Perugia

Foto di tonixjesse
Perugia

11 cose da fare e vedere a Perugia

Perugia è una delle città più belle della penisola, capace di abbinare antico e moderno, cultura e divertimento, dimensione locale e internazionale. Visitarla non significa soltanto ammirarne i monumenti ma anche immergersi in una città viva tutto l’anno, frequentata da turisti e studenti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. A fare la differenza, infatti, è il prestigio dell’Università, una delle più antiche d’Europa, a cui nel 1925 si affiancò la “Regia università italiana per stranieri” (in seguito semplicemente “Università per stranieri”). Un altro elemento che concorre molto al fascino di Perugia è la sopravvivenza di numerose botteghe artigiane, una circostanza sicuramente premiante dal punto di vista turistico e che rimanda, storicamente, alle radici medievali della città. Di seguito passiamo in rassegna i principali punti di interesse del capoluogo umbro, con la consueta avvertenza che quello proposto è un elenco parziale, tuttavia utile per un primo approccio coi luoghi. Buona lettura.

1 Fontana Maggiore

Foto di Monica Arellano-Ongpin
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Convenzionalmente la visita di Perugia parte da Piazza IV Novembre per poi allargarsi a tutto ciò che sta attorno. Inevitabile, quindi, partire dalla Fontana Maggiore, vuoi perché si trova proprio al centro della piazza, vuoi perché posta a metà strada tra il Palazzo dei Priori (sede comunale) e la Cattedrale, rispettivamente simbolo del potere laico e di quello religioso. La cornice storica in cui inquadrare i riferimenti è il Medioevo di cui, appunto, questa fontana è un compendio quasi perfetto. La costruzione, infatti, risale alla fine del XIII secolo per mano degli scultori Nicola e Giovanni Pisano (padre e figlio) su progetto di tale Frà Bevignate da Cingoli, architetto e monaco benedettino molto attivo in Umbria nella seconda metà del ‘200. La ricchezza decorativa è stupefacente: due vasche in pietra di Assisi rosa e bianca, puntellate di bassorilievi raffiguranti temi agrari (il ciclo delle stagioni); religiosi (episodi dell’Antico Testamento); e storici (tra gli altri: il leone, simbolo dei guelfi; e il grifo, stemma cittadino). A sormontare le due vasche una tazza di bronzo a sua volta coronata da tre ninfe in rappresentanza delle virtù teologali di Fede, Speranza e Carità. Dal momento che visitare il centro storico di Perugia significa giocoforza incrociare più volte Piazza IV Novembre, ogni occasione può essere buona per approfondire un dettaglio decorativo di questa stupenda fontana. Da vedere! 

2 Galleria Nazionale dell’Umbria

Foto di faustomanasse
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Arnolfo di Cambio, i già richiamati Nicola e Giovanni Pisano, Beato Angelico, Piero della Francesca e, ça va sans dire, i locali Pietro Vannucci detto Il Perugino e Bernardino di Betto Betti in arte Pinturicchio: sono solo alcuni dei nomi che impreziosiscono la Galleria Nazionale dell’Umbria, una delle pinacoteche più importanti d’Italia, sicuramente la più importante della regione. Già, perché quelli richiamati sono tutti artisti medievali e rinascimentali, mentre il museo, allestito ai piani superiori del Palazzo dei Priori (vd. foto), comprende anche testimonianze pittoriche che vanno dal Seicento alla fine dell’Ottocento. Molto bella anche la sezione museale dedicata all’oreficeria e agli intagli in avorio e legno. Per maggiori informazioni: gallerianazionaledellumbria.it.

3 Cattedrale di San Lorenzo

Foto di Gianni Careddu
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Situata sul versante settentrionale di Piazza IV Novembre, la Cattedrale di San Lorenzo è la terza tappa del nostro tour alla scoperta di Perugia. Il progetto della chiesa, opera di quel Frà Bevignate cui si deve pure il disegno della Fontana Maggiore (vd. punto 1), risale alla metà del XIV secolo. Tuttavia, l’edificio venne ultimato solo agli inizi del ‘500, dunque oltre 150 anni dopo l’inzio dei lavori. Ultimato in realtà è termine improprio, dacché sia la facciata principale, su Piazza Danti, che quella laterale non sono mai state completate. Delle due quella più appariscente è senza dubbio la seconda, con un’ampia e soleggiata scalinata dove è piacevole sedersi per avere una visione d’insieme di Piazza Maggiore, l’altro nome con cui viene chiamata Piazza IV Novembre. L’interno, a 3 navate di pari lunghezza ma diversa larghezza (quella centrale è il doppio delle due laterali) è molto suggestivo: le vetrate, soprattutto quella della cappella di San Bernardino, realizzata da Arrigo Fiammingo da Malines (Heinrich van der Broek), conferiscono un’atmosfera di forte sacralità a tutto l’edificio. Sempre nella Cappella di San Bernardino, a destra dall’ingresso principale, spicca La Deposizione di Federico Barocci da Urbino. Questa tela viene considerata dalla critica uno dei capolavori dell’Arte Controriformata e pertanto ha una notevole importanza storico-artistica. A sinistra, sempre entrando dall’ingresso principale, invece, c’è la Cappella dell’Anello, così chiamata perché c’è un reliquiario dove, secondo tradizione, è conservata la fede nuziale che Giuseppe avrebbe dato a Maria. Meritano una visita anche la Sagrestia, decorata dal pittore pesarese Giovanni Antonio Pandolfi Mealli e il Museo Capitolare a cui si accede dal chiostro. Maggiori informazioni al sito: www.cattedrale.perugia.it.

4 Acquedotto Medievale

Foto di JemaSparz
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Perugia è sempre stata una città all’avanguardia, specie per quel che riguarda la mobilità. La particolare conformazione del territorio ha obbligato a soluzioni innovative come testimoniano le scale mobili per arrivare in centro e la metropolitana di superficie che collega tutte le principali porte d’ingresso cittadine (Minimetrò). Lo spirito di innovazione, però, non è un fatto recente. Già nell’Ottocento, per la precisione nel 1812, dopo la dismissione dell’acquedotto che dal monte Pacciano portava l’acqua alla Fontana Maggiore (vd. punto 1) si provvide a trasformare l’ultimo tratto del condotto in una strada pedonale sopraelevata con tanto di parapetti ai lati. La trasformazione urbana favorì la costruzione di diverse abitazioni sulle due sponde, e la circostanza, lungi dallo sfregiare i luoghi, finì coll’esaltarne ancor di più la bellezza. Tant’è che oggi, a oltre due secoli dalla sua realizzazione, Via dell’Acquedotto continua a essere uno dei maggiori punti di interesse di Perugia. Provare per credere!

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5 Arco Etrusco

Foto di Truque da Banana
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A Perugia tutto è storia. Anche il minimo dettaglio, agli occhi dell’osservatore attento, fornisce informazioni preziose sulla millenaria evoluzione della città. A tal riguardo, uno dei monumenti più emblematici è senza dubbio l’Arco Etrusco, proprio di fronte la sede dell’Università per Stranieri richiamata in apertura. L’arco, risalente al III secolo a. C. rappresenta la testimonianza più significativa di arte etrusca mai rinvenuta in Umbria, ma la sua importanza storica non si ferma a questa sola circostanza, già di per sé eccezionale. Sull’arco inferiore, infatti, è ben visibile la scritta Augusta Perusia, incisione che rimanda al Bellum Perusinum – la guerra di Perugia, appunto -, combattuta e vinta tra il 41 e il 40 a.C. da Gaio Giulio Cesare Augusto contro Lucio Antonio. Non è finita perché sopra la scritta in onore di Augusto ce n’è un’altra, Colonia Vibia che rimanda, invece, a Vibio Treboniano Gallo, imperatore di origine perugina che riconobbe alla città lo status di colonia. Per ultima, ma solo per ragioni espositive, segnaliamo la suggestiva loggia rinascimentale realizzata su una delle due torri trapezioidali che cingono l’arco. Da vedere!

6 Pozzo Etrusco

Foto di Sissibeppo
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Tra i principali punti di interesse di Perugia c’è sicuramente il Pozzo etrusco. L’opera risale al III secolo a. C e si trova in Piazza Ignazio Danti, in pieno centro città. Parliamo di un pozzo per l’approvvigionamento idrico profondo 37 metri e largo circa 5.5 metri, ubicato nei sotterranei di Palazzo Sorbello, dimora gentilizia oggi adibita a casa-museo. Con ogni probabilità, la cisterna fu costruita all’apogeo della dominazione etrusca e serviva a garantire una riserva d’acqua supplementare in caso di attacchi nemici. Va detto, la città continuò a servirsene ben oltre l’epoca etrusca, tant’è che la balaustra in mattoni che cinge il pozzo risale al ‘500, mentre la grata di ferro che a sua volta sormonta la balaustra reca un’incisione con la data 1768. Insomma, il pozzo etrusco è un testimonianza storico-archeologica di grande valore, per di più agevolmente visitabile. Per informazioni su orari, prezzi e modalità di visita consultare il sito: www.pozzoetrusco.it.

7 Cappella di San Severo

Foto di Giovanni Dall'Orto
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Chi ama l’arte ed è realmente interessato ad approfondire il genius loci di Perugia deve aggiungere alla propria road map turistica la visita di Cappella San Severo, nella parte più alta della città. La cappella, adiacente all’omonima chiesa, custodisce l’unica opera rimasta a Perugia di Raffaello: parliamo della Trinità dei Santi benedettini e camaldolesi realizzata tra il 1505 e il 1508 nella parte superiore di una nicchia dell’edificio. L’artista urbinate, in quel periodo, aveva scelto come base artistica la più centrale Firenze. Ciononostante buona parte delle commissioni veniva dal territorio umbro, motivo per cui i soggiorni tra Perugia e dintorni continuavano a essere frequenti. Le circostanze, però, consentirono a Raffaello di terminare solo il registro superiore della nicchia, mentre non riuscì mai a terminare il resto della parete. La sopraggiunta fama romana allontanò definitivamente l’artista dalla città umbra, tant’è che un anno dopo la sua morte, avvenuta nel 1520, i frati camaldolesi chiamarono a completare l’affresco della Cappella San Severo proprio quel Perugino che di Raffello era stato primo maestro. Da vedere!

8 Rocca Paolina

Foto di travelspot
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La vicenda storica della Rocca Paolina a Perugia rappresenta un compendio fedele della situazione politica in Italia tra XV e XVI secolo. Da un lato, il residuo delle spinte municipali delle famiglie più in vista della città (su tutte, quella dei Baglioni); dall’altro le pressioni dello Stato Pontificio che da queste esigeva il pagamento dei tributi in cambio dell’autonomia concessa. Nel 1540 quest’equilibrio fragile si spezzò a causa dell’introduzione di una tassa sul sale ritenuta iniqua dalla popolazione che, sobillata dalle famiglie più in vista, si ribellò al dominio pontificio. La reazione della Chiesa, all’epoca guidata da Papa Paolo III Farnese, fu implacabile fino alla capitolazione della città. La Rocca venne costruita proprio sul luogo dove sorgevano le abitazioni dei ribelli Baglioni e la realizzazione del progetto venne affidata all’architetto Antonio da Sangallo Il Giovane. L’imponente costruzione simboleggiava in uno il dominio pontificio sulla città di Perugia e il prestigio personale di Papa Paolo III. Inevitabile, quindi, la sua distruzione dopo il compimento dell’Unità d’Italia nel 1860. Quel che è visibile oggi sono solo i sotterranei del Palazzo papalino, ma pur trattandosi di una porzione ridotta di quel che era la fortezza basta e avanza a evocarne l’antica grandezza. Dal 1983 un sistema di scale mobili collega la parte bassa della città alla Rocca Paolina. Un’innovazione tecnologica rivelatasi felice anche dal punto di vista turistico. Da non perdere, inoltre, l’antica Porta Marzia, da cui si accede alla rocca. Si tratta di una porta etrusca del III secolo che il Sangallo ristrutturò preservandone l’antica bellezza.

9 Porta di San Pietro

Foto di Robertofavini
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La cinta muraria di Perugia è disseminata di porte d’ingresso. Alcune risalgono ai periodi etrusco e romano; altre, invece, hanno una spiccata impronta medievale, come del resto gran parte della città; poi c’è la Porta di San Pietro che, diversamente da tutte le altre, architettonicamente è un prodotto rinascimentale. Conosciuto pure col topos di Porta Romana perché rivolto in direzione di Roma, questo monumento deve il suo fascino al rivestimento in travertino della facciata esterna. È la scelta del materiale, infatti, a conferire magnificenza alla porta, realizzata da tale Agostino di Duccio, scultore molto attivo nel ‘400 tra Romagna, Toscana e Umbria. La facciata interna, invece, risale al ‘300 ed è sormontata da una nicchia, al cui interno c’è un dipinto del XIX secolo raffiigurante La Madonna del Rosario. Tra le due porte, inoltre, c’è l’ingresso di una Cappella intitolata a San Giacomo. Superata Porta Romana, proseguendo verso sud. si incontra infine la splendida abbazia di San Pietro, di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto.

10 Abbazia di San Pietro

Foto di G.dallorto
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Già antica cattedrale di Perugia, l’Abbazia di San Pietro, all’estremità sud della città, è l’ultima tappa del nostro tour alla scoperta del capoluogo umbro. Come ribadito in altre circostanze, la collocazione di un monumento, un punto di interesse, un quartiere, all’interno di una guida è sempre operazione soggettiva. Per dire, noi l’abbiamo messa all’ultimo posto ma sempre più persone, invece, scelgono di visitare questa chiesa per prima, o comunque la mettono in cima alle cose da vedere. Due le ragioni: l’imponente campanile, visibile quasi da ogni lato della città; e la ricchezza decorativa degli interni. Marmi, stucchi, soffitto cassettonato e una gran quantità di tele e affreschi, tra cui opere del Perugino e del Vasari, ornano l’intero edificio che, per spunti artisitici, è secondo soltanto alla Galleria Nazionale dell’Umbria (vd. punto 2). Da una decina d’anni a questa parte, però, il quadro che più incuriosisce è il Trionfo dell’Ordine dei Benedettini realizzato tra il 1592 e il 1594 dall’artista italiano di origini greche, Antonio Vassillachi, detto l’Aliense. Motivo di tanta attenzione è il fatto che da vicino, questa tela, grande 90 metri quadri, rappresenta fedelmente l’Ordine benedettino. Allontanandosi, però, specie dalla prospettiva dell’altare maggiore, lo scenario cambia radicalmente e l’insieme delle figure rappresentate assume addirittura le sembianze di un volto demoniaco. La circostanza ha dato il là a disparate discussioni su quali fossero state le reali intenzioni dell’artista. Quel che è certo, è che a distanza di quasi cinque secoli, Vassillachi è riuscito nell’intento di far parlare di sé, e ovviamente della chiesa dove ha riversato molto del suo ingegno creativo (suoi molti quadri che campeggiano lungo le navate laterali). Da vedere!

11 Dintorni di Perugia

Foto di 263582
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Ovviamente vien facile dire Assisi e Gubbio (vd. foto), ma c’è un’altra località, distante appena una decina di chilometri da Perugia, che vale la pena visitare. Parliamo di Corciano, piccolo paese a 400 metri sul livello del mare, unanimemente riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia. L’ideale per la visita di un giorno, anche se c’è chi addirittura preferisce soggiornarvi sfruttandone la centralità per spostarsi agevolmente alla scoperta del territorio umbro. Da vedere! 

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