Raccontare la capitale francese in maniera esaustiva richiederebbe non uno, ma centinaia di articoli. Tra i dati a sostegno di questa tesi, forse il più emblematico è quello dei musei: sono oltre 150 e meriterebbero ciascuno una visita. Perciò, nell’impossibilità di vedere tutto in una volta (a meno che non disponiate di risorse ingentissime di tempo e denaro) occorre fare una scelta. Scelta che a sua volta è bene tenga conto del mix unico di cultura, arte, storia, svago e gastronomia che la città offre in gran quantità. Di seguito la nostra personale lista con le cose da fare e vedere a Parigi. Buona lettura.
Parigi
13 cose da fare e vedere a Parigi e 3 da non fare
1 Torre Eiffel
Il racconto non può che iniziare dalla Tour Eiffel, il simbolo più famoso di Parigi. Inaugurata nel 1889, in occasione della X Esposizione Universale (e nel centenario della Rivoluzione Francese), questa gigantesca torre, nel progetto originario, avrebbe dovuto essere smantellata vent’anni dopo la sua realizzazione. E invece, non solo ha attraversato tutto il ‘900, ma nel XXI secolo, grazie soprattutto alle enormi potenzialità della rete, si è definitivamente consacrata come icona planetaria, capace di attrarre milioni di visitatori ogni anno. E pensare che all’inizio il progetto fu fortemente osteggiato dall’opinione pubblica parigina. Ci fu addirittura chi la definì “una minaccia alla storia francese”. Oggi, al contrario, chi volesse salire su in cima, senza accontentarsi della classica foto sulla spianata di Champs de Mars, deve prenotare con largo anticipo. Per maggiori informazioni, consultare il sito ufficiale: www.toureiffel.paris/it. Poco distante dalla Torre Eiffel, inoltre, c’e l’Hotel des Invalides che, oltre a essere il più grande complesso architettonico realizzato durante il regno di Luigi XIV (“Re Sole”), ospita la tomba di Napoleone Bonaparte. Da vedere!
2 Arco di Trionfo
Dopo la Tour Eiffel è la volta dell’Arc de Triomphe, altro simbolo incontrastato dell’identità parigina. Si trova in Place Charles De Gaulle, un tempo Place d’Étoile, all’estremità occidentale dei mitici Champs Élysées, di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto. L’Arco fu fortemente voluto da Napoleone Bonaparte che diede incarico della sua realizzazione all’architetto Jean Chalgrin. Quest’ultimo però morì nel 1811, a cinque anni dall’inizio dell’opera, che così fu inaugurata soltanto nel 1836, trent’anni dopo la posa della prima pietra. Motivo ispiratore l’Arco di Tito a Roma, anche se l’Arco di Trionfo, emblema della grandeur dell’impero napoleonico, supera di quasi tre volte il monumento di epoca flavia. Nel 1921 alla base dell’Arco parigino fu sepolto il Milite Ignoto a memoria dei defunti d’Oltralpe della Prima Guerra Mondiale. Da allora l’Arco di Trionfo è assurto a base di partenza di tutte le più importanti parate di Stato. Su tutte quella del 14 luglio, commemorazione della Presa della Bastiglia. L’Arc de Triomphe si trova alla confluenza di ben 12 boulevards. Parliamo quindi di una delle zone in assoluto più trafficate della capitale. Perciò, pensare di arrivarci semplicemente attraversando la strada è molto pericoloso. Un passaggio sotterraneo nei pressi della Stazione Metropolitana Place Charles De Gaulle conduce fino all’ingresso del monumento da cui, poi, a sua volta, si sale alla terrazza panoramica con una delle viste più spettacolari di Parigi. Anche qui, considerata l’enorme affluenza durante tutto l’anno, è preferibile prenotare in anticipo l’ingresso. Maggiori informazioni sul sito ufficiale: www.paris-arc-de-triomphe.fr.
3 Champs Élysées
Secondo molti la strada più bella del mondo anche se, va detto, da anni ormai è più apprezzata e frequentata dai turisti che dai parigini. Questi ultimi si riversano su Avenue des Champs Élysées soprattutto in occasioni di feste ufficiali (su tutte la parata del 14 luglio) e per i festeggiamenti sportivi che interessano la città e/o la nazione. La strada, lunga quasi 2 chilometri, si snoda dall’Arc de Triomphe fino a Place de la Concorde. A volerne la realizzazione agli inizi del ‘600 la regina Maria de’ Medici, intenzionata a farne un proseguimento dei bellissimi Jardin Des Tuileres (vd. prossimo punto). Le fortune turistiche e commerciali della zona sono cominciate nella seconda metà dell’800. La parte superiore del viale – quella, per intenderci, che ha come vertice alto l’Arco di Trionfo – è ormai un tempio dello shopping di lusso: Versace, Dior, Luois Vitton, Chanel, Jean Paul Gaultier e tanti altri (comprese Nike e Adidas) hanno una vetrina da queste parti. La parte bassa, invece, conserva un po’ dell’atmosfera da Belle Époque del XIX secolo. Poco distanti il Palazzo dell’Eliseo (55 di rue du Faubourg-Saint-Honoré) residenza ufficiale del Presidente della Repubblica francese, e La Madeleine, una delle chiese più belle e famose di Parigi.
4 Giardino delle Tuileries
Tappa imperdibile di una visita a Parigi, il Jardin des Tuileries dispone di diverse “frecce” al suo arco. Innanzitutto è un luogo bellissimo, nato nel XVI secolo da un “capriccio” di Caterina de’ Medici che, dopo la costruzione del Palazzo omonimo, desiderava un luogo d’intrattenimento per cerimonie e banchetti. Questo agli albori, poiché in seguito – e veniamo al secondo punto a favore -, il giardino venne aperto a tutti gli strati sociali della città e dotato di caffetterie, chioschi, lettini e servizi di igiene pubblica. Infine, la collocazione strategica: situato tra il Louvre e Place de la Concorde, questo giardino rappresenta un vero e proprio punto d’incontro tra due luoghi nevralgici della città, in modo da consentire ai migliaia di visitatori che giornalmente frequentano questa parte di Parigi il giusto relax dopo i giri “obbligati” per musei e monumenti. A conferma della centralità del sito, i suoi innumerevoli riconoscimenti. Due su tutti: monumento storico nazionale dal 1914 e Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Da non perdere!
5 Museo del Louvre
Giotto, Beato Angelico, Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Parmigianino e tanti altri. Basterebbe la collezione d’arte italiana a qualificare il Louvre come il museo più bello al mondo. E invece non è finita perché ci sono pure le esposizioni dedicate all’arte orientale, egizia e greco-romana. Insomma, pittura, scultura e archeologia fanno del Muséè du Louvre una tappa imperdibile di una visita a Parigi. Sono milioni i visitatori che ogni anno si avventurano in questo edificio contenente circa 30.000 opere d’arte (la stima è per difetto). È stato calcolato che per vedere tutto occorrerebbero 100 giorni a patto, però, di dedicare qualche secondo a ogni stanza. E invece, dalla “Monna Lisa” di Leonardo, alla Nike di Samotracia, fino al Museo dedicato a Eugene Delacroix visitabile con un unico biglietto (purché la visita avvenga nella stessa giornata) gli stimoli culturali che il Louvre è in grado di offrire sono davvero tantissimi. Stante l’impossibilità di vedere tutto, il consiglio è di pianificare la visita nel dettaglio con l’ausilio delle informazioni presenti sul sito ufficiale della struttura (www.louvre.fr). Da non perdere!
Nella foto, la piramide d’ingresso del Louvre progettata dall’architetto Ieoh Ming Pei
6 Museo d’Orsay
Da un’ex casa reale (Louvre) a un’ex stazione ferroviaria (d’Orsay) o, se preferite, da Leonardo, Michelangelo e Tiziano a Van Gogh, Gaughin e Cezanne. E già, perché il Musée d’Orsay offre una delle panoramiche più esaustive al mondo su impressionismo e post-impressionismo. Non solo. Urbanistica, architettura, design e cinema sono gli altri temi trattati in questa ex stazione ferroviaria riconvertita in museo nel 1986 su progetto dell’architetta italiana Gae Aulenti. Per il resto, vale quanto già detto per il Louvre. Considerata l’affluenza si consiglia la prenotazione anticipata. Maggiori informazioni sul sito ufficiale del museo: www.musee-orsay.fr (disponibile la versione in italiano). Da vedere!
7 Centro Pompidou
Dopo il Louvre e il Museo d’Orsay è la volta del Centre Pompidou. Se i primi due, infatti, gettano luce sul passato artistico, storico e culturale francese ed europeo, lo spazio museale voluto dal Presidente della Repubblica Georges Jean Raymond Pompidou illumina invece il presente e il futuro della nazione transalpina. Costruito negli anni ’70 del secolo scorso, questo museo ha profondamente ravvivato la vita culturale parigina. Non solo per le tantissime opere esposte (tra gli altri, Matisse, Kandinsky, Mirò, Picasso) ma proprio perché l’edificio nel suo complesso fu pensato e realizzato come elemento di rottura con l’architettura che aveva accompagnato fin lì lo sviluppo urbanistico della città. Tra l’altro, ed è un aspetto di cui pure bisogna tener conto, il Centre Pompidou si trova a metà strada tra il Marais e Les Halle. Il primo è forse l’unico quartiere in cui l’impronta medievale parigina ancora sopravvive. Un tempo abitato in prevalenza da ebrei, oggi è una zona bohemienne e votata al multiculturalismo. Les Halle, invece, è il centro commerciale più grande della città e sorge dove una volta c’erano i mercati generali. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.centrepompidou.fr (disponibile la versione in inglese).
8 Quartiere Latino
Cuore pulsante del ’68 parigino, Le Quartier Latin si estende tra il V e VI arrondissement della città. Quindi, a dispetto del nome, non si tratta di un vero e proprio quartiere, ma di una zona più vasta con specifiche peculiarità. La prima, di carattere storico, fa riferimento al fatto che c’è stato un tempo in cui accademici e studenti della Sorbona (vedi foto) effettivamente parlavano latino tra di loro (da cui il nome). La seconda è la presenza del Pantheon, il monumento voluto da Luigi XV in onore di Santa Genoveffa (Sainte Geneviève, patrona di Parigi). All’interno di questo monumento sono sepolte diverse personalità di spicco: tra gli altri, Jean Jacques Rosseau, Emile Zola e Victor Hugo. Dalla cupola, inoltre, si scorge un panorama meraviglioso, che ripaga della fatica necessaria ad arrivare in cima. Non è finita, perché da vedere, oltre la Sorbona e il Pantheon, ci sono diverse altre cose: le chiese di Saint Etienne du Mont e St.Severine, l’Istituto del Mondo arabo e Place St. Michel, piena di caffè, librerie e locali frequentati soprattutto da giovani e studenti. Da vedere!
9 Notre Dame
Insieme alla Torre Eiffel e al Louvre, la Cattedrale di Notre Dame è il monumento più visitato di Parigi. Una chiesa maestosa risalente al 1163 anno in cui l’allora vescovo Maurice De Sully diede ordine di costrurire un edificio che simboleggiasse anche sul piano religioso lo status di capitale della città. L’invito fu raccolto nel tempo (per l’ultimazione della chiesa ci sono voluti, infatti, circa 2 secoli) da migliaia di carpentieri, fabbri, maniscalchi e artisti capaci di tirare su un capolavoro di arte gotica che tutt’ora, a distanza di centinaia di anni, affascina anche chi è completamente a digiuno di storia dell’arte. Va detto che la chiesa nel corso dei secoli ha subito diversi rimaneggiamenti, i più gravi dei quali sicuramente durante gli anni tumultuosi della Rivoluzione Francese. Solo nel XIX secolo, specificatamente dopo le fortune letterarie del romanzo omonimo di Victor Hugo (“Notre Dame de Paris”), subentrò la volontà di porre fine al degrado che ormai da anni si era impossessato di questo maestoso tempio che domina Ile de la Cité, una delle due isole fluviali della Senna (l’altra è Ile de Saint Louise). Va da sé, la chiesa ha ospitato diversi eventi che hanno segnato la storia di Francia e d’Europa. Tra gli altri: l’incoronazione a imperatore di Napoleone Bonaparte e il discorso con cui il generale Charles De Gaulle salutò la liberazione della Francia durante la Seconda Guerra Mondiale. Per maggiori informazioni sulla storia e gli orari di visita della Cattedrale di Notre Dame (Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1991) consultare il sito: www.notredamedeparis.fr.
10 Versailles
All’appello di un viaggio a Parigi non può mancare la Reggia di Versailles. Non c’è forse edificio al mondo in grado di evocare in maniera tanto eloquente l’idea del potere senza per questo, però, perdere in armonia e grazia. Basti considerare due aspetti per mettere meglio a fuoco ciò di cui stiamo parlando: in primis, il fatto che la zona dove Luigi XIV (1638-1715) volle realizzare la reggia era paludosa e circondata da boschi. Non a caso, Luigi XIII, padre del “Re Sole”, la utilizzava come riserva di caccia. Il secondo aspetto da tenere a mente è l’affollamento che per diversi anni caratterizzò la reggia. Luigi XIV pretese che la corte si trasferisse quasi per intero a Versailles, acuendo ancor di più quel senso di potere e dominio cui abbiamo accennato all’inizio. Talmente tante le cose da vedere che occorrerebbero giorni per avere una panoramica completa. Dalla Cappella Reale, al Teatro d’Opera, passando per le due depandance (Grand e Petit Trianon) rifugio, rispettivamente, di Luigi XIV e Maria Antonietta (consorte di Luigi XVI), c’è davvero da restare senza fiato al cospetto di tanta magnificenza. Assolutamente imperdibile la Galleria degli Specchi, una stanza lunga 73 metri (vedi foto) famosa, tra le altre cose, per essere stata il luogo dove si pose fine alla Prima Guerra Mondiale con la firma del celebre Trattato di Versailles. Per maggiori informazioni sulla storia, gli orari di apertura e su come raggiungere la reggia che, ricordiamolo, dista una ventina di chilometri da Parigi, consultare il sito ufficiale: www.chateauversailles.fr.
11 Montmartre
Montmartre è un’altra tappa obbligata di una visita a Parigi. Quartiere dalla spiccata anima bohemienne è stato a lungo il rifugio delle avanguardie artistiche di passaggio in città. Non solo artisti, in verità: la lotta politica, unita a uno spiccato fervore intellettuale, ha sempre scandito le giornate di questa zona collinare da cui – ricordiamo -, partì la rivolta della Comune di Parigi nel 1871. Da tempo, commercio e turismo hanno sostituito sperimentazione artistica e passione politica anche se la fascinazione di località sui generis, di vera e propria “città nella città”, è sopravvissuta nei suoi abitanti. Diverse le cose da vedere: Place du Tertre, la Basilica del Sacro Cuore (vedi foto), il cimitero omonimo (Montmartre), senza ovviamente dimenticare il Moulin Rouge e Pigalle. Quest’ultimo è il quartiere libertino per antonomasia con diversi locali a luci rosse. Inutile dire che di notte occorre una certa prudenza.
12 Giro in barca sulla Senna
Sono milioni i visitatori che ogni anno solcano in barca i canali della Senna. A bordo dei caratteristici Bateaux Mouches (battelli interamente vetrati, in parte aperti e in parte chiusi) Parigi appare ancora più bella di quanto normalmente sia già. A fare la differenza non è solo l’insolita prospettiva dal fiume, ma anche l’ora del giorno in cui si effettua l’escursione e, ancora di più, la formula prescelta, dal momento che le compagnie che effettuano il servizio forniscono diverse alternative: dal pranzo, all’aperitivo al tramonto, alla cena (quest’ultima particolarmente romantica). Per maggiori informazioni clicca qui.
13 Disneyland Paris
In una lista di cose da fare e vedere a Parigi non può mancare Disneyland Paris, il parco-divertimento più grande d’Europa (tra i primi 10 al mondo) che dal 1992 richiama in città milioni di visitatori l’anno. A essere più precisi, una parte consistente di questi alloggia negli hotel che afferiscono alla struttura; un’altra parte, invece, abbina la visita alla capitale francese con uno o più giorni dedicati al parco. Parco che pur trovandosi a Marne la Vallée, a 32 chilometri dalla città, è collegato benissimo con metropolitana, bus e servizio navetta. Ovviamente le attrazioni sono tantissime, basti pensare che le aree tematiche sono due con ingressi e orari indipendenti. La prima, Disneyland Park, è dedicata a fiabe e personaggi Disney; la seconda, invece, Walt Disney Studios Park, è dedicata al cinema, all’animazione e agli effetti speciali. Insomma, brevi cenni che danno però già l’idea di quanto coinvolgente possa essere una giornata a Disneyland Paris. Conviene perciò pianificare per bene il tutto, facendo affidamento alle notizie e ai consigli del sito ufficiale: www.disneylandparis.it.
1 Attenzione ai borseggiatori
Non camminare col portafoglio in bella vista nella tasca posteriore del pantalone, né sentirsi troppo al sicuro nel tenerlo buttato alla rinfusa nello zainetto (o in borsa). I borseggiatori, a Parigi, sono numerosi e perciò si raccomanda l’osservanza delle normali precauzioni in questi casi. Oltre a quelle già dette, possiamo aggiungere quelle di non indossare bracciali, orologi, catene e orecchini di particolare valore, e di non circolare a tarda notte nei sobborghi della città.
2 Occhio al giorno di chiusura dei musei
In apertura abbiamo accennato all’enorme quantità di musei presenti a Parigi. Qui, invece, segnaliamo un altro aspetto: fare attenzione al giorno di chiusura. Per esempio, è bene ricordare che Louvre e Centre Pompidou sono chiusi il martedì, mentre Musée d’Orsay e Reggia di Versailles il lunedì. In generale, dunque, è preferibile consultare preventivamente orari e giorni di apertura/chiusura del museo che si intende visitare. La cosa più semplice è informarsi dal sito ufficiale di ciascuna struttura. Avvertiti!
3 Non salire (per forza) sulla Torre Eiffel
D’accordo la Torre Eiffel è tra le cose assolutamente da vedere a Parigi. E, come abbiamo detto, chi non si accontenta della visita da basso, acquistando (prima) il biglietto, può salire su in cima per godere di una spettacolare vista di Parigi da 300 metri d’altezza. Va detto, però che ci sono diverse alternative: una è la Basilica del Sacré Couer di Montmartre. È gratis e la vista è altrettanto spettacolare. Scopri di più visitando il sito ufficiale: www.sacre-coeur-montmartre.com (disponibile la versione in italiano).