Santorini

Santorini

9 cose da fare e vedere a Santorini e 1 da non fare

Se Mykonos è sinonimo di vacanza trasgressiva, Santorini è simbolo di vacanza romantica. Un’isola di grande fascino, dove il lusso si sposa alla perfezione con la semplicità dell’architettura cicladica. Il bianco calce delle case; il blu delle cupole e delle finestre; il rosso dei tramonti; l’azzurro del mare e del cielo; la sabbia nera vulcanica: sono questi i colori che troverete appena sbarcati sull’isola. Un’isola che nei mesi di luglio e agosto vive il periodo di maggior affluenza, mentre nel resto dell’anno, specie in primavera, ritrova i ritmi lenti e cadenzati che tanta presa hanno nell’immaginario turistico collettivo. Oltre alle spiagge, il mare, i tramonti e i suoi caratteristici centri abitati, il vino è l’altro fiore all’occhiello della più grande e meridionale delle Isole Cicladi. Se ne produce in gran quantità ed è chiamato Vin santo come quello toscano da cui, tuttavia, è completamente differente. Di seguito, la nostra speciale lista con le cose da fare e vedere sull’isola. Buona lettura.

1 Fira

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Dal momento che quasi sempre è la base di soggiorno per chi viene in vacanza sull’isola, Fira (o Thira) nove volte su dieci è anche la località che viene visitata prima di tutte quante le altre. Si tratta di un villlaggio a 260 metri sul livello del mare sito nel versante centro-occidentale dell’isola, nei mesi estivi particolarmente affollato di turisti dediti a passeggiare nei vicoli del centro abitato tra boutique, gelaterie, bar, locali notturni e ristorantini tipici (Theotokopoulou Square, la piazza principale). Come abbiamo detto in apertura, però, diversamente da altre isole del Mediterraneo travolte dalla modernità del turismo, a Santorini l’anima più commerciale e quella storica convivono in armonia. Perciò, è sempre a Fira che troverete tutti gli elementi caratteristici dell’architettura cicladica: case bianche e chiese ortodosse a cupola azzurra tra cui spicca quella di Agios Minas, in assoluto una delle più fotografate al mondo, cartolina ricorrente di siti web e magazine dedicati a viaggi e turismo. Da vedere, inoltre, il Museo della Preistoria e la Cattedrale della Candelora del Signore. Tre i modi per raggiungere la località dal porto: a piedi; a dorso di asino, soluzione molto apprezzata dalle famiglie con figli al seguito; o in funivia, quest’ultima opzione scelta soprattutto da chi si muove con i bagagli.

2 Firostefani

Foto di Henrik Berger Jørgensen
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Anche se ormai fa parte dell’abitato di Fira, vale la pena spendere due parole per il piccolo villaggio di Firostefani. Si trova a circa un quarto d’ora a piedi dalla funivia che dal porto sale fino a Fira ed è chiamato il “tetto dell’isola” per via della posizione estremamente panoramica in cui sorge. Da un punto di vista logistico è forse la soluzione migliore per godere delle due anime di Santorini: quella romantica, che vive di tramonti struggenti e la frugalità dello stile di vita locale; e quella mondana fatta di shopping, aperitivi, cene e vita notturna.

3 Oia

Foto di philippeschneider
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Dopo Fira c’è Oia (o Ià), piccolo villaggio a nord di Santorini in cui il compromesso tra anima turistica e identità storica è ancora più avanzato rispetto all’altra località. Anche qui piccoli negozi, bar, ristoranti, vicoli stretti e case abbarbicate le une sull’altre con l’aggiunta, che non guasta, di una vista spettacolare. È giudizio unanime che i tramonti di Oia sono i più belli di Santorini, e probabilmente dell’intera Grecia. Da vedere, i mulini a vento (presenti pure a Mykonos e in altre isole dell’arcipelago delle Cicladi), la Chiesa Panagia di Platsani e le due spiagge di Ammoudi e Armeni. Si tratta di due insenature di sassi dall’acqua particolarmente limpida, ideali per gli amanti dello snorkeling.

4 Imerovigli

Foto di Juan Carlos Mejía
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“Il balcone dell’Egeo”, così è chiamato il piccolo villaggio di Imerovigli a circa 3 chilometri da Fira. L’appellativo fa riferimento alla posizione spettacolare in cui sorge, proprio sopra la caldera (Santorini è un’isola vulcanica) che disegna per gran parte il profilo dell’isola. Siamo a circa 300 metri sul livello del mare e le case, che rispettano a pieno i dettami dell’architettura cicladica, sono disposte quasi ad anfiteatro, attraversate da vicoli stretti e lastricati. Insomma, uno spettacolo, specie sul far della sera coi colori del tramonto. Da non perdere la roccia di Skaros (vd.foto), come pure da vedere sono la chiesa di Ai-Stratis, il Monastero di Saint Nikolas e la cappella di Panagia Theoskepasti.

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5 Sito archeologico di Akrotiri

Foto di Winam
Booking.com: mostra mappa con hotel vicino a Sito archeologico di Akrotiri

All’estremità sud-occidentale di Santorini c’è il sito archeologico di Akrotiri, il più importante dell’isola, nonché uno dei più importanti di tutta la Grecia. A farne scoperta, nel 1962, il professor Spyridōn Marinatos che coi suoi scavi riportò alla luce i resti di un’antica civiltà minoica (Akrotiri, appunto) spazzata via da una terribile eruzione vulcanica attorno il XVI secolo a.C. Più che spazzata, sepolta sotto un’enorme coltre di lapilli, cenere e polvere che, però, a distanza di millenni, ha consentito lo straordinario recupero di reperti pressoché intatti. Da più accurati studi sulla loro provenienza e cifra stilistica ha fatto breccia in qualche studioso la suggestione di trovarsi di fronte a quel che resta di Atlantide, la mitica civiltà raccontata da Platone nei suoi “Dialoghi”. Atlantide o meno, una visita agli scavi di Akrothiri è senza dubbio una delle cose da fare una volta a Santorini. L’unico inconveniente è che per quanto l’orario ufficiale reciti dal martedì alla domenica (chiuso lunedì) dalle 8.30 alle 15.00, possono verificarsi incrogruenze. Il consiglio, perciò, è quello di accertarsi preliminarmente dell’apertura degli scavi.

6 Antica Thira

Foto di egoldin
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Non ci sono solo gli scavi di Akrotiri. Assolutamente da vedere anche i resti dell’antica Thira sulla rocca di “Mesa Vouna” (Mezza Montagna) in posizione panoramica a circa 400 metri sul livello del mare. Diverse le strade per arrivare fin quassù: quelle “relativamente” più semplici – il consiglio, per chi sale a piedi, è di indossare comode scarpe da trekking – sono le due che si dipanano dalle spiagge di Kamari e Perissa, gli antichi approdi di questa cittadella abitata fin dal IX secolo a.C. L’ingresso agli scavi è gratuito con la possibilità di usufruire in loco di una guida (a pagamento) per muoversi più agevolmente tra le rovine del tempio di Dioniso, i santuari di Apollo e Artemidoro, le terme romane, le mura bizantine e le altre vestigia di quest’antica città premiata da uno dei panorami più belli al mondo. Da non perdere!

7 Gita in barca nella caldera

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La morfologia di Santorini è l’esito dello sprofondamento di una caldera vulcanica. Caldera di cui fanno parte anche Therasia, Aspronisi, Kameni, Nea Kameni e Palea Kameni, il gruppetto di isole tutt’attorno facilmente raggiungibili dal porto di Fira. Non a caso, il tour della caldera è una delle escursioni più richieste, con la possibilità ulteriore di scegliere il percorso che più aggrada. Dalla sola visita al vulcano di Nea Kameni (consigliate scarpe da trekking), al bagno nelle polle sulfuree di Palea Kameni, alla scelta di efffettuare la gita in barca sul far della sera con cena romantica annessa. Insomma, le formule sono diverse. È sufficiente recarsi al mattino sul porto di Fira e decidere lì quella che più fa al caso vostro. Ne vale la pena!

8 Le spiagge

Foto di Bluestones
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Santorini, naturalmente, è anche una località balneare. E che località baneare! La varietà di spiagge, per sabbia, mare e frequentazioni ha davvero pochi uguali in tutta la Grecia, e non solo. Si passa dalle più popolari Perissa e Perivolos, che insieme formano il lungomare più esteso dell’isola, alla selvaggia Red Beach che, come è facilmente intuibile dal nome, in molti tratti si presenta di color rosso cupo generando uno spettacolare contrasto con l’azzurro del mare e del cielo. Ma non è finita, perché c’è Kamari, coi suoi 5 chilometri la spiaggia più grande dell’isola; ci sono Ammoudi e Armeni, le due spiagge di Oia; c’è White Beach, raggiungibile solo da mare. E ancora, Monolithos, Kambia, Koloumbos e Paradise Beach. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta, tenendo però conto che sono Perissa, Perivolos e Kamari le spiagge maggiormente frequentate e dotate di servizi con ristoranti, alberghi e locali notturni.

9 Il vino

Foto di La Tête Krançien
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Come detto in apertura, Santorini non è famosa soltanto per l’architettura cicladica, i tramonti, il mare e la vita notturna. C’è anche la viticoltura che, da sempre, è una delle peculiarità della più grande isola dell’arcipelago delle Cicladi. Una delle prime cose che balza all’occhio del visitatore attento infatti è il modo in cui viene allevata la vite. Una tecnica sui generis, “a cestino”, con le viti che vengono fatte crescere basse a mo’ di corona attorno vecchi tralci. La produzione di bianco è decisamente maggioritaria; particolarmente famoso è il Vinsanto, vino dolce realizzato con assyrtico e aidani, due vitigni autoctoni dell’isola. Ovviamente, le aziende agricole di Santorini si sono adeguate al nuovo corso turistico e perciò quasi tutte dispongono di punti degustazione per consentire ai visitatori di assaggiare i loro prodotti. Non mancano tour dedicati alla scoperta delle cantine in giro per l’isola.

1 Evitare l’auto

Controindicazioni vere e proprie non ce ne sono. Al più, vi consigliamo di non noleggiare l’auto dal momento che molte strade di Santorini sono strette, non sempre asfaltate e la pubblica illuminazione non è presente ovunque. Decisamente meglio lo scooter per muoversi. Nel caso, invece, si vuol fare a meno di mezzi di locomozione conviene soggiornare in prossimità delle spiagge di Kamari, Perissa e Perivolos. Sono le più grandi dell’isola, quelle attorno le quali si è maggiormente sviluppato l’indotto turistico (alberghi, bar, ristoranti). In alternativa, come scritto all’inizio, c’è Fira, il più grande dei centri abitati dell’isola. Quanto al periodo dell’anno in cui visitare Santorini, i mesi primaverili insieme a quelli di settembre e (parzialmente) ottobre restituiscono un’immagine più autentica dell’isola rispetto alla folla di luglio e agosto.

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