La Corricella

La Corricella

Per rendersi conto della fama planetaria ormai raggiunta dalla Corricella basti considerare che nel 2015 la Apple, seguita a stretto giro dalla Microsoft, hanno pubblicizzato i rispettivi prodotti (i­phone e tablet) con l’immagine da mare di questo bellissimo borgo. Una pubblicità globale a costo zero che la dice lunga sull’incanto di questa piccola marina, non a caso, scelta da Massimo Troisi e Michael Radford per girare diverse scene de “Il Postino di Neruda”, film­-testamento dell’attore napoletano prematuramente scomparso nel 1994.

Uno degli aspetti che piĂą incuriosisce è il contrasto tra l’atmosfera colorata e gioiosa che pervade il borgo e quella, invece, cupa, quasi ostile, evocata da Terra Murata (vedi punto 1). Del resto, il topos “Corricella” pare derivi dal greco “kora – calè” che, manco a farlo apposta, significa “quartiere bello”. E che si tratti di un bel quartiere, con nulla da invidiare agli scorci delle piĂą celebrate isole greche, non c’è alcun dubbio.

Leggenda vuole che i colori pastello delle abitazioni (rosa, giallo, bianco, azzurro, arancio) servissero ai pescatori locali per riconoscere le proprie abitazioni da mare. Dunque un escamotage consolatorio, utile a placare le paure connaturate al difficile mestiere della pesca, e tuttavia riuscitissimo dal punto di vista estetico. Non deve stupire, quindi, la stretta osservanza del piano colori redatto dall’amministrazione comunale.

Non è finita, perchĂ© un altro punto a favore della Corricella è il fatto di essere completamente pedonale. Un mondo a parte, un’oasi, un rifugio da auto, moto e scooter che –  incredibile a dirsi, considerate le dimensioni dell’isola -, affollano la piccola Procida specie durante i mesi estivi. Invece alla Corricella ci si arriva a piedi, al termine di una gradinata ripida con diverse biforcazioni. Gradinata che, a sua volta, si trova alla fine della strada in discesa che “corre” a fianco il Santuario di Santa Maria delle Grazie.

Insomma, arrivarci a piedi costa un po’ di fatica (c’è sempre l’alternativa via mare) ma, una volta arrivati al cospetto di questo anfiteatro sul mare, tra nasse e reti stese al sole, case colorate e i tavolini dei diversi ristoranti della zona, beh, capirete che ne è valsa la pena. Capirete che qui c’è l’essenza della mediterraneitĂ .

Da vedere!