate più limpide, la sagoma inconfondibile del Monte Olimpo. L’Eptapyrgio, conosciuto anche con il nome turco di Yedi Kule, fu per secoli la principale struttura difensiva della città. In epoca ottomana venne adibito a carcere di stato, funzione che mantenne fino al 1989. Oggi, dopo un accurato restauro, il complesso è visitabile e offre un interessante percorso tra torri, cortili interni e antiche celle, con installazioni multimediali che illustrano la lunga storia del sito. Le Mura Bizantine, di cui la fortezza costituisce la parte più alta e scenografica, sono uno dei tratti meglio conservati delle fortificazioni tardo-romane e bizantine dell’area balcanica e, insieme ad altri monumenti della città, fanno parte del Patrimonio Mondiale UNESCO. Chi desidera approfondire l’eredità bizantina di Salonicco può proseguire la visita al vicino Museo della Cultura Bizantina, che custodisce mosaici, icone, tessuti e reperti provenienti da tutto il territorio macedone, offrendo una panoramica completa su oltre dieci secoli di storia. Per maggiori informazioni sugli orari, le mostre e le modalità di visita consultare il sito ufficiale del museo: Museum of Byzantine Culture – Official Website.
10 I dintorni di Salonicco
Dopo aver raccontato le principali attrazioni della città, vale la pena allargare lo sguardo ai dintorni, dove storia, natura e archeologia offrono spunti per una giornata fuori porta. A circa 40 chilometri a ovest si trova Pella, antica capitale del regno macedone e città natale di Alessandro Magno: il sito archeologico (vd. foto) e il moderno Museo Archeologico permettono di ripercorrere la straordinaria stagione ellenistica che da qui cambiò il volto del Mediterraneo. Più a sud, nei pressi di Vergina, sorge Aigai, la prima capitale dei Macedoni, con le tombe reali di Filippo II e un museo sotterraneo di grande impatto. In direzione opposta, verso il mare, bastano meno di cinquanta chilometri per raggiungere la Penisola Calcidica e le spiagge di Nea Moudania e Nea Potidea, dove la sabbia chiara e le acque limpide offrono una pausa rilassante dal ritmo urbano di Salonicco. Un ventaglio di esperienze che raccontano la ricchezza e la varietà di questa regione, capace di unire in pochi chilometri mare, mito e storia.
1 Occhio alle trappole per turisti
Il tema delle “trappole per turisti” ricorre spesso nei nostri articoli e riguarda quei ristoranti, bar, locali e negozi situati nelle aree più frequentate dai visitatori, dove i prezzi tendono a essere più alti rispetto alla qualità offerta. Anche a Salonicco, come in molte altre città, è bene prestare attenzione ai locali del centro, in particolare a quelli che si affacciano su Piazza Aristotele: la vista sul mare e sull’ampia piazza è splendida, ma non sempre corrisponde a un’offerta gastronomica altrettanto memorabile. Ciò non significa, però, doverli evitare del tutto: il modo migliore per vivere un’esperienza autentica è consultare recensioni aggiornate e affidabili o, meglio ancora, affidarsi ai consigli di chi vive in città – purché siano imparziali e non influenzati da interessi personali.
2 Guidare nel centro di Salonicco
Meglio evitare di guidare nel centro di Salonicco e nel quartiere collinare di Ano Poli: il traffico è intenso, le strade spesso strette e i parcheggi rari. La città si gira bene a piedi, tra passeggiate sul lungomare e scorci panoramici che si apprezzano solo lontano dal volante.