Bulgaria

Foto di Sami C
Bulgaria

12 cose da fare e vedere in Bulgaria e 1 da non fare

Con una posizione strategica nei Balcani, la Bulgaria è stata da sempre un importante crocevia di popoli, come testimoniano i ritrovamenti sul suo territorio di alcuni dei più antichi manufatti del mondo. Traci, Romani, Bizantini, Ottomani hanno lasciato un’eredità del loro passaggio e hanno plasmato l’identità del paese che è tuttora etnicamente molto variegata. Anche oggi il più enigmatico dei paesi dell’ex area sovietica continua ad essere uno snodo cruciale per i collegamenti tra Europa, Medio Oriente e Asia: in Bulgaria passano i tracciati di cinque dei dieci Corridoi di trasporto paneuropei. La Bulgaria confina a nord con la Romania – il fiume Danubio è lo spartiacque tra i due paesi – a sud con Turchia e Grecia, a sud-ovest con Macedonia e Serbia. Il territorio è molto interessante dal punto di vista geografico: si passa dalle pianure come quella danubiana, alle valli, celebre quella delle rose, dalle catene montuose fino al mare. Il paese è inoltre ricco di luoghi iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO – come la Tomba tracia di Kazanlak, l’antica città di Nessebar, il Monastero di Rila e il Parco nazionale del Pirin– ed anche di beni facenti parte del patrimonio culturale immateriale dell’umanità – come le Babi del villaggio di Bistritsa, un gruppo di donne anziane (baba significa nonna) che eseguono gli spettacoli di danze e canti polifonici tradizionali. Le località più turistiche sono Varna, famosa città sul Mar Nero, Plodviv, Veliko Tarnovo e la capitale Sofia, ma “perle” da non perdere sono disseminate per tutta la nazione. Economica, accogliente, interessante dal punto di vista storico, la Bulgaria va girata in auto, perché il trasporto pubblico, non permette di raggiungere villaggi sperduti, monasteri e parchi nazionali. In questo articolo vi proponiamo un itinerario di 12 cose da fare; nella lista non è presente Sofia alla quale abbiamo dedicato un articolo a parte.

1 Koprivshtitsa

Foto di seagul
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A 110 km di distanza da Sofia, si trova Koprivshtitsa, una delle cittadine antiche più famose della nazione, legata alla storia dell’Indipendenza del paese dall’Impero Ottomano, in quanto, il 20 aprile 1876, qui iniziò l’insurrezione che portò alla liberazione della Bulgaria. La posizione della città è molto suggestiva, si trova in una valle circondata da boschi, fiumi, ruscelli e montagne della catena Sdrena Gora; l’abitato coloratissimo è molto pittoresco tanto che qualcuno l’ha paragonato a una scultura di pan di zenzero, splendidamente decorata. Ma la cosa che rende speciale Koprivshtitsa è che l’intero insediamento è un monumento nazionale; sono infatti 388 i monumenti architettonici risalenti all’epoca del Risorgimento Bulgaro (sec. XVIII – XIX). Si tratta di case, edifici, ponti, chiese e fontane quasi tutti perfettamente restaurati. Inoltre il Festival del folklore che si svolge ad agosto in città è stato inserito tra il patrimonio immateriale dell’Unesco: https://www.youtube.com/watch?v=QZw-Wue2Lt8&t=4s. A Koprivshtitsa ci sono 6 case museo che possono essere visitate; molte di esse sono state di proprietà di persone che hanno trovato la morte combattendo per il risorgimento bulgaro: tra queste spicca Kableshkov House (vedi foto), appartenuta a Todor Kableshkov, considerato un eroe rivoluzionario. Fu lui infatti che sparò il primo colpo nella rivolta del 1876 contro i turchi, quando venne catturato si tolse la vita. Nel museo c’è una mostra sulla rivolta di aprile. La casa museo considerata più bella è Oslekov House; essa venne costruita tra il 1853 e il 1856 da un ricco mercante. Per vedere queste case museo e altri monumenti storici, potete far capo alle varie agenzie che organizzano tour guidati alla scoperta delle attrazioni e dei monumenti storici. Se rimanete qualche giorno in più, non perdetevi un trekking nella gloriosa natura circostante; qui alcuni itinerari: https://koprivshtitsa-bg.com/bg/tourism/ekoturizum/marshruti.

2 Veliko Tarnovo

Foto di Arvid Olson
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La leggendaria Città degli Zar, capitale medioevale del paese, offre un impatto molto scenografico al visitatore, arroccata com’è sulle tre colline Tsarevets, Trapezitsa e Sveta Gora, chiusa a sud dalle fredde pendici settentrionali dei Monti Balcani, ed adagiata a nord sulla vasta pianura del Danubio. Non a caso Veliko Tarnovo è uno degli hotspot turistici più popolari della Bulgaria. Il centro storico è un susseguirsi di tortuose stradine acciottolate e case a graticcio dalla preziosa intelaiatura in legno, magnifici esemplari dello stile architettonico che si sviluppò durante l’età d’oro del Secondo Impero bulgaro, nel Medioevo. Dopo la liberazione dal dominio bizantino nel 1185, Tarnovo divenne infatti la capitale del Secondo Regno bulgaro, e ricopri un ruolo importante sulla scena economica e politica europea. A testimonianza di questo glorioso passato, possiamo ammirare la fortezza sulla collina di Tsarevets che domina la città (vedi foto). L’età dell’oro finì con l’invasione degli Ottomani che dominarono per cinque secoli in Bulgaria. Oggi Veliko Tarnovo è una moderna città europea che offre numerose opportunità di svago: festival ed eventi tutto l’anno, una vivacissima vita notturna, un’ottima ristorazione. Da non perdere in città: la passeggiata sulla collina di Tsarevets e la visita alla enorme Fortezza che nell’antichità custodiva 23 templi e 4 monasteri; info orari e ticket: https://museumvt.com/en/architectural-reserve-tsarevets/#secondPage. The Monkey House, in stile rinascimentale, edificio che prende il nome dalla scultura di una scimmia sulla facciata. Oggi è una casa-museo, considerata un monumento culturale e un simbolo della città. Si trova tra il vecchio mercato coperto e il Samovodska Bazaar. Sarafkinata Kashta Museum; la casa venne costruita per Dimo ​​Sarafina nel 1861. Ha una particolarità sul lato della strada l’edificio presenta un solo piano; invece sul lato rivolto verso il fiume ha quattro piani. All’interno una mostra etnografica dedicata all’arte popolare della regione: scultura su legno, ceramica, tessitura, gioielli, costumi, tessuti e ricami. Samovodska Charshia, una strada del centro storico, famoso mercato nel XIX secolo, che ospita numerosi laboratori di artigianato che vendono anche simpatici souvenir fatti a mano. Per un break super goloso recatevi nella pasticceria di Greta Grigorova che prepara il kadaif, tipico dolce balcanico, con il metodo tradizionale: http://www.velikoturnovo.info/en/samovodska_charshia/i43/Kadaif-baker.html.

3 Zheravna

Foto di Esther Westerveld
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Zheravna è un pittoresco villaggio incastonato tra le possenti montagne balcaniche, circondato da boschi di pini bosniaci e olmi bianchi. Il paesino sembra esso stesso parte della natura circostante, essendo interamente costruito in legno e pietra. Anche Zheravna, come Veliko Tarnovo, è una riserva architettonica di importanza nazionale, con oltre 200 case in legno della rinascita nazionale bulgara. Sorta tra il XII e il XIV secolo, divenne un fiorente centro culturale e artigianale nel XVIII secolo; fu in questo periodo che l’abitato si arricchì con le strade acciottolate e le belle case in legno che oggi possiamo ancora ammirare. Molto legati alle loro tradizioni e alla loro storia, gli abitanti di Zheravna, dalla caduta del regime sovietico, organizzano in estate una festa popolare che attira tanti turisti: il Festival del costume nazionale di Zheravna http://www.nosia.bg/blog. Oltre a un’accesissima gara di costumi d’epoca, ci sono spettacoli di danza, concerti, cori e incontri di wrestling. Si mangia anche, tanto e bene. Le gustose pietanze della tradizione bulgara vengono cucinate all’aperto su fuochi accesi in una radura, e accompagnate da birra e rakia locale. Insomma è un giorno di festa e bisboccia da non perdere, se vi trovate nei paraggi ad agosto! Tra le case di legno più belle segnaliamo: la Casa-Museo dello scrittore Yordan Yovkov e la Casa di Rusi Chorbadzhi; all’interno di quest’ultima, nell’ambito di una esposizione di antichi mestieri, spiccano un enorme telaio a mano e delicati tessuti di lino abilmente intrecciati dalle donne di Zheravna. È possibile partecipare ad un tour guidato del villaggio: https://www.musement.com/us/sliven-1/ultimate-private-zheravna-walking-tour-164242.

4 Riserva archeologica di Madara

Foto di Klearchos Kapoutsis
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La riserva storico-archeologica nazionale Madara si trova a 2 km dall’omonimo villaggio ed è una delle più importanti del paese, anche perché è qui che si trova il celebre Cavaliere di Madara, un altorilievo scolpito su una roccia a 25 metri di altezza da terra che rappresenta un uomo a cavallo, seguito dal suo cane in corsa, mentre trafigge un leone con la lancia; davanti a lui un’aquila vola. L’opera venne scolpita nel 710 d.C. circa ed è inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO (vedi foto). Non si sa esattamente chi sia il misterioso cavaliere. Una leggenda vuole che fosse un imperatore romano che morì cadendo dalla scogliera, mentre cacciava. Poi ci sono varie teorie: alcuni studiosi pensano che il cavaliere sia il Khan Tervel, un sovrano bulgaro del tempo, altri una divinità degli antichi Traci. Chiunque sia stato, è suggestivo andare ad ammirarlo in questo luogo abitato già nel Neolitico. Nel corso dei secoli qui sono sorti santuari rupestri, palazzi e altre abitazioni, fortezze, templi, eremi e complessi monastici. Oggi rimangono i resti di vari monumenti di tutte le epoche. Il più imponente è una villa romana – la Villa Rustica- che fu abitata da un ricco mercante di schiavi. Madara fu poi un luogo importante durante il Medioevo, per la vicinanza alle prime capitali, Pliska e Preslav. Nel XIV secolo qui venne costruito uno dei più grandi monasteri rupestri della Bulgaria, composto da oltre 150 grotte naturali che fungevano da chiese, cappelle, dormitori monastici e tombe. Una delle grotte più grandi era utilizzata come chiesa e continua a funzionare fino ad oggi, si tratta della cappella rupestre di Saint Panteleimon. Non perdetevi la Goljamata peštera, un’altra ampia grotta dove si trova una piccola fonte dai poteri curativi. Qui c’era un santuario tracio dedicato alle ninfe e sono state trovate tracce del culto di Dioniso e di Cibele. Grazie alla formidabile acustica naturale, vi si tengono concerti e spettacoli davvero suggestivi. Si può approfondire la lunga storia di Madara presso il Museo Archeologico della Riserva, la cui esposizione comprende più di 350 reperti originali della regione. Bizzarrie: durante la visita a Madara insieme agli appassionati di archeologia e ai turisti, troverete anche molti pranoterapeuti bulgari, che considerano il luogo una fonte di energia e vengono qui per ricaricarsi.

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5 Varna

Foto di Turker Akanlar
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Varna, meta estiva preferita dei bulgari e hotspot turistico-balneare, è molto più di una banale località di villeggiatura. La città è antica e gode di una importante posizione sul Mar Nero, che la rende uno snodo cruciale nei collegamenti transeuropei. I cultori del personaggio di Dracula ricorderanno che il principe delle tenebre si imbarca proprio a Varna per raggiungere la sua destinazione inglese, Whitby. Con una storia lunga e avvincente, una grande quantità di monumenti antichi e una raffinata architettura ortodossa, la città attrae anche una buona fetta di turismo culturale. Le prime tracce della presenza umana nella regione risalgono all’età della pietra, circa 100.000 anni fa. Varna è stata uno degli insediamenti più antichi della Bulgaria; la città, all’epoca chiamata Odessos, fu fondata nel VI secolo a.C. dai greci. L’acme della sua grandeur si ebbe durante l’età ellenistica. Durante questo periodo furono costruiti grandi edifici pubblici come templi, teatri, il ginnasio. Nel 15 d.C. Odessos divenne città dell’Impero Romano e fu ulteriormente arricchita con grandi complessi termali. Distrutta dalla invasioni barbare, rimase disabitata per molti secoli, rinacque col nome di Varna nel Medioevo, diventando un luogo strategico per il commercio; molti mercanti italiani – veneziani, romani, genovesi, ragusani e fiorentini – erano di stanza qui. Nel 1352 fu istituito anche un consolato veneziano a Varna. Poi venne conquistata dai Turchi e seguì le vicende storiche della nazione; liberata dai russi a fine ’800, rimase nell’orbita sovietica fino agli anni ’90 del XX secolo. L’oro di Varna è la maggiore attrazione storico-culturale della città. Si tratta di un importante tesoro – 6,5 kg di oggetti d’oro – scoperto negli anni ‘70 in una necropoli risalente al 4400 – 4200 a.C. Per ammirarlo bisogna recarsi al Museo archeologico, dove sono esposti anche altri interessanti reperti di epoca greco-romana: maggiori info: http://www.archaeo.museumvarna.com/en/contact.html. Gli ospiti della città non dovrebbero perdersi il Monastero di Aladzha – il più famoso monastero rupestre medievale sulla costa bulgara del Mar Nero, abitato da monaci eremiti nel XIII – XIV secolo; si trova un po’ fuori città, sul sito del monastero troverete le indicazioni per arrivare e gli orari di visita: http://www.bulgariamonasteries.com/en/aladja_monastery.html. Ancora da visitare: le terme romane; grande complesso di epoca romana, al quarto posto della classifica delle terme più grandi in Europa – le prime tre sono le Terme di Caracalla, le Terme di Diocleziano, le terme di Treviri. Maggiori info e video di presentazione qui: http://www.archaeo.museumvarna.com/en/other2/list/id/1. La ricchissima cattedrale della Dormizione di Maria, chiesa ortodossa sede dell’eparchia di Varna e Veliki. https://mitropolia-varna.org/hramove/varna/1028-mitropolitska-katedrala-uspenie-bogorodichno-varna. Il gigantesco Monument of the Bulgarian-Soviet Friendship. Osservandolo nella sua gloriosa possanza si capisce che all’epoca le colate di cemento non spaventavano davvero nessuno: sono state infatti necessarie 10.000 tonnellate di cemento e 1.000 tonnellate di ferro per costruirlo. Potete limitarvi a fotografarlo da lontano, oppure salire i 305 gradini della “Scala dei vincitori” che conducono alla piattaforma ai piedi degli ipertrofici soldati sull’attenti, dove troverete anche un po’ di graffiti e scritte con la bomboletta, segno che ormai quei monumentali soldati non incutono più alcun timore. Ed infine chi ama le auto d’epoca non può rinunciare a visitare il Retro Museum, che si trova nel centro commerciale, Grand Mall. Oltre 50 auto dei marchi dell’epoca “Volga”, “Moskvich”, “Skoda”, “Trabant”, tutte restaurate in modo impeccabile. La star dello showroom retrò nel museo è la classica “Chaika GAZ-13” – una limousine su cui viaggiavano i membri del Politburo del Partito Comunista. Info: https://visit.varna.bg/en/retro-muzej.html.

6 Nessebar

Foto di 4151099
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Conosciuta come la Perla del Mar Nero, Nessebar, unisce alle bellezze naturalistiche – una strepitosa combinazione di mare e montagna – una storia antichissima. Le pagine di questo glorioso passato si possono ammirare nelle chiese bizantine, nelle antiche fortificazioni o nei mulini a vento medievali, di cui è ricca la città. Antico e moderno convivono a Nessebar, sede di uno dei parchi acquatici più grandi d’Europa. Convivono ma divisi: c’è la città antica, centro storico Unesco, e quella nuova. La prima è situata su una piccola penisola rocciosa, collegata alla terraferma da uno stretto istmo. Qui è concentrato il patrimonio storico, architettonico e religioso di Nessebar composto da monumenti di epoche diverse e tante chiese. Tra le meglio conservate, oltre alla basilica di Santa Sofia, ci sono le chiese di San Giovanni Battista, Santo Stefano, Cristo Pantocratore, San Todor, Santa Paraskeva, Santi Arcangeli Michele e Gabriele, San Giovanni Aliturgetos.

Da vedere nella città vecchia
Il vecchio mulino a vento che si trova a metà dell’istmo di collegamento tra la città vecchia a quella nuova. Risale al periodo rinascimentale e si erge su una base cilindrica in pietra, i suoi fusi di legno ricordano una gigantesca ragnatela (vd.foto). Il Museo Archeologico. La sua collezione permanente, Nessebar Down the Centuries, presenta ceramiche, opere d’arte, statue e gioielli provenienti da tutte e sei le fasi dei 3000 anni di storia della città. Da non perdere la collezione di monete d’argento di epoca tracia. Il Museo è inoltre punto di partenza di un tour autoguidato attraverso il centro storico. I souvenir più carini li troverete nei vari negozi disseminati lungo le caratteristiche stradine acciottolate; in vendita oggetti di artigianato di diverso genere e prezzo: manufatti in ceramica, maglieria, gioielli. Maggiori info: http://ancient-nessebar.com/html/main_en.php?menu=map. Cambiando completamente registro e zona della città, gli appassionati di parchi acquatici e le famiglie con bambini apprezzeranno l’Aquapark di Nessebar, uno dei più grandi d’Europa. Ci sono 38 scivoli, tra cui lo Slalom Gigante di 146 metri e il vertiginoso Freefall, che inizia con un dislivello quasi verticale di 10 metri. Sul sito internet del parco potete consultare le tariffe e raccogliere maggiori informazioni sulle attrazioni: https://aquaparknessebar.bg/en/cash-desk-prices. Chi cerca il divertimento mondano dovrà guidare 10 minuti circa e raggiungere Sunny Beach, meglio conosciuta come l’Ibiza dell’est. La più grande località turistica del mar Nero, che, oltre a spiagge enormi, offre una frizzante vita notturna, tutto molto low cost.

7 Burgas

Foto di Christo Anestev
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Burgas non è propriamente una località turistica, viene considerata piuttosto un punto di passaggio per dirigersi verso le località balneari più famose del Mar Nero. Però un soggiorno in città non va scartato, essendo un’ottima base per visitare l’area dei laghi, un vero santuario faunistico, paradiso degli ornitologi e degli amanti della natura. Burgas è situata su una delle principali rotte migratorie d’Europa, conosciuta come la Via Pontica. Milioni di trampolieri, cicogne bianche e rapaci di oltre 30 specie, durante le stagioni migratorie passano per questa rotta e sostano nella zona dei laghi. ll sito è stato dichiarato un’area protetta nel 1989 dal Ministero bulgaro delle acque e dell’ambiente e denominato Poda Conservation Centrehttps://bspb.org/poda/en/index.html. Oltre ai volatili, ospita pesci, insetti, e mammiferi tra cui spicca il raro toporagno etrusco (Suncus etruscus) – il più piccolo mammifero sulla terra. I dintorni di Burgas offrono anche interessanti esperienze culturali. Non lontano dalla città si trova Acque Calide o Thermopoli, un complesso archeologico con sorgenti termali. Il luogo fu prima un insediamento tracio, nei secoli successivi divenne una famosa località termale frequentata dal jet set dell’epoca, come prova il bagno di Solimano il Magnifico, oggi restaurato in tutta la sua ricchezza. I visitatori possono approfondire la storia attraverso una passeggiata virtuale in 3D che parte dall’epoca tracia e dalla leggenda della Fonte Sacra delle Tre Ninfe-guaritrici, e, passando per l’età romana, giunge fino all’epoca di Solimano il Magnifico. Tutte le info su ticket, orari e storia qui: http://www.aquae-calidae.com/en/#about_us. Durante la permanenza scoprirete le qualità di Burgas: città moderna, vivace e ben tenuta con un centro pedonale ordinato, una lunga spiaggia poco affollata, North Beach, uno splendido parco sul lungomare e i migliori ristoranti di questa parte del paese. Vari gli eventi in città, tra cui spicca il festival musicale Spirit of Burgas.

8 Sozopol

Foto di Stana Apostolova
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La “greca” Apollonia Pontica, oggi Sozopol è la città più antica della costa bulgara del Mar Nero e una delle località turistiche più famose del paese. L’atmosfera romantica del bellissimo centro storico, il suo mare e le sue spiagge attirano visitatori da tutto il mondo. La ricerca archeologica ha confermato che la città ha una storia di 7.000 anni. Il primo insediamento sorse nella baia di Sozopol durante l’era neolitica, circa 6000 anni a.C. Nel 610 aC, gli abitanti di Milet, nell’Asia Minore, fecero della penisola di Sozopol la loro città-stato e la chiamarono Apolloniya, fortificandola con mura massicce. Apolloniya era molto ricca se si pensa che il Tempio di Apollo il Guaritore ospitava una statua del dio alta 13 metri; questo colossale monumento fu depredato e portato a Roma nel 72 a.C. dalle legioni romane che rasero al suolo la città. Durante il I secolo, la città fu ricostruita e, quando la Tracia divenne una provincia romana, continuò a funzionare come centro amministrativo marittimo. Durante l’epoca cristiana, col nuovo nome di Sozopolis, divenne un’importante diocesi, con più di 20 chiese ortodosse e 5 monasteri. Oggi di questo patrimonio rimangono i resti del complesso monastico di San Ivan, risalente al X-XII secolo, la basilica medievale nel centro della città e parte del Monastero dei Santi Apostoli su Skamniy Point nella parte nord-orientale del Città vecchia. Il centro storico di Sozopol è una riserva-museo che comprende più di 180 residenze, in pietra e legno costruite dalla metà del XVIII secolo all’inizio del XIX secolo. Le più note sono la casa di Marieta Stefanova, la casa di Kreanoolu, la casa di Todor Zagorov, la casa di Kurtidi e la casa di Dimitri Laskaridis. Una delle attrazioni religiose, che richiama migliaia di pellegrini ogni anno in città, sono le sacre reliquie di San Giovanni Battista, custodite nella Chiesa di San Cirillo e San Metodio, ritrovate nel 2010, durante gli scavi archeologici della vicina isola di San Ivan. Sozopol ha due grandi spiagge: la spiaggia centrale e la spiaggia di Harmani, e altre due spiagge nelle immediate vicinanze: il Golden Fish Campground e la spiaggia di Kavatsi. Non molto lontano dalla città c’è un’attrazione un po’ kitsch Ravadinovo Castle, un bizzarro castello in stile medievale costruito pochi decenni fa. Vale la pena leggere la scheda di presentazione per entrare nell’atmosfera: “Il Castello ‘Innamorato del vento’ è il sogno infantile realizzato da Georgi Kostadinov Tumpalov (1956) che ne è architetto, progettista e sviluppatore fin dall’inizio quando nel lontano 1996 disegnò con la vanga una grande croce sul terreno su cui la sua famiglia ha lavorato 24 ore giorno e notte assistita dagli operai del vicino villaggio di Ravadinovo e con l’aiuto di Dio è riuscita a costruire pietra su pietra un magnifico castello – un sogno che si è avverato, creato con tanto amore!”. A chi piace il genere può visitarlo – info qui: https://windcastle.eu – magari abbinandolo a un tour di mezza giornata che comprende la visita al centro storico, un giretto in barca sul Mar Nero e un pranzo a un ristorante tipico: https://www.musement.com/us/burgas/sozopol-ravadinovo-castle-3-in-1-tour-5-139618.

9 Perperikon

Foto di Klearchos Kapoutsis
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Gli appassionati di archeologia dovranno puntare l’auto verso sud per raggiungere, a tre ore e mezzo circa da Sozopol, Perperikon, un must del turismo culturale della Bulgaria. Spesso chiamato il “Machu Picchu europeo“, o la Pompei di pietra, Perperikon è considerato il più grande sito archeologico megalitico dei Balcani. Quando nel 2000 iniziarono gli scavi, la scoperta più grande fu un altare che faceva parte del Tempio di Dioniso, che i Traci costruirono sulle collina. Il Tempio fu luogo di leggendarie profezie, le più celebri riguardano due superstar della storia antica; Alessandro Magno e l’imperatore Augusto; i sacerdoti predissero a entrambi la conquista del mondo e come sappiamo non furono smentiti. I romani ampliarono Perperikon con un’acropoli e un gigantesco palazzo a più piani, i cui resti sono ancora lì sulla collina a disposizione dei visitatori che possono aggirarsi tra questa antica città di pietra. Di particolare interesse è l’enorme altare scavato direttamente nella roccia che faceva parte del tempio di Dioniso. Qui i Traci avrebbero praticato rituali del fuoco come la danza sui carboni ardenti, detta nestinarstvo. Benché intrisa di simbolismo cristiano, oggi questa danza continua a essere praticata nelle zone rurali della Bulgaria ed è considerata un bene immateriale dell’umanità dall’Unesco: https://www.youtube.com/watch?v=-ru506gJ1iI. Reliquie e reperti trovati nel sito archeologico si possono ammirare nel Museo di archeologia della vicina città di Kardzhali; info qui: https://www.rim-kardzhali.bg. Nel vicino villaggio di Murgovo, ogni anno intorno al solstizio d’estate, quindi nella seconda metà di giugno, si tiene il Perperikon Art Festival con un calendario variegato che prevede spettacoli teatrali, di danza, concerti, conferenze, mostre e presentazioni di libri.

10 Plovdiv

Foto di Mariusz Godlewski
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Adagiata su sette colline e lungo il corso del fiume Maritsa, Plovdiv è una città molto antica, la cui fondazione risale alla stessa epoca delle città di Troia e Micene. Nei suoi millenni di storia ha accumulato un ricco patrimonio culturale, che è giunto a noi in perfetta forma; si va dai monumenti di epoca romana – lo Stadio e il Teatro, perfettamente conservato – alle splendide case in legno risalenti al XVIII e XIX secolo. Antica ma con un’anima moderna e frizzante, questa città ha una nightlife molto movimentata che si svolge tra pub, caffè e locali dove si fa musica dal vivo. Inoltre ha un calendario culturale molto intenso e offre possibilità di praticare molteplici attività all’aperto – canottaggio sul fiume, trekking, mountain bike, rilassanti passeggiate in uno dei parchi della città.

Cosa fare in città? Alcuni highlights
Lo Stadio Romano
Nel cuore del centro, in piazza Džumaja, si possono ammirare i resti di una struttura sportiva risalente al II secolo d. C. A forma di ellissi, lo stadio poteva ospitare fino a 30.000 persone. Era lungo 240 metri, largo 50. Qui ebbero luogo i giochi di Kendrijski e Alessandria, in onore del dio Apollo e Alessandro Magno. Informazioni per i visitatori qui: https://ancient-stadium-plovdiv.eu/?p=13&l=2.

L’Anfiteatro Romano
Più antico dello stadio, l’anfiteatro venne costruito su una collina della città, durante il periodo dell’imperatore Traiano (98 – 117 d.C.). È ben conservato e le quattordici gradinate della cavea e i resti della scena e del proscenio testimoniano ancora la ricchezza decorativa dell’edificio. Vi si tengono spettacoli, concerti ed eventi tra cui: il Festival Internazionale del Folklore, l’Opera Open, il Sounds of Ages, un festival di musica rock. Maggiori info per le visite: http://www.visitplovdiv.com/en/node/522.

Il monumento Alyosha
È dedicato ai soldati sovietici che liberarono la Bulgaria dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Si trova sulla collina di Bunarzhik, da cui si può ammirare una veduta spettacolare sulla città e i dintorni.

Il quartiere di Kapana
È il quartiere artistico della città ed quasi del tutto decorato da opere di street art. Kapana è piena di gallerie e laboratori dove si possono ammirare opere d’arte contemporanea e artisti all’opera. È anche un luogo di ritrovo serale, soprattutto nel fine settimana, ristoranti, bar e pub registrano il tutto esaurito.

11 Pamporovo

Foto di Pamporovo
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A un’ora e mezza dal Plodviv, si trova una delle località turistiche di montagna più famose del paese, Pamporovo, tra le creste ondulate dei Monti Rodopi meridionali e a breve distanza dai confini con la Grecia. La celebrità della cittadina è legata all’importante comprensorio sciistico con 60 km di piste da sci, da snowboard, aree per slittino e freeride, oltre a piste per lo sci di fondo. Nonostante sia quindi conosciuta soprattutto come meta invernale, molto economica per chi giunge dall’Italia e dai paesi del centro Europa, Pamporovo ha molto da offrire ai turisti che decidono di visitarla durante l’estate si va dalle passeggiate lungo i percorsi ecologici alle escursioni più impegnative, all’arrampicata su roccia, praticata nella Trigradsko Zhdrelo, la gola di Trigrad. Tra le attrazioni della zona vi sono poi alcune delle grotte più belle della Bulgaria: la grotta Dyavolska e la grotta Yagodinska. Infine l’abbondanza di fiumi che caratterizza la zona si presta a molteplici attività acquatiche come la pesca sportiva e il rafting. Pamporovo è anche un’ottima base per andare alla scoperta del territorio che è ricco di storia, non lontano si trovano le città di Chepelare e Smolyan, e i pittoreschi villaggi di Shiroka Laka, Stoykite, Gela, Smilyan, Arda. L’ospitalità alberghiera è varia e variegata si va dagli hotel di lusso agli alberghi per famiglie, dai residence alle pensioncine. In una località turistica in continua crescita, la vita notturna è vivace: molte le occasioni di divertimento – discoteche, bar, sale da bowling – e grande l’offerta della ristorazione. Per approfondire le informazioni su Pamporovo: https://pamporovo.me.

12 Parco Nazionale del Pirin

Foto di Kremena_Dimitrova
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Grande baluardo balcanico sui confini della Macedonia e della Grecia, il Parco Nazionale del Pirin è un luogo davvero notevole, da non lasciarsi sfuggire se si è amanti della natura e delle vette montane. Inserito dal 1983 nell’elenco del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, è stato proclamato “parco nazionale” nel 1998, dopo l’approvazione di un’apposita legge relativa alle aree protette. Si tratta di un vero e proprio paradiso per escursionisti, con tantissimi sentieri, alcuni dei quali si arrampicano fino alla cima del Vihren, la vetta più alta, o si intrecciano intorno ai tantissimi laghi di montagna. Attualmente, i sentieri escursionistici approvati e segnalati nel Parco Nazionale del Pirin sono 22. Ognuno di loro è di diversa lunghezza e difficoltà; sul sito ufficiale del parco c’è la mappa dei sentieri con informazioni dettagliate sul percorso: http://www.pirin.bg. Il territorio è abitato da una fauna molto ricca: cervi, orsi, capre selvatiche e, grazie alla grande variazione d’altitudine, è anche particolarmente ricco di specie vegetali, tanto che è considerato una delle regioni botanicamente più interessanti di tutta la Bulgaria. Il parco ospita 18 specie endemiche locali, 15 della Bulgaria e molte dei Balcani, oltre ad una gran quantità di specie protette, come ad esempio la stella alpina, uno dei simboli di Pirin. Pernottare nel parco a stretto contatto con la natura è il modo migliore per viverlo; sono varie le strutture ricettive dagli alberghi ai rifugi, alcuni confortevoli, altri come il rifugio Kazan e il Koncheto, spartanissimi, senza acqua, né luce, né bagni, pensati solo per le emergenze.

1 Non dimenticare il navigatore

L’itinerario on the road della Bulgaria potrebbe diventare una sciarada senza il navigatore satellitare, poiché sebbene le indicazioni nei tratti autostradali sono scritte con i caratteri occidentali, lungo le altre strade, soprattutto quelle secondarie invece sono in cirillico. Inoltre la popolazione locale, soprattutto fuori dai grandi centri abitati, non parla inglese; pensare quindi di chiedere informazioni sull’itinerario a qualcuno per strada potrebbe non essere un’opzione percorribile. Infine sempre a proposito di viabilità, fate attenzione quando guidate nelle zone extraurbane e rurali del paese, qui le strade spesso sono sterrate, oppure hanno un manto stradale non adeguatamente manutenuto e quindi l’asfalto potrebbe presentare buche profonde e fossi in cui c’è sempre il pericolo di bucare.

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