Maiorca

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Maiorca

10 cose da fare e vedere a Maiorca e 1 da non fare

Oltre 3.500 chilometri quadrati di superficie, più di 50 comuni e circa 900.000 abitanti. Pochi numeri salienti, eppure sufficienti a capire che sarebbe riduttivo considerare Maiorca una “semplice” isola. La più grande delle Baleari (le altre sono Minorca, Ibiza e Formentera) alterna mare e montagna; sport acquatici e trekking; tradizioni antichissime e vita notturna. Il clima, tipicamente mediterraneo, favorisce il turismo gran parte dell’anno. Solo l’inverno, maggiormente piovoso e con temperature più rigide (10°ca.) registra un calo di affluenza, anche se il numero complessivo di visitatori è assai lusinghiero: circa 10 milioni di turisti l’anno provenienti perlopiù da Inghilterra e Germania. Palma de Maiorca è il centro economico, politico e civile dell’intero arcipelago. Inevitabile perciò cominciare il racconto dell’isola dal suo capoluogo. Buona lettura.

1 Palma di Maiorca

Foto di castigatioxes
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Palma di Maiorca (Palma de Mallorca, in spagnolo) è l’esito delle dominazioni che si sono succedute nell’arcipelago delle Baleari. Romani, bizantini, arabi, aragonesi e castigliani hanno lasciato traccia del loro passaggio sia dal punto di vista architettonico che urbanistico. Strade strette, palazzi signorili, chiese, piazze: tutto racconta delle diverse culture passate di qui, senza però svilire la modernità di alberghi (clicca qui per gli hotel consigliati), ville, bar, ristoranti e locali notturni sorti nell’ultimo secolo. Insomma un mix di antico e moderno dove il turismo estivo, tipico di una località balneare, si integra alla perfezione con le attrazioni storico-culturali di cui è piena questa città di circa 400.000 abitanti. Perciò una volta sul posto, il consiglio è dividere le giornate tra le spiagge di S’Arenal (la più grande della città), Can Pastilla e Cala Estància e i principali monumenti cittadini: dalla Cattedrale di Santa Maria (“la Seu”), al Palazzo dell’Almudiana, passando per il Castello de Bellver.

2 Cattedrale di Santa Maria

Foto di Walkerssk
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120 metri di lunghezza, 70 di larghezza e 44 di altezza per una superficie complessiva di 6.600 metri quadrati. La Cattedrale di Santa Maria è la sede episcopale della diocesi di Maiorca. Da qui il nome “la Seu” (la Sede) con cui è più comunemente conosciuta. L’edificio, secondo per estensione solo alla Cattedrale di Siviglia, si trova in centro città, di fronte al mare, e a due passi dal Palazzo Reale dell’Almudiana. Dal punto di vista architettonico è un esempio di stile gotico, e sorge sulla stessa area dove un tempo, durante la dominazione musulmana, si trovava la moschea cittadina. L’interno, a tre navate, può arrivare a ospitare fino a 18.000 fedeli. Degni di particolare menzione, il portale principale d’ingresso di fronte il Palazzo Reale; il portale del belvedere, rivolto a sud, verso il mare; il rosone che sormonta l’altare maggiore e la Cappella della Trinità con le tombe dei re Giacomo II e Giacomo III d’Aragona, appartenenti alla prima dinastia del Regno di Maiorca. Per maggiori informazioni sulla storia, le attività pastorali e culturali visita il sito ufficiale: www.catedraldemallorca.info. Pagina facebook: Catedral de Mallorca. Gli orari di visita cambiano a seconda del periodo dell’anno.

1 Aprile 31 Maggio / Ottobre
Lunedì – Venerdì dalle 10:00 alle 17:15

1 Giugno – 30 Settembre
Lunedì – Venerdì dalle 10:00 alle 18:15

2 Noviembre – 31 Marzo
Lunedì – Venerdì dalle 10:00 alle 15:15

Tutto l’anno
Sabato dalle 10:00 alle 14:15

3 Palazzo dell’Almudaina

Foto di PercyGermany
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Insieme alla Cattedrale Santa Maria e al Castello Bellver (vedi paragrafo successivo) Palazzo dell’Almudaina è tappa imperdibile per chiunque voglia seriamente approfondire il “genius loci” maiorchino, la singolare combinazione di stili arabo, romanico e gotico che rappresenta la “cifra estetica” di tutti gli edifici storici della città e dell’isola. L’edificazione di Palazzo dell’Almudaina risale al XIV secolo su disposizione dell’allora Re del Regno Indipendente di Maiorca Giacomo II. Sorge su una preesistente fortezza musulmana e, come gli altri edifici storici cittadini, ha attraversato le diverse dominazioni che si sono succedute sull’isola nel corso dei secoli. Attualmente è una delle residenze a disposizione del Re di Spagna che non manca di far tappa sull’isola, specie durante il periodo estivo, per presenziare alle cerimonie ufficiali che vi si svolgono. Archi, colonne, torri e un meraviglioso giardino disegnano quest’affascinante struttura che è visitabile tutti i giorni, tutto l’anno, a eccezione del lunedì e delle principali festività (1 e 6 gennaio; 1 maggio; 24 e 25 dicembre ecc.). Gli orari di visita vanno dalle 10.00 alle 20.00 durante il periodo estivo (1 aprile – 31 ottobre) e dalle 10.00 alle 18.00 durante quello invernale (1 novembre – 31 marzo). L’ingresso costa 7,00 €uro con possibilità di riduzioni e sconti per nuclei familiari e visite guidate.

4 Castello di Bellver

Foto di castigatioxes
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Per il Castello di Bellver vale quanto già detto a proposito dell’Almudaina. Chiunque sia interessato ad approfondire il “genius loci” maiorchino non può fare a meno di visitare questa fortezza voluta ai primi del ‘300 da Giacomo II d’Aragona. Il Castello sorge su una collina a poco più di 100 metri sul livello del mare e a circa tre chilometri dal centro storico di Palma di Maiorca. Il nome, come è facilmente intuibile, fa riferimento alla “bella vista” che si gode dall’alto ma, a dispetto del panorama, il Castello è stato soprattutto un luogo di detenzione. Infatti, salvo una parentesi iniziale, subito dopo l’edificazione, in cui venne utilizzata come residenza reale estiva, questa fortezza fino ai primi del ‘900, quindi per circa sei secoli, è stata una prigione. Dal punto di vista architettonico è un’altra testimonianza di quel gotico che caratterizza tutti gli edifici storici della città. All’interno è allestito il museo storico cittadino con reperti romani, arabi e spagnoli a testimonianza delle diverse dominazioni succedutesi nel corso dei secoli. Oltre al museo, il castello ospita diverse attività culturali: dal cinema al teatro passando per la musica classica e contemporanea. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale: castelldebellver.palma.cat.

Orari di visita:


Da Aprile a Settembre

Lunedì: 8.30 – 13.00
Martedì – Sabato: 8.30 – 18.00
Domenica e Festivi: 10.00 – 20.00

Da Ottobre a Marzo
Lunedì: 8.30 – 13.00
Martedì – Sabato: 8.30 – 18.00
Domenica e Festivi: 10.00 – 18.00

Chiuso
: 25 dicembre e 1 gennaio

Gli orari di visita possono subire variazioni in concomitanza con concerti o altre attività culturali.

Biglietto intero: 4.00 €uro

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5 Valldemossa

Foto di Christian
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Esiste un contrasto netto tra la Maiorca turistica, fatta di resort, ristoranti, negozi, spiagge e servizi, e la parte più rurale dell’isola che, pur lambita dalle sirene del turismo, ha conservato più forte la sua identità agricola. Perciò il consiglio, dopo aver visitato Palma in lungo e in largo, è andare alla scoperta dell'”altra Maiorca” dove sono attività outdoor come trekking e mountainbike a scandire il tempo della vacanza. Da questo punto di vista, la provincia di Sierra de Tramuntana merita di esser visitata tutta. Impresa non semplicissima, trattandosi di diversi comuni, ragione per la quale sono in molti ad optare per Valldemossa, piccolo gioiellino di poco più di mille abitanti famoso per la sua Certosa (Real Cartuja de Valldemossa) dove nell’800 soggiornarono il musicista Chopin e la compagna, la scrittrice George Sand. Da quel soggiorno quest’ultima ricavò anche un romanzo “Un inverno a Maiorca” che indubbiamente ha contribuito molto alla fama dei luoghi incentivando il cosidetto turismo letterario. Per maggiori informazioni sulla storia della Certosa, gli orari di apertura e il costo d’ingresso (i biglietti sono acquistabili pure on line) visita il sito: www.cartujadevalldemossa.com

6 Faro di Cap de Formentor

Foto di Hans
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Della provincia di Sierra de Tramuntana fa parte anche il comune di Pollença, famoso sia per le case rurali color ocra che per le spiagge di Cala Figuera e Cala Formentor. Quest’ultima viene proposta quasi sempre in abbinamento al faro di Cap de Formentor che dal centro della cittadina dista oltre 10 km. La strada per arrivare sulla vetta di questo spettacolare faro, che rappresenta il punto più settentrionale dell’isola, pur essendo piena di tornanti e salite regala scorci e panorami bellissimi (vd. foto), secondo alcuni ancor più belli della vista che si gode dal faro stesso (da cui si scorge Minorca). Due in particolare le soste da effettuare durante il tragitto: la prima per il Belvedere della Colombaia (in spagnolo Mirador des Colomer); la seconda per la torre di guardia Talaia d’Albertcuix volendo, raggiungibile anche a piedi, dalla prima. Infine una curiosità: il topos “Formentor” che significa “frumento” è lo stesso dell’isola di Formentera che pure fa parte dell’arcipelago delle Baleari.

7 Petra

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Altra tappa consigliata per chi vuol andare alla scoperta della Maiorca meno turistica, è il piccolo comune di Petra nell’entroterra dell’isola, distante 40 chilometri circa dal capoluogo Palma. Petra è un piccolo borgo rurale e conta poche migliaia di abitanti. La produzione cerealicola è sempre stata il punto forte del territorio anche se negli ultimi anni la viticoltura ha guadagnato importanti fette di mercato. Il paese è famoso soprattutto per aver dato i natali a Junípero Serra (1713 – 1784) missionario francescano artefice di un’imponente opera di evangelizzazione in Messico e California (la canonizzazione nel 2015 ad opera di Papa Francesco è stata fortemente osteggiata dagli indios americani che contestano il ricorso alla violenza del frate francescano). Ovviamente tutti i luoghi che in qualche modo raccontano la giovinezza del frate sono diventati meta di pellegrinaggi alimentando il cosidetto filone del turismo religioso. La festa in onore del santo, la terza domenica di settembre, è un evento molto sentito su tutta l’isola di Maiorca con tanto di omaggi floreali e sfilate di carri. A pochi chilometri da Petra c’è Manacor, paese natale del tennista Rafa Nadal per molti anni ai vertici della classifica ATP.

8 Le grotte

Foto di Per-Olof Forsberg
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Finora ci si è soffermati principalmente sulle differenze tra la costa e l’interno dell’isola: scenari, architetture e paesaggi diversi che però non esauriscono il “racconto” di Maiorca. Guai, per esempio, a dimenticare gli insediamenti sotterranei di cui è disseminato il territorio e che, grazie al turismo, sono diventati importanti attrazioni frequentate giornalmente da centinaia di visitatori. Le più famose in assoluto sono le Grotte del Drago (Cuevas del Drach) e le Grotte d’Artà (Cuevas de Artà). Le prime si trovano nel villaggio di Porto Cristo, comune di Manacor (paese natìo del tennista Rafael Nadal). Le seconde, invece, si trovano nella municipalità di Capdepera, versante nord-orientale di Maiorca. La visita di questi siti dura all’incirca un’ora e nel caso delle Grotte del Drago contempla perfino un concerto di musica classica durante la navigazione del lago sotterraneo Martell che attraversa la cavità (lago sotterraneo “Martell” dal nome dello speleologo che nel 1896 esplorò il sito). Decisamente più inquientanti le atmosfere delle Grotte d’Artà. Le stalattiti e le stalagmiti disegnano un paesaggio surreale che qualcuno ha definito addirittura “dantesco” riferendosi all’Inferno della Divina Commedia. Fortunatamente però l’escursione termina con la paradisiaca vista della baia circostante. Per saperne di più visita i rispettivi siti internet: www.cuevasdeldrach.com/it/ e www.cuevasdearta.com/en/

9 Le spiagge

Foto di cocoparisienne
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Di alcune (S’Arenal, Can Pastilla, Cala Estància, Cala Fuguera e Cala Formentor) abbiamo già parlato, ma di spiagge a Maiorca ce ne sono centinaia! Vederle tutte in una volta sola perciò è quasi impossibile, sicché diventa importante scegliere quelle davvero imperdibili. I giudizi a riguardo sono pressoché unanimi: Playa Es Trenc, nel versante meridionale dell’isola, è la più bella di tutte. Un primato che gli ambientalisti maiorchini difendono a denti stretti cercando di tenere a freno gli appetiti immobiliari sulla zona. Da non perdere anche Calà Mondragò, “Bandiera Blu” e Parco Naturale dagli anni ’90 del secolo scorso, e Cala d’Egos suggestiva insenatura delimitata da scogliere punteggiate di pini. Per una rassegna esaustiva delle spiagge di Maiorca clicca qui

10 Sport e attività outdoor

Foto di photogeider
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Maiorca è un’isola per sportivi. Gli amanti del golf sull’isola trovano numerosi campi per dare sfogo alla loro passione. Uno dei più famosi è il Canyamel Golf Club, nel versante nord-orientale dell’isola (Capdepera). Si estende per oltre 6000 metri ed è stato realizzato alla fine degli anni ’80 del secolo scorso dall’architetto José Gancedo nel massimo rispetto non solo dell’orografia, ma soprattutto della flora e della fauna esistenti. Non solo golf. Anche il ciclismo è molto praticato, tanto è vero che diverse squadre professionistiche scelgono di effettuare qui il ritiro prima della stagione agonistica. Il valore aggiunto, in questo caso, è dato dal clima mite quasi tutto l’anno e dal complessivo buono stato di salute delle strade, anche quelle secondarie e vicinali. Poi c’è il trekking. Abbiamo già detto di Cap de Formentor ma guai a dimenticare Puig Major, che con i suoi 1445 metri sul livello del mare è la vetta più alta del complesso montuoso della Sierra de Tramuntana. Guai a dimenticare anche i parchi naturali: in particolare l’arcipelago di Cabrera e la riserva di S’Abulfera meritano senz’altro una visita tra escursioni marittime e birdwatching. All’appello mancano gli sport acquatici e velistici. Il diving è una delle attrazioni principali dell’isola ed è praticato un po’ dovunque, mentre l’elevata ricettività portuale (circa 20.000 posti barca) favorisce lo svolgimento di diverse regate durante tutto l’anno. Insomma, Majorca è un’isola completa che ben si adatta alle esigenze degli sportivi. Provare per credere!

1 La vita notturna di Maiorca non è quella di Ibiza

Foto di HeBe-Photography

Sicurezza, trasporti, sanità, vita all’aria aperta, clima e gastronomia (di cui non abbiamo parlato): a Maiorca funziona tutto benissimo, al punto che sono in molti a trasferirvisi, non solo dall’Italia. In verità soprattutto dalla Germania, avidi come sono i tedeschi dello stile di vita informale e rilassato delle isole del Mediterraneo. E qui sta il punto: se siete alla ricerca di eccessi, discoteche e movida sfrenata non è a Maiorca che dovete venire. Perlomeno non in bassa stagione. In primavera e in autunno, infatti, il turismo presenta un’età media piuttosto elevata. Si può sorridere della circostanza ma sarebbe un errore grossolano: i pensionati in genere, a maggior ragione quelli tedeschi, hanno un’elevata capacità di spesa, sicuramente superiore a quella di un’intera generazione di trenta-quarantenni piegata da anni di flessibilità e salari bassi. Ciò detto non c’è problema. L’isola è davvero adatta a tutti: giovani, meno giovani, coppie, single, famiglie con o senza prole. L’importante è sapere quel che si vuole, tanto più che Ibiza non è poi così distante.

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